TRENTO. “E’ un momento cruciale per la montagna italiana”, queste le parole di Gianfranco Pederzolli, presidente di FederBim. “Si discute del rinnovo delle concessioni idroelettriche, il Paese cioè decide come riaffidare una delle risorse più importanti della montagna, certamente una delle più critiche: l’acqua. E lo farà per i prossimi 30 o 40 anni”.
I vertici di FederBim sono stati ospiti del Comune di Frabosa Soprana in occasione della Giornata internazionale della Montagna. Un momento anche per salutare l’ingresso di nuovi soci nella Federazione. L’incontro ha visto la partecipazione del ministro Roberto Calderoli.
“Non possiamo permetterci di trattare con superficialità questo passaggio”, prosegue Pederzolli. “I territori devono esserne protagonisti. E non solo sul piano delle rivendicazioni economiche, ma nella piena consapevolezza di dover uscire dalla logica conflittuale, che ha caratterizzato una parte dell’ attuazione della legge 959, per entrare in una fase collaborativa in cui le strategie di utilizzo delle risorse idriche siano condivise e improntate alla sostenibilità sociale, economica e ambientale dello sviluppo dei territori”.
E’ stato presentato anche il nuovo sistema informativo. “Il Si-Bim (Sistema informativo dei Bacini imbriferi montani) è una piattaforma di knowledge management che serve a supportare il processo di manutenzione economico-amministrativa e strategica dei Bim, per tutte le amministrazioni competenti”, dice Tommaso Dal Bosco, direttore generale di FederBim. “Una proposta che può giocare un ruolo per sviluppare le politiche territoriali. “I Bim, nell’arco di 71 anni, sono stati oggetto di numerose trasformazioni che l’hanno condotto a una frammentazione amministrativa a oggi purtroppo priva di un coordinamento nazionale”.
“La funzione del Si-Bim è “quella di assistere le amministrazioni centrali su vari profili di competenza, tra i quali possiamo annoverare il sistema di digitalizzazione dei Bim, utile al fine di accertare l’ammontare dei sovracanoni, dei debitori, dei creditori e monitorare l’esecuzione delle rispettive obbligazioni assicurando la piena applicazione della legge 959/53; rafforzare la capacità di dare al territorio risposte corrette in termini di decretazione sui perimetri e le ripartizioni per la soluzione delle numerose crisi territoriali; elaborare strategie finalizzate all’ attuazione e al finanziamento delle politiche territoriali connesse al green deal europeo (Comunità energetiche rinnovabili, Green Communities e così via)”.
Questi sono solo alcuni dei temi “ma non possiamo dimenticare altri aspetti fondamentali come l’attuazione di politiche energetiche e ambientali dei consorzi Federbim o, in ultimo ma non per importanza, l’efficientamento delle pratiche di riscossione e gestione dei fondi a beneficio delle politiche di sviluppo socio-economico e ambientale della montagna. Per raggiungere questi obiettivi sarà fondamentale l’apporto della scienza e della tecnologia, e un uso capillare dell’intelligenza artificiale che permetterà una lettura sempre più raffinata dei flussi territoriali”, conclude Dal Bosco.
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