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da Atreju al resto del mondo, la destra parte da Roma #finsubito prestito immediato


È stato già detto, diverse volte, che Atreju 2024 è stata più grande che mai. Non soltanto, però, in termini quantitativi: i 50mila ospiti, gli oltre mille giornalisti da tutto il mondo, le 73 ore di dibattiti spalmate su otto diverse giornate, la location strepitosa del Circo Massimo, non sono gli unici elementi ad aver stupito. Forse, a sorprendere più di tutto e a tracciare un balzo in avanti rispetto al passato, è stata la proiezione internazionale della festa e di Fratelli d’Italia.

È vero, si dirà: l’anno scorso Atreju ha ospitato nomi del calibro di Edi Rama, premier albanese, Rishi Sunak, premier britannico, e ultimo non certo per importanza, il visionario sudafricano Elon Musk. La kermesse anche lo scorso anno fu vivissima, dunque, e non aveva nulla da invidiare, sotto questo punto di vista, all’edizione di quest’anno, che ha visto arrivare al Circo Massimo, come nome più atteso, il presidente argentino Javier Milei.

Quello che però è cambiato, certamente in meglio, rispetto allo scorso anno, è che la lotta al “nulla che avanza” di Atreju si è allargata esponenzialmente ben oltre i confini nazionali. Sempre più persone credono nella nuova linea conservatrice tracciata dall’Italia a partire dall’ascesa di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Si crede sempre di più che la destra di tutto il mondo possa unirsi per abbattere i “cordoni sanitari”, le barricate alzate dalla sinistra che precludono alle destre conservatrici l’accesso a determinate posizioni. Con Raffaele Fitto vicepresidente esecutivo dell’Unione europea, è stato infranto un nuovo tetto di cristallo: per la prima volta un conservatore è entrato a far parte della compagine esecutiva comunitaria. Con Giorgia Meloni premier, il primato fu doppio: primo presidente del Consiglio donna, primo leader di destra al comando della Nazione. Forse, è proprio ciò che insegna Atreju: combattere con tutte le proprie forze contro un mondo in rovina per costruirne uno migliore, sfidando i propri limiti. La destra ha nel suo Dna questo gene. “La destra deve lottare unita come una falange di opliti o come una legione romana, dove nessuno rompe la formazione” ha detto sul palco di Atreju Javier Milei.

Insomma, la festa di Fratelli d’Italia, giunta alla sua 26esima edizione, ha saputo rappresentare quello che la destra è. In Italia così come in Europa. Ha dimostrato ancora una volta che è dall’Italia che sta nascendo un nuovo pensiero conservatore, che sta dimostrando affidabilità, credibilità, serietà, dialogo. Sta dimostrando una concretezza che la sinistra invidia, una capacità di parlare al popolo in modo diretto. Da Meloni a Milei, fino a Donald Trump: la destra conservatrice è vicina alle persone e Atreju ci ha dato una fedelissima rappresentazione anche di questo.