Il “Tich” nervoso: Turisti per causa

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Uno scorcio dell’edificio del nuovo Tribunale di via Marinali (foto Alessandro Tich)

Il particolare punto di vista sul ruolo “turistico” della Cittadella della Giustizia è contenuto nell’intervento che Astuni ha postato sulla pagina Facebook di Bassanonet a commento del nostro articolo “Uno a Tre”, riguardante la risposta del sindaco di Bassano Nicola Finco ai tre sindaci di Padova, Treviso e Vicenza, Sergio Giordani, Mario Conte e Giacomo Possamai, che il giorno prima si erano incontrati a Padova per prendere posizione contro il progetto del Tribunale della Pedemontana assieme ai tre presidenti dei rispettivi Ordini degli Avvocati.
Come ormai penso sappiate bene, i post sui social non rappresentano le fonti primarie dei miei articoli, per usare un eufemismo. A meno che il commento o l’intervento social non sia postato da una figura di notorietà pubblica e che il suo contenuto non sia davvero degno di attenzione giornalistica, come in questo caso.
Nel commento in questione, Roberto Astuni si schiera innanzitutto a favore del sindaco di Bassano del Grappa per la sua risposta ai colleghi delle tre città capoluogo:
“Credo che il nostro Sindaco Nicola Finco faccia bene a replicare ai Sindaci. Io aggiungerei che gli aspetti politici non interessano agli imprenditori (o meglio non vorrebbero essere interessati dalla politica) e che questi Sindaci non hanno una visione imprenditoriale.”
E questo perché, come asserisce Astuni nel commento e come ho già anticipato prima, “la Cittadella della Giustizia sarà un motore di sviluppo turistico ed economico”.
Caspita: con una simile affermazione il famoso albergatore di Sant’Eusebio entra di diritto nella mia speciale classifica annuale “Ho visto cose” 2025.

“Questa imponente struttura, costata mi sembra una ventina di milioni di euro – dichiara Astuni -, non rappresenta solo un fulcro di efficienza giudiziaria, ma promette anche di trasformare il tessuto economico e turistico della città. E vi spiego perché è un’opportunità per il turismo e l’accoglienza.”
“L’apertura del Tribunale attirerà un considerevole numero di professionisti legali, magistrati, avvocati, testimoni e cittadini coinvolti in procedimenti giudiziari – continua -. Questo flusso costante di visitatori si tradurrà in un incremento delle presenze nelle attività locali, come bar, ristoranti e alberghi. I ristoratori già pregustano l’afflusso di clienti durante le pause pranzo e gli incontri professionali, mentre gli albergatori vedono l’opportunità di accogliere visitatori che necessitano di soggiornare per procedimenti prolungati.”
“I negozianti del centro storico potranno beneficiare dell’aumento del traffico pedonale, con nuove opportunità di acquisto per i frequentatori della città – aggiunge il noto albergatore -. Inoltre, la scoperta del patrimonio artistico e culturale di Bassano del Grappa potrebbe diventare un’esperienza complementare per chi viene in città per motivi legali, generando ulteriori entrate per musei, attrazioni turistiche e prodotti locali, come il famoso Asparago bianco di Bassano DOP, la grappa e tutto il resto.”
“In conclusione – riassume l’estensore del post -, l’apertura della Cittadella della Giustizia rappresenta un investimento strategico che non solo valorizza le infrastrutture esistenti, ma genera ricadute positive sull’economia locale e regionale.”
“Bassano del Grappa – conclude il commento di Roberto Astuni – si prepara a consolidare il suo ruolo come polo economico e turistico, in linea con il suo forte tessuto imprenditoriale e la sua posizione strategica nella Pedemontana Veneta.”

