“A destra mi hanno rispettato”

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Simone Cristicchi, tra i cantanti più apprezzati al Festival di Sanremo 2025 (ma anche, sotto certi punti di vista, tra i più controversi), ha affermato che la destra lo ha sempre rispettato. In particolare, ha riservato parole di stima alla premier Giorgia Meloni, ribadendo che ha riscontrato maggiore apertura mentale nella parte politica di cui fa parte la presidente del Consiglio piuttosto che in quella avversaria.


Simone Cristicchi ringrazia Giorgia Meloni: “A destra più apertura mentale”

Il cantante ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, dicendo di “essere sempre stato un artista libero da etichette politiche, perché prima di tutto interessato all’umano, alla storia e alla spiritualità.

Cristicchi ha aggiunto che ama raccontare storie e che non è un artista ‘categorizzabile’. “In passato – ha spiegato – ho sempre avuto un orientamento a sinistra, ma devo riconoscere che da politici e stampa di destra ho raccolto un atteggiamento sempre rispettoso nei miei confronti e delle mie scelte artistiche”.

Fonte foto: ANSA

Simone Cristicchi

A questo punto, il musicista ha sottolineato che quando è stato invitato in contesti di destra con la richiesta di rappresentare Magazzino 18 si è ritrovato a declinare l’invito.

“Ma – ha precisato – fui rispettato per la mia scelta, perché a mio avviso certi temi devono essere universali, non sono appannaggio di destra o di sinistra. Rischiano di essere strumentalizzati, e invece devono essere di tutti”.

Quando gli è stata posta la domanda diretta su Giorgia Meloni (“Le piace?”), è arrivata la seguente risposta:

Io sono per l’inclusione e sto dalla parte degli ultimi. Mi piace chiunque, al di là dei partiti, faccia scelte di umanità e solidarietà. Come hanno fatto altri giornalisti e commentatori, e molti altri no, la Meloni, che non conosco, ha difeso non tanto me e la mia canzone ma il diritto di cantarla senza per forza vederci sporcizia dentro. Per questo la ringrazio molto per le parole che ha speso. Ripeto: a destra ho trovato sempre un’apertura mentale maggiore, mi hanno rispettato per il coraggio e la mia onestà intellettuale.

E ancora:

Quando ho fatto teatro di stampo antifascista non ho mai ricevuto dalla destra un’etichetta, insulti o minacce; cosa che invece è avvenuta a parti invertite. Quando ho messo in luce i chiaroscuri delle complicate vicende del confine orientale, da sinistra è arrivata la fatwa, e improvvisamente da “compagno” sono diventato traditore, fascista, revisionista. Eppure dico le stesse cose che il presidente Mattarella sostiene nei suoi discorsi.

La malattia della madre e la polemica sulla mancata smentita a Sanremo

A Sanremo il suo brano “Quando sarai piccola” ha fatto discutere. E ha fatto anche discutere il fatto che, essendo ispirato alla storia di sua madre, per come era stato presentato, tutti hanno creduto che il genitore avesse l’Alzheimer. In realtà la donna non ha quella patologia. Che malattia ha avuto? “Un’emorragia cerebrale dovuta a un’arteria difettosa”.

Cristicchi è stato criticato perché per tutta la durata del Festival si è ben guardato dallo smentire che sua madre avesse l’Alzheimer. Lo ha fatto solamente a kermesse finita. Perché? “Non c’era motivo di smentire, visto che ho tenuto una conferenza stampa a Milano il 4 febbraio, quindi prima del Festival, per presentare al meglio la canzone. Ho anche letto davanti a tutti un brano dal capitolo del mio libro del 2022 HappyNext intitolato “Luciana”, dove racconto la storia di mia madre”.

“Non ho mai incentrato il discorso sull’Alzheimer o la demenza senile. Il tema ha una prospettiva più ampia, e va al di là della singola patologia”, ha aggiunto Cristicchi.

Cristicchi: “Se mi accusano di dolo siamo alla diffamazione”

Il punto però è che per tutto Sanremo stampa e opinione pubblica, ascoltando la sua canzone, hanno parlato di Alzheimer, dando per scontato che sua madre fosse stata colpita da quella malattia. Nonostante ciò Cristicchi non ha smentito in modo netto tale fatto. Perché?

Ammesso che un artista debba delle spiegazioni in merito alle sue opere, in realtà la prima cosa che ho fatto è stata puntualizzare il tema del brano, e i giornalisti onesti lo sanno bene. Ho detto che la mia canzone non è una cartella clinica, e non si può ridurre a una patologia specifica. Io scatto una polaroid, una fotografia che descrive un profondo sentimento, un mio stato d’animo. Il resto lo lascio alla libera interpretazione.

“Se anche i bambini l’hanno apprezzata e la studiano a scuola, ci sarà un perché. Se però vengo accusato di dolo, per aver nascosto il fatto che mia madre non fosse malata di Alzheimer, siamo alla diffamazione”, ha concluso il musicista.



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Fonte foto: ANSA





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