accordo in Comune fra Capriola e i fratelli Colantonio #finsubito prestito immediato

Sembrava ormai tutto irrimediabilmente compromesso. Pareva che anche la fiammella della speranza si fosse spenta per la Turris ed invece, in ultimo, il colpo di scena. Si è riaccesa la trattativa fra Capriola e Colantonio, si è enormemente assottigliata la distanza fra domanda ed offerta al punto da condurre ad una intesa che dovrebbe consentire di far fronte alla imminente scadenza federale del 16 dicembre, così scansando il rischio di una bruciante esclusione dal campionato.

Preziosa, certosina e decisiva, nell’economia del dialogo fra l’attuale dirigenza ed i fratelli Colantonio, Antonio e Giuseppe, la mediazione istituzionale del sindaco Luigi Mennella e del presidente del Consiglio comunale Gaetano Frulio.

Turris, reazione omofoba di Capriola diventa un caso

Resta però il condizionale, legato non alla sostanza dell’intesa tra le parti (l’accordo cul cambio crediti c’è, è stato raggiunto), quanto piuttosto all’accoglimento dell’istanza di rateizzo del debito legato ai contributi Inps, formulata in extremis: in sostanza, Capriola ed i fratelli Colantonio hanno raggiunto un accordo sulla portata dei crediti d’imposta da mettere sul banco e sulla relativa monetizzazione, ma la materiale esecuzione dell’accordo e, dunque, l’immissione di liquidità sul conto della Turris per far fronte ai pagamenti in scadenza dipende proprio dall’accoglimento dell’istanza di rateizzo. 

L’attesa per lunedì

Solo lunedì se ne avrà riscontro formale, solo a quel punto la Turris potrà realmente tirare un sospiro di sollievo e cominciare un nuovo percorso in questa stagione.

Certamente compromesso sul piano strettamente sportivo ma con obiettivi margini di recupero, che passano naturalmente per una sessione di mercato che dovrà ridisegnare assetto ed equilibri dell’organico.

La trattativa Capriola-Colantonio e la mediazione istituzionale – Sotto traccia il dialogo andava avanti da settimane. Fra tensioni, smentite, frizioni, accelerate, brusche frenate, scintille e riavvicinamenti. Il clou è maturato nella serata di giovedì, quando dall’incontro – che doveva essere decisivo – svoltosi a Palazzo Baronale, venne fuori una fumata grigia (tendente al nero) per l’eccessiva distanza tra domanda ed offerta. L’obiettivo era trovare un’intesa che consentisse di unire le forze e far fronte ai corposi impegni economici (circa 550mila euro) connessi alla scadenza del 16 dicembre: la partita si giocava essenzialmente sulla messa a disposizione di crediti d’imposta da parte di Capriola e sulla relativa monetizzazione.

Ieri, poi, il nuovo confronto, anche questo a Palazzo Baronale. Stavolta risolutivo, in positivo. Grazie alla preziosa mediazione istituzionale. Grazie alla effettiva disponibilità che le parti coinvolte hanno messo sul tavolo. E così, dovrebbe confluire sul conto della Turris la liquidità necessaria per onorare tutti i pagamenti. Resta l’incognita dell’accoglimento dell’istanza di rateizzo, che rappresenterà l’effettiva chiusura del cerchio. Per il momento Torre del Greco non può far altro che attendere, magari con quel pizzico di ottimismo che tende a trapelare. Di mezzo, la gara di questo pomeriggio al Liguori contro il Crotone.

Gli scenari futuri – L’obiettivo era e resta nell’immediato garantire un futuro alla Turris. In sostanza, il dialogo fra Capriola ed i fratelli Colantonio non si è spinto fino al punto da definire anche gli aspetti di natura operativa ed organizzativa che andranno a caratterizzare la gestione ordinaria del club. Insomma, solo successivamente (ma per forza di cose a stretto giro) se ne saprà di più su quelli che saranno organigramma e struttura organizzativa del club.