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Dunque Astuni ci presenta un possibile futuro scenario in cui tutto un popolo di turisti per causa approfitteranno della loro citazione, testimonianza o procedura giudiziaria o amministrativa in Tribunale per visitare con piacere il centro storico di Bassano, fare shopping nei suoi negozi e assaggiare gli Asparagi.
Non ha però tenuto conto di un aspetto fondamentale.
E cioè che la presenza fisica degli utenti della giustizia all’interno dei Tribunali è sempre più ridotta e continuerà a ridursi negli anni a venire.
L’ho già scritto chiaramente, prove alla mano, ma devo ripeterlo.
Oggi la giustizia italiana è sempre più telematica, gestita con piattaforme online e procedure a distanza, tali da rendere sempre meno necessaria la frequentazione “in presenza” delle parti in causa nei Tribunali di competenza territoriale.
Come ha sottolineato il presidente della Corte d’Appello di Venezia Carlo Citterio all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario svoltasi lo scorso 27 febbraio a Venezia, la giustizia è ormai entrata “in un’era di dematerializzazione degli atti, di condivisi collegamenti da remoto e di riduzione dei casi di presenze fisiche indispensabili”.
Oltre ai procedimenti digitali da remoto, si aggiunge il sempre più ampio ricorso alle cosiddette udienze cartolari, laddove non ci sia necessità di dibattimento o di escussione di testimoni, con lo scambio telematico di note scritte tra il giudice di qualsiasi Tribunale d’Italia e l’avvocato.
È insomma una giustizia che sta andando progressivamente non solo verso la dematerializzazione degli atti, ma anche dell’utenza.
Prova ne sia la mia recente visita al Tribunale di Borgo Berga a Vicenza, in giornata infrasettimanale (un mercoledì) e in classico orario di punta per il lavoro degli uffici giudiziari (dalle 11 e mezza a mezzogiorno e mezza): solo poche persone presenti per qualche udienza in corso, per il resto cancellerie e corridoi completamente deserti, fatta eccezione per il personale degli uffici, a tangibile conseguenza delle procedure giudiziarie da remoto.
Tutto scritto e descritto nel mio articolo, con tanto di conferme fotografiche, significativamente intitolato “Il Deserto dei Berici”.
Il presunto “aumento del traffico pedonale” in centro storico, previsto da Astuni e conseguente all’eventuale futura apertura del Tribunale a Bassano, non corrisponde pertanto alla già odierna realtà delle cose.
Non saranno gli imputati, i testimoni e le parti civili con lo zaino, nell’ipotesi che il Tribunale della Pedemontana venga istituito, a incrementare il movimento del turismo bassanese.

Quanto scritto sopra è un dato di fatto oggettivo, effettivo ed incontrovertibile.
Permettetemi però di aggiungere anche un’osservazione soggettiva.
Per un comune cittadino andare in Tribunale, quando proprio è costretto ad andarci fisicamente, è infatti come andare dal dentista, se non peggio.
Perché in Tribunale non c’è neppure il beneficio dell’anestesia locale: se estrazione del dente del giudizio dev’essere, il giudice di turno non fa sconti.
Trovo difficile, se non improbabile, che dopo una mattinata trascorsa in attesa dell’udienza dal giudice civile o sui banchi di un processo penale, magari anche con le spese giudiziarie e con la parcella dell’avvocato da mettere a bilancio, si abbia lo spirito giusto per andare poi a visitare il Museo Civico, per incamminarsi alla scoperta delle botteghe del centro oppure per fermarsi in stagione in un ristorante cittadino per degustare un piatto di Sparasi e Ovi.
Al netto della sempre più scarsa frequentazione fisica dell’utenza all’interno dei Palazzi di Giustizia, dubito pertanto fortemente che il gravame degli impegni giudiziari e il piacere delle visite turistiche siano due concetti che possano andare a braccetto.
Ma per Roberto Astuni non è così.
Avesse ragione lui, prepariamoci dunque alle nuove indicazioni principali delle future mappe turistiche di Bassano del Grappa:
“Monumenti; Itinerari; Alberghi; Ristoranti; Studi Legali”.
Mappe turistiche ovviamente disponibili all’Ufficio IAT:
Informazioni e Accoglienza Tribunale.



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