Meteo, da 1 a 2 metri di neve in arrivo da oggi su Alpi

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Meteo in EUROPA e ITALIA, un tema di crescente interesse per gli appassionati e per chi vuole comprendere a fondo i fenomeni atmosferici che stanno caratterizzando questo inizio di marzo. Nel corso dei giorni scorsi, i bollettini meteo avevano anticipato l’arrivo di una serie di sistemi instabili che, da oggi domenica 9 marzo, avrebbero rotto il dominio dell’alta pressione. Le recenti temperature, decisamente anomale per il periodo, hanno quasi cancellato l’impronta dell’inverno, ma il VORTICE POLARE troposferico sta per spingersi verso latitudini più basse, convogliando ARIA FREDDA e facilitando l’ingresso di nuove perturbazioni. Questo scenario meteo, influenzato da meccanismi globali, ha un legame con un fenomeno noto come FIUME ATMOSFERICO.

 

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Il FIUME ATMOSFERICO rappresenta un corridoio di aria estremamente umida che si forma spesso sopra l’OCEANO ATLANTICO. Queste estese bande di vapore acqueo scorrono in quota, sospinte da intensi venti occidentali, fino a raggiungere il continente. Si tratta di strutture dinamiche che possono trasportare enormi quantità di umidità, la quale si trasforma in precipitazioni diffuse una volta incontrata l’orografia e le masse d’aria più fredde. In parole semplici, il FIUME ATMOSFERICO è come un nastro carico d’acqua che percorre migliaia di chilometri, scatenando eventi meteo spesso imponenti quando tocca terra. Questo processo è cruciale per comprendere perché, dopo una fase molto mite, l’EUROPA e in particolare l’ITALIA stiano per sperimentare un ritorno di condizioni invernali.

 

Gli effetti di questo cambiamento meteo inizieranno a manifestarsi proprio da oggi domenica 9 marzo, quando una prima perturbazione di origine oceanica coinvolgerà il Nord della ITALIA, portando MALTEMPO e un drastico calo delle temperature. Il contrasto tra aria più calda e masse più fredde in arrivo agevolerà la formazione di precipitazioni intense, localmente a carattere di rovescio violento. La NEVE diverrà protagonista soprattutto lungo l’arco alpino, dove sono previsti accumuli che potrebbero sfiorare 1 metro in alcune zone oltre i 1500/1800 metri di quota. Nonostante la presenza di alcuni sistemi instabili negli ultimi mesi, è probabile che questi eventi nevosi si rivelino tra i più rilevanti dell’intera stagione.

 

Le zone maggiormente interessate da questo peggioramento meteo saranno le ALPI Occidentali, dove ci si attende un vero e proprio carico di NEVE. Alcune località in PIEMONTE e VALLE D’AOSTA, come SESTRIERE, PRAGELATO e PRATO NEVOSO, potrebbero vedere fiocchi già a partire da 1100-1400 metri. Situazione analoga per località in LOMBARDIA quali MACUGNAGA e MADESIMO, con accumuli che risulteranno significativi. Sono condizioni meteo perfette per chi spera di sfruttare la coda della stagione sciistica, ma è fondamentale prestare grande attenzione ai rischi che un manto nevoso tanto abbondante può comportare.

 

Dopo le precipitazioni nevose iniziali, il pericolo di valanghe aumenterà in modo considerevole. Il manto, caratterizzato da strati non sempre ben consolidati, potrebbe diventare altamente instabile a causa del notevole spessore che si formerà in un intervallo di tempo piuttosto breve. Il consiglio è di evitare qualsiasi attività fuoripista, come escursioni o ciaspolate, specie oltre i 1800 metri di altitudine. La sicurezza sulle ALPI è un tema cruciale in questo periodo, e le autorità potrebbero emettere ulteriori avvisi e restrizioni in presenza di condizioni critiche.

 

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Nel frattempo, i modelli matematici meteo prospettano un susseguirsi di altri disturbi atmosferici, alimentati proprio dal FIUME ATMOSFERICO che convoglierà nuove masse d’aria umida verso il cuore dell’EUROPA. Durante la prossima settimana, ulteriori apporti di aria fredda in quota entreranno in conflitto con l’aria più mite, originando nuovi fronti perturbati. L’impatto sarà ancora una volta maggiormente evidente sulle ALPI, questa volta coinvolgendo anche il TRENTINO ALTO ADIGE, il CADORE e il FRIULI VENEZIA GIULIA, regalando nevicate estese che potrebbero protrarsi fino a fine mese. È uno scenario meteo dinamico, in cui le oscillazioni tra fasi perturbate e parentesi di cielo parzialmente soleggiato si succederanno a ritmo serrato.

 

Sul piano scientifico, questo quadro sinottico illustra alla perfezione come le correnti in alta troposfera, influenzate dal VORTICE POLARE, possano deviare sensibilmente i FIUMI ATMOSFERICI, guidandoli verso aree continentali e producendo effetti rilevanti in termini di precipitazioni. I continui scambi meridiani di calore e umidità diventano il motore di un meteo che, sebbene inizialmente possa apparire caotico, è governato da logiche fisiche ben definite. Comprendere a fondo la natura di tali scambi energetici è fondamentale per migliorare le previsioni a medio e lungo termine, non solo per l’ITALIA, ma anche per l’intera EUROPA.

 

Il meteo, dunque, continua a stupirci, dimostrando ancora una volta la straordinaria complessità dei fenomeni atmosferici. Sapere che il FIUME ATMOSFERICO può generare fasi di NEVE abbondante sulle ALPI dopo un periodo eccezionalmente tiepido è fondamentale per gestire al meglio le attività umane e tutelare la sicurezza collettiva.

 

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