TRENTO. Moto e macchine che finiscono per scorrazzare tranquillamente lungo i sentieri, le strade forestali, le piste da sci, oppure lungo le mulattiere. Via libera ai veicoli a motore lungo le strade forestali di arroccamento per i cacciatori di cervi. E la promessa di razionalizzazione dell’attività di foraggiamento degli ungulati selvatici per le aree di diffusione dell’orso? Su questa ancora nulla di fatto.
Gli emendamenti presentati dal centrodestra alla manovra di Bilancio in discussione in queste ore in Consiglio provinciale sembrano aver preso di mira l’ambiente. Lo certificano i documenti presentati dai consiglieri di maggioranza. Alla faccia della premiata campagna “Respira sei in Trentino”.
A scagliarsi contro questo ‘attacco’ è il consigliere provinciale di Onda, Filippo Degasperi, che punta il dito, fra le altre cose, all’emendamento che vede come prima firmataria la consigliera Vanessa Masè che vorrebbe modificare l’articolo 100 della legge 23 maggio 2007, numero 11 “Legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura”. L’obiettivo è quello di consentire ai cacciatori di cervi di poter percorrere le strade forestali di arroccamento con veicoli a motore.
Lungo queste strade già dal 2010 è consentita la circolazione con veicoli a motore per gli esperti accompagnatori nonché per le persone portatrici di minorazioni individuate secondo i criteri stabiliti dalla Giunta provinciale. Questo emendamento ne consentirebbe l’utilizzo anche ai cacciatori di diritto della riserva su cui insiste la strada, per l’esercizio della caccia al cervo. Le motivazioni alla base di questo provvedimento, spiegano i consiglieri Masè e Paccher, riguardano il fatto che in caso di abbattimento, l’esemplare recuperato non può essere portato a valle con facilità, visto il suo peso, e lasciarlo incustodito per qualche ore o lasciare a vigilare una persona può diventare pericoloso perché la carcassa, spiegano i proponenti dell’emendamento, potrebbe attirare velocemente lupi o orsi.
Motivazioni criticate da molti a partire dal consigliere Filippo Degasperi che sottolinea come nell’emendamento sia messo nero su bianco l’intenzione di consentire il transito nelle vie forestali d’arroccamento per i cacciatori di cervi. “Loro possono dare le motivazioni che vogliono – spiega il consigliere di Onda – ma dalla lettura dell’articolo si capisce bene l’intenzione”.
Ma il commento di Degasperi non si ferma qui. “In passato – spiega a il Dolomiti – quando è stata discussa la legge sui grandi carnivori avevo proposto di sanzionare gli allevatori che abbandonano le carcasse dei propri animali nei pascoli visto che attirano lupi e orsi. La proposta è stata bocciata da questa maggioranza che ora presenta un emendamento e si preoccupa delle carcasse dei cervi”.
Anche il coordinamento Ambientalista del Trentino (Wwf , Legambiente, Enpa, Io non ho paura del lupo, Lipu e Mountain Wilderness) ha espresso nelle scorse ore profonda contrarietà per l’emendamento firmato da Masè e Paccher, perché “Questa proposta rappresenta una minaccia per le persone e per l’ambiente e costituisce un pericoloso passo indietro nella tutela delle nostre aree naturali”.
Per le associazioni si intenderebbe autorizzare i cacciatori a percorrere in automobile le strade forestali di tipo A del nostro territorio. “Queste strade – spiegano – possono essere di arroccamento e sono tracciati dove il traffico motorizzato è limitato alle sole attività boschive, proprio per prevenire il degrado ambientale, salvaguardare la fauna e ridurre l’inquinamento. Permettere il transito indiscriminato dei fuoristrada dei cacciatori sulle strade forestali di tipo A significherebbe mettere a rischio la sicurezza di famiglie, turisti ed escursionisti, arrecare ulteriore disturbo alla fauna selvatica, favorendo un degrado generale dovuto all’accesso indiscriminato di veicoli motorizzati”.
Le associazioni definiscono “assurda” la giustificazione adotta dai due consiglieri ovvero quella di garantire la sicurezza dei cacciatori durante la raccolta degli animali abbattuti.
