DALLA STRADE BIANCHE ALLA TIRRENO-ADRIATICO, GRANDE CICLISMO IN TERRA DI SIENA E UMBRIA | Prima Pagina

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SIENA – Sabato scoso, 8 marzo, si è tenuta la “classica” senese Strade Bianche, edizione 2025. Come da pronostico la corsa l’ha vinta il più forte di tutti: Tadej Pogacar che ha dato spettacolo imponendosi da padrone, nonostante una rovinosa e brutta caduta con scivolata e capriola in un fosso a bordo strada. Il britannico Pidcock, secondo in piazza del Campo con un minuto di ritardo, lo ha sportivamente aspettato regalando una bella pagina di sport, ma nulla ha potuto quando lo sloveno dopo qualche chilometro percorso insieme, alla fine ha messo la quarta e si è involato da solo verso la vittoria. La terza alla Strade Bianche dopo quelle del 2022 e 2024. Nel 2023 vinse invece proprio Pidcock. Solo Fabian Cancellara aveva finora tre sigilli nel palmares (2008, 2012 e 2016). Che Pogy volesse vincere senza troppi complimenti si era capito da un video che lo riprende in allenamento il giorno prima: si vede il campione del mondo sorpassare pigiando sui pedali un furgone su una rampa micidiale. E in corsa sul muro di via Santa Caterina nel cuore di Siena si è ripetuto. Uno spettacolo. Peccato che oltre il coraggioso e sportivo Pidckoc non avesse altri rivali in grado di fare resistenza. E questo è da un paio d’anni in qua anche un peccato per l’appeal della corsa. Qualcuno negli anni scorsi ha definito la Strade Bianche una classica al pari della “corse monumento”, come il Fiandre o la Parigi-Rubaix. Definizione forse esagerata, se non altro perché non ha ancora 20 anni, ma non più di tanto perché l’albo d’oro racconta di vittorie e piazzamenti di corridori di primissima fascia come Pogacar, appunto, Van del Poel, Van Aert, Kwiatkowski, Alaphilippe, Benoot, Cancellara, Valverde, Sagan, Wellens (sabato terzo), Bardet, Bernal…   Scusate se è poco.

Forse perché a ridosso della Tirreno-Adriatico e della classicissima Milano-Sanremo, quando molti corridori sono ancora imballati dalla preparazione invernale o dalle fatiche nei circuiti di ciclocross, la Strade Bianche per quanto sia spettacolare ed entuasiasmante, sembra aver perso quota nel richiamo dei campioni. Siena è bella e suggestiva come le sue strade fra le Crete, i cipressi, le abbazie, gli olivi e i vigneti, quella salita in città e poi l’arrivo nella piazza del Palio regalano immagini da brivido, da ciclismo d’altri tempi; la polvere degli sterrati o, se piove, il fango rendono tutto più epico, ma anche più pericoloso. E molti non vogliono rischiare in questa fase iniziale della stagione. Alla Strade Bianche si cade facilmente ed è facile anche farsi male. Pogacar è un marziano, ma ne sa qualcosa. Come ne sanno qualcosa Ulissi e Scaroni che sabato hanno dovuto ritirarsi dopo essere finiti a terra. Il senese (di Poggibonsi) Alberto Bettiol che correva in casa, è stato sfortunato pure lui: costretto al ritiro per problemi meccanici. Lo sterrato è duro anche per le bici. Migliore degli italiani Davide Formolo giunto 14esimo.

Archiviata la corsa polverosa sulle strade imbrecciate delle terre di Siena, è partita oggi la Tirreno-Adriatico. La prima tappa, a cronometro, sul circuiito di Camaiore, se l’è aggiudicata lo specialista Filippo Ganna. Seconda posizione per lo spagnolo Ayuso con un ritardo di 23 secondi, terzo il danese Price-Pejtersen a 28″. Buona prova anche per Antonio Tiberi quarto (+29″) e Jonathan Milan quinto (+31″).

Domani martedì 11 marzo la seconda frazione Camaiore-Follonica di 189 km. Mercoledì 12 invece la tappa n.3, la più lunga della corsa dei due mari, da Follonica al passo di Colfiorito, nei pressi di Foligno, in Umbria: 239 km.  Una frazione parecchio ondulata che toccherà anche le strade del nostro territorio con qualche salita che non sarà l’Izoard, ma può farsi sentire: il passo del Lume Spento a 631 metri slm, vicino a Montalcino, poi l’ascesa de La Foce (551) prima di arrivare a Chianciano Terme. Poi quasi tutta pianura fino a Foligno, passando per Chiusi-Po’ Bandino-Moiano-Piegaro-Tavernelle-Mugnano-Castel del Piano -Torgiano, Cannara-Foligno per finire con l’ascesa al valico di Colfiorito (760) con tratti superiori al 10%.

Nel tratto in questa zona, la corsa percorrerà quasi per intero quella che dovrebbe diventare la Chiusi-Perugia ovvero la sp 309 Moianese e poi la Pievaiola fino a Castel del Piano. Sarà un’occasione per capire di cosa parliamo quando, su queste colonne parliamo di questo collegamento stradale. Il passaggio della “carovana” e dei corridori nella zona San Quirico d’Orcia-Chianciano-Chiusi-Moiano-Piegaro-Tavernelle è previsto tra le 11 e le 13,30. A Chiusi il traffico sarà chiuso dalle ore 12,30 fino al passaggio dell’auto “fine corsa”. Le scuole usciranno alle 12,00.

La Tirreno-Adriatico si concluderà domenica 16 a San Benedetto del Tronto. Tra i corridori in gara non mancano nomi importanti:  lo spagnolo Ayuso, secondo nella prima frazione dