C’è chi lo chiama reddito di libertà e chi bonus libertà. Si tratta della stessa cosa, cioè di un contributo economico stabilito nella misura massima di 500 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi, destinato alle donne vittime di violenza, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, per contribuire a sostenerne l’autonomia ed è compatibile con altri strumenti di sostegno come l’Assegno di Inclusione.
Come richiedere il bonus libertà
Il decreto prevede un “regime transitorio” per la ripresentazione delle domande non accolte per insufficienza di budget.
Le domande non accolte per insufficienza di budget possono essere ripresentate all’INPS dal 5 marzo al 18 aprile 2025 per il tramite dei Comuni, al fine di comprovare la permanenza dei requisiti per il riconoscimento del contributo e hanno la priorità sulle nuove domande. Sul sito INPS tutte le indicazioni.
L’intenzione del reddito di libertà o bonus libertà è buona ma certamente non sarà in grado di ribaltare la situazione economica di una donna, soprattutto se si tratta, appunto, di una donna vittima di violenza e che si vede limitare la libertà di movimento. Del resto, e ne abbiamo già parlato in precedenti articoli, già si parte da situazioni di base che vedono le donne subire un gender gap nel mondo del lavoro, sia in termini di posti di lavoro occupati che di livello di retribuzioni.
E si tratta di dati forniti giorni addietro dall’Istat.
Lo scontrino antiviolenza
Il tema della violenza di genere caratterizza anche l’iniziativa dello “scontrino antiviolenza” promosso da Sinalp e che è stato presentato anche a Misilmeri, cittadina in provincia di Palermo. L’iniziativa è volta a contrastare la violenza di genere e a supportare le vittime attraverso un meccanismo di tutela e difesa semplice ma efficace:
prevede l’inserimento della frase “ numero telefonico nazionale antiviolenza 1522 progetto Città di Misilmeri e Rete Zeromolestie Sinalp” sugli scontrini fiscali emessi dalle attività commerciali presenti nella città, con l’obiettivo di sensibilizzare e offrire un supporto semplice ed al contempo immediato alle vittime di violenza.
Il progetto, promosso dalla Rete Zeromolestie Sinalp e dall’Associazione AVO Palermo, mira a garantire l’accesso sicuro e riservato delle donne e dei minori vittime di violenza, alle reti di supporto presenti sul territorio. L’iniziativa non comporta costi per le attività.
Sinalp e amministrazione comunale di Misilmeri
“Con l’adesione al progetto, dichiara il Sindaco Dr. Rosario Rizzolo, il Comune di Misilmeri si impegnerà, attraverso i propri uffici, a promuovere l’iniziativa tra i cittadini e gli esercizi commerciali del territorio, collaborando con le associazioni locali e i centri antiviolenza presenti, garantendo un supporto tempestivo alle vittime che attiveranno il processo di soccorso attraverso lo scontrino proposto dalla Rete Zeromolestie Sinalp”.
Sensibilizzare la comunità sul tema della violenza di genere e sull’importanza di una rete solidale oggi è sempre più essenziale per dare una crescita sociale corretta nei rapporti paritari tra uomini e donne.
L’Amministrazione Comunale, con una apposita Delibera di Giunta, inviterà tutte le aziende commerciali di Misilmeri ad aderire al progetto, inserendo sul proprio scontrino fiscale il numero 1522 e la dicitura “Progetto Zeromolestie Sinalp con il Comune di Misilmeri“.
Questa semplice azione può avere un impatto sociale rilevante, offrendo alle vittime uno strumento in più per cercare aiuto e supporto.
“Vogliamo che Misilmeri sia un luogo sicuro per tutti, dichiara l‘Assessore Dr.ssa Sabrina Amodeo promotrice della collaborazione con la Responsabile Regionale della Rete Zeromolestie Sinalp Natascia Pisana, dove nessuna donna si debba sentire sola di fronte alla violenza”.
“Grazie alla collaborazione con la Rete Zeromolestie SINALP, dichiara il Segr. Regionale Sinalp Dr. Andrea Monteleone, gli esercizi commerciali del territorio, con il giusto apporto della Giunta Comunale, potranno costruire una rete di supporto concreta e immediata”.
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