“I fatti recenti dimostrano chiaramente che il problema è opposto: la caccia è infinitamente più pericolosa dei grandi carnivori, sia per i cacciatori stessi che per i cittadini: dal 1° settembre al 29 novembre 2024, solo in Italia 38 persone sono state ferite o uccise in ambito venatorio, e alcune di queste erano semplici cittadini non coinvolti in attività venatoria. Come inoltre evidenziato da un recente sondaggio realizzato da Savanta, società internazionale specializzata nei sondaggi d’opinione, oltre il 50% dei residenti nelle aree montane ha dichiarato di temere più i cacciatori che i grandi carnivori. Questo emendamento, dunque, non solo non migliora la sicurezza, ma la compromette ulteriormente”.
Il coordinamento ambientalista chiede quindi il ritiro dell’emendamento. “ Non è accettabile che provvedimenti così gravi vengano discussi e approvati senza un confronto trasparente, sfruttando un momento di distrazione collettiva e restituendo a tutta l’Italia l’ennesima cartolina da un Trentino dove la natura è sempre più soffocata per gli interessi di alcune specifiche categorie, creando discriminazioni verso tutto il resto della popolazione”.
MOTO E AUTO LUNGO LE STRADE FORESTALI
Un altro emendamento, questa volta con la firma del governatore Maurizio Fugatti, darebbe il via libera a moto e macchine ( nel testo viene riportato ‘mezzi a motore’) sulle strade forestali ma anche lungo le mulattiere oppure sulle piste da sci o nei sentieri. (Qui l’articolo)
Si precisa che “l’autorizzazione prevista dall’articolo 5 della legge provinciale 8 novembre 1993, numero 31 (disciplina dei percorsi per la circolazione fuoristrada dei veicoli a motore) può essere rilasciata, nel caso di manifestazioni sportive internazionali, anche in deroga ai divieti previsti e nelle aree sciabili individuate dal Pup e limitatamente a mulattiere, sentieri e piste da sci”.
“In Trentino – spiega sempre il coordinamento Ambientalista – esiste un infrastrutturazione della montagna estremamente capillare, con oltre 7.000 chilometri di strade forestali, aumentati fino a circa 7.500 chilometri dopo gli interventi successivi alla tempesta Vaia. Questa rete, originariamente pensata per la gestione del territorio, rappresenta una delle più estese in Europa, ma continuare a utilizzarla o ampliarla in modo improprio, come proposto anche dall’emendamento che darebbe via libera alle moto da trial su queste strade a firma del governatore Fugatti e che rischia di compromettere ulteriormente il fragile equilibrio ambientale delle nostre montagne, favorendo pressioni antropiche insostenibili e degradando l’ecosistema”.
RAZIONARE L’ATTIVITA’ DI FORAGGIAMENTO? TUTTO CADUTO NEL DIMENTICATOIO
“L’assessore Roberto Failoni aveva promesso che ci sarebbe stata una razionalizzazione sull’attività di foraggiamento entro dicembre 2024. Non si è più saputo nulla”. Ad intervenire è ancora il consigliere provinciale di Onda, Filippo Degasperi.
La questione delle mangiatoie foraggiate tutto l’anno è uno dei problemi che già in passato erano stati sollevati (QUI L’APPROFONDIMENTO) . Le mangiatoie che i cacciatori utilizzano per attirare gli ungulati e poi abbatterli attirano anche gli orsi. ”Caricate” a mais, tendenzialmente, rappresentano una fonte di cibo straordinaria per l’orso che di mais è ghiotto. E da quando è emerso il problema della peste suina e si è dato l’ok al ”controllo” degli esemplari di cinghiale per tutto l’anno i siti di foraggiamento sono praticamente sempre carichi, ovviamente nei luoghi più vicini ai centri abitati nei fondo valle per rendere il ”controllo” (e quindi l’abbattimento) più comodo e rapido. Per quanto riguarda i lupi la certezza che le mangiatoie, attirando le loro prede, attirano anche i predatori la si ha anche a livello scientifico.
Degasperi a marzo aveva presentato un ordine del giorno con il quale veniva chiesto che nel contesto della II revisione del Piano Faunistico Provinciale prevista entro dicembre 2024, fosse presentata una proposta di razionalizzazione dell’attività di foraggiamento degli ungulati selvatici per le aree di diffusione dell’orso bruno.
“L’assessore si era assunto l’impegno di presentare entro dicembre 2024 – continua Filippo Degasperi – una proposta di razionalizzazione dei siti di foraggiamento. Ad oggi, però, non si sa più nulla e intanto questa attività sta andando avanti senza freni”.
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