Toti e Giampedrone indagati per truffa ai danni dello Stato

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Per la Gdf avrebbero assunto il proprietario di uno stabilimento balneare che frequentavano nello staff politico, pagandolo con fondi pubblici e ottenendo in cambio di usufruire dei “bagni” gratuitamente. Per Stefano Savi, avvocato dell’ex presidente della Regione, Toti o suoi familiari avrebbero pagato con mezzi tracciabili. L’assessore alla Protezione Civile, confermato nella giunta Bucci: «Contratto di lavoro predisposto e verificato puntualmente, come per tutti gli altri collaboratori con la stessa mansione, dagli uffici regionali»

L’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone e l’ex presidente della Regione Giovanni Toti sono sotto indagine per frode ai danni dello Stato.

La questione, anticipata dal Secolo XIX online, riguarderebbe un contratto, inizialmente come collaboratore coordinato e continuativo e successivamente come dipendente, pagato con fondi pubblici, a Davide Marselli, gestore dello stabilimento balneare “San Marco” di Ameglia, che Giampedrone e Toti avrebbero frequentato, secondo l’accusa, senza pagare.

L’inchiesta era stata avviata alla Spezia in concomitanza con l’indagine che un anno fa ha portato l’allora presidente della Regione agli arresti domiciliari per corruzione. Secondo la procura spezzina, Marselli non ha mai svolto le mansioni per cui era stato assunto. Nelle ultime settimane, il fascicolo è stato inviato a Genova. Se ne occupa il pm Andrea Ranalli.

Il sostituto procuratore del tribunale spezzino Elisa Loris aveva acquisito vari documenti e interrogato dirigenti e funzionari regionali.

Per l’accusa, Marselli avrebbe guadagnato oltre 80 mila euro lordi. Secondo la guardia di finanza, tale importo compenserebbe quanto Giampedrone e Toti avrebbero “risparmiato” per frequentare lo stabilimento e il ristorante gratuitamente.

Stefano Savi, avvocato di Giovanni Toti, ha commentato le indiscrezioni sull’inchiesta spiegando che il suo assistito è letteralmente trasecolato. Ha aggiunto che ogni presenza di Toti e della sua famiglia presso lo stabilimento balneare, utilizzato da molto tempo e negli ultimi anni in modo sempre più sporadico, è stata regolarmente pagata dallo stesso Toti o da un suo familiare. Inoltre, ha trovato singolare il fatto che i pagamenti, per lo più effettuati con strumenti tracciabili, non siano stati riscontrati nonostante la mole di indagini che ha coinvolto Toti.

Giovanni Toti ha dichiarato che, per quanto riguarda l’attività di supporto politico per cui Marselli era retribuito, ritiene che sia stata svolta con scrupolo e passione, ed era nota a tutti. Ha aggiunto che la posizione di staff politico ricoperta da Marselli, con un contratto ritenuto regolare dalla Regione, lo accomuna alla situazione di altre decine di persone con contratti simili. Tuttavia, Toti ha sottolineato che non è chiara quale sia la peculiarità di questo rapporto, se non il fatto che Marselli fosse alle dipendenze di Giampedrone e amico di Toti.

«Non sono a conoscenza di nessun procedimento a mio carico, se non per aver letto, con non poco stupore, le agenzie di stampa che mi riguardano – commenta Giacomo Raul Giampedrone, assessore alla Protezione civile, Infrastrutture e Ambiente di Regione Liguria nelle giunte Toti, confermato adesso dal nuovo presidente Marco Bucci -. Se la vicenda, come mi pare di capire, verte sul contratto di lavoro di un collaboratore territoriale di segreteria politica, non vedo alcun profilo illecito, trattandosi di un contratto di lavoro predisposto e verificato puntualmente, come per tutti gli altri collaboratori con la stessa mansione, dagli uffici regionali. Se poi l’ipotesi di reato è quella di avere anche un rapporto di amicizia con quel collaboratore e di aver frequentato un ristorante di uno stabilimento balneare, mi risulta tutto ancora più paradossale. Nel frattempo, vista questa assurda situazione dove si apprende di essere indagati dai giornali, ho conferito mandato difensivo all’avvocato Stefano Pellegrini del Foro di Genova che si occuperà della mia difesa. Il mio lavoro proseguirà con lo stesso impegno di sempre, fiducioso di chiarire presto questa vicenda e sono a disposizione della magistratura come sempre ho fatto in tutti questi anni».


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