AGI – “Sono giunto a una conclusione: siamo la più strana specie sul pianeta. Sappiamo dominare le leggi della fisica per effettuare conquiste spaziali, ma contemporaneamente siamo capaci di uccidere le donne perché non portano il velo. Abbiamo conquistato la conoscenza della medicina per compiere complicati interventi chirurgici, ma allo stesso tempo siamo ancora pieni di preconcetti, irrazionali nell’uccidere senza scrupoli un altro essere umano per il solo motivo che lo si crede ‘diverso’. Siamo arrivati addirittura prima a sbarcare sulla Luna che ad accettare il concetto di uguaglianza tra uomo e donna.
Perché ci abbiamo messo così tanto a comprendere che l’omosessualità non è un malattia ma una delle tante varianti del comportamento sessuale umano? Perché, per il genio umano, è stato più facile scoprire che la Terra è rotonda piuttosto che arrivare alla comprensione dell’inesistenza di una differenziazione in razze umane?” Padre Doroteo Toic, dell’Ordine di San Benedetto, arriva a queste conclusioni nel suo profondo libro ‘Perché siamo cosi”.
È un libro sorprendente che investiga su antropologia, paleontologia, etica, filosofia e teologia. Il religioso benedettino scrive: “Quanto ci vorrà ancora affinché questa umanità arrivi a scoprire che i membri delle chiese e comunità cristiane sono fratelli tra loro e non rivali o avversari? Quanto ci vorrà perché cristiani, musulmani ed ebrei scoprano di camminare nella stessa direzione? Quanto ci vorrà perché l’uomo religioso rinunci completamente al potere, al carrierismo e al denaro per potersi dedicare con tutto se stesso alla spiritualità nella costruzione di un’umanità nuova? Purtroppo ancora oggi dobbiamo dire che Jonathan Swift (1667-1745) avesse ragione nell’affermare: ‘Abbiamo le religioni a sufficienza per farci odiare, ma non abbastanza per farci amare l’un l’altro'”.
Padre Doroteo Toic cita il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato nel 2019 ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al-Tayyib. “Ogni violenza commessa contro un essere umano è una ferita nella carne dell’umanità” scrisse Papa Francesco nell’enciclica ‘Fratelli tutti’. “La guerra è un argomento fuori della razionalità: ‘alienum est a rationè” scrisse Papa Giovanni XXIII nell’enciclica ‘Pacem in terris’. Toic, a sostegno della sua tesi, cita le opere del filosofo anarchico russo Petr Kropotkin (1842-1921): “Studiando gli animali, non solo nei laboratori e nei musei, ma anche nelle foreste e nelle praterie, nelle steppe e sulle montagne, notiamo chiaramente che oltre alla guerra fra le diverse classi animali, esiste, forse in maggior misura, il mutuo sostegno, l’aiuto reciproco e la mutua difesa. La socialità è legge naturale quanto le lotte. Indubbiamente è difficile stabilire la preminenza di uno di questi due fattori, ma se chiediamo alla natura: ‘Chi sono i più adatti: quelli che lottano continuamente fra di loro o quelli che si aiutano a vicenda?’, notiamo che sopravvivono più facilmente gli animali che hanno acquisito abitudini di solidarietà. Di più, essi raggiungono, nelle loro rispettive classi, il più alto sviluppo di intelligenza e organizzazione fisica. Sicché possiamo dire con certezza che il mutuo appoggio è una legge di vita animale come la lotta reciproca: ma, come fatto evolutivo, il primo è più importante in quanto determina le abitudini e i caratteri necessari alla conservazione e allo sviluppo della specie, oltre al fatto che esso consente, con minore usura di forze, maggiore benessere e felicità per ogni individuo”.
“Kropotkin – riassume Padre Toic – considerava il mutuo appoggio come una legge biologica, valida anche per gli esseri umani. Nelle impervie condizioni siberiane, infatti, esso prosperava anche tra le popolazioni, soprattutto dove si sentiva l’assenza dei meccanismi governativi e burocratici dello Stato”.
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