Il Catanzaro di Vincenzo Vivarini è stato probabilmente la più bella rivelazione dello scorso campionato di Serie B, capace di disputare una stagione da neopromossa occupando stabilmente la zona Playoff per tutto l’arco del campionato fino a chiudere con merito al quinto posto in classifica, mostrando più costanza e qualità realtà più blasonate e sportivamente esaltate come Palermo e Sampdoria. Un impianto di gioco collaudato ed efficace, un gruppo squadra coeso dopo aver cannibalizzato il Girone C di Serie C l’anno prima, e un ambiente al massimo dell’entusiasmo dopo la tanto agognata risalita in cadetteria sono stati gli ingredienti fondamentali che hanno contraddistinto le aquile calabresi, spesso autrici di prestazioni di alto livello tecnico e caratteriale. Concluso in modo un po’ sofferto il matrimonio con Vivarini, il Catanzaro è ripartito da Fabio Caserta, ex tecnico dei rivali cosentini, ma dovendo rinunciare ad alcuni protagonisti del recente passato, come il portiere Fulignati o il fantasista Vandeputte, entrambi partiti direzione Cremona. Nonostante le numerose critiche da parte della tifoseria, probabilmente ancora inebriata dalle emozioni del campionato precedente, i risultati della squadra in relazione all’organico a disposizione sono discreti, certo meno esaltanti del debutto, ma comunque in linea con le ambizioni di un club che, per ammissione dello stesso Presidente Noto, per il momento punta a stabilizzarsi in categoria.
Sono al momento 20 i punti ottenuti dai giallorossi, uno solo in meno del Palermo, e comunque sufficiente per poter dire di essere in corsa per aggiudicarsi un posto nella griglia Playoff. Una squadra che offre un rendimento singolare, all’insegna dell’equilibrio e della cautela. Il Catanzaro perde poco (solo due KO), ma vince poco, con sole tre vittore, l’ultima delle quali ottenuta allo scadere contro il Brescia la scorsa giornata; il pareggio è stato il leitmotiv di questi primi mesi di stagione di Caserta alla guida dei calabresi, con ben 11 segni X su 16 partite disputate. Un bilancio che rispecchia la posizione di classifica, appena fuori dalle prime 8, ma che se dovesse sbilanciarsi, per un verso o per un altro, potrebbe radicalmente cambiare la situazione del Catanzaro. Altro dato significativo, lontano dal Ceravolo non è ancora arrivata la prima vittoria, con solo 6 pareggi in 7 gare esterne (unica sconfitta al Manuzzi di Cesena).
Al Barbera i giallorossi si disporranno in campo col consueto 3-5-2, con l’ex di giornata Mirko Pigliacelli tra i pali, protetto dal trio Cassandro-Scognamillo-Bonini, quest’ultimo un classe 2001 molto promettente e che ha ben figurato fino a questo momento. In mezzo al campo spazio alla qualità di Petriccione e al dinamismo di Pontisso e Pompetti, pronti a inserirsi, con Ceresoli e il talentuoso Compagnon ad agire sulle corsie. Davanti gli immancabili Tommaso Biasci e Pietro Iemmello, capocannoniere della squadra con 9 marcature, a -1 dalla vetta della classifica marcatori di B, e autore di 5 reti nelle ultime 4 presenze.
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