La manovra finanziaria per il 2025 continua a essere al centro di un acceso dibattito in commissione Bilancio alla Camera, con l’approdo in Aula che slitta ulteriormente. Tra polemiche sulle modifiche proposte, proteste delle opposizioni e un pacchetto di emendamenti ancora in via di definizione, l’obiettivo di evitare l’esercizio provvisorio appare sempre più a rischio. Le principali misure in discussione includono la riduzione della tassa sulle criptovalute, una nuova web tax per le grandi imprese, incentivi per il Sud, e un bonus per gli elettrodomestici. Tuttavia, la lentezza dei lavori e le divergenze politiche lasciano presagire un cammino legislativo ancora lungo e complesso.
Manovra in stallo: slittano i tempi di approvazione
Il percorso della Legge di Bilancio 2025 è segnato da ritardi e difficoltà. A soli 16 giorni dalla scadenza per l’approvazione, la manovra non è ancora giunta in Aula per la prima lettura. La commissione Bilancio della Camera sta faticando a trovare un accordo sulle numerose modifiche proposte, tra cui sei nuovi emendamenti e un fascicolo di riformulazioni degli emendamenti parlamentari.
Il termine per i sub-emendamenti è fissato per domenica sera, ma l’iter complessivo rischia di prolungarsi, aumentando il rischio di dover ricorrere all’esercizio provvisorio, una situazione che si tradurrebbe in limitazioni alla spesa pubblica e in un rallentamento delle attività governative.
Proteste sulle modifiche proposte
Le opposizioni sono particolarmente critiche nei confronti di alcune disposizioni, come l’aumento degli stipendi per i tecnici di governo, definito un “premio ai politici” a spese dei cittadini. Al centro delle polemiche anche la riduzione della tassa sulle criptovalute, che passerà al 26% nel 2025 e al 33% nel 2026, una modifica che molti ritengono insufficiente a garantire un’adeguata tassazione del settore.
Le principali novità della manovra
Tra le misure più rilevanti proposte nella manovra figurano:
- Web tax: Limitata alle grandi imprese con ricavi superiori a 750 milioni di euro.
- Tassa sulle criptovalute: Riduzione progressiva dal 42% al 26% nel 2025, con un aumento al 33% nel 2026.
- Ires agevolata: Per le imprese che reinvestono almeno l’80% degli utili in azienda e assumono nuovi lavoratori.
- Incentivi per il Sud: Una mini decontribuzione per le aziende che operano nel Mezzogiorno.
- Bonus elettrodomestici: Contributi fino a 200 euro per chi ha redditi inferiori a 20.000 euro.
- Fondo morosità incolpevole: Rifinanziato con 10 milioni di euro per sostenere chi non riesce a pagare l’affitto.
Nuovi incentivi per le famiglie
Tra le proposte figura anche un “Fondo dote famiglia”, con uno stanziamento di 30 milioni di euro destinato a rimborsare le spese per attività sportive o ricreative per i figli tra i 6 e i 14 anni, riservato alle famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro.
Il rischio dell’esercizio provvisorio
Il rischio di non approvare la manovra entro la scadenza del 31 dicembre 2024 preoccupa il governo, che punta a concludere l’iter legislativo entro il termine massimo. L’esercizio provvisorio potrebbe avere conseguenze gravi, come la mancata attuazione di alcune misure chiave e il blocco di nuovi investimenti.
La discussione della manovra proseguirà la prossima settimana, con la presentazione del testo modificato in Aula della Camera. Tuttavia, il clima di tensione e le numerose criticità sollevate rendono il percorso verso l’approvazione definitivo ancora incerto.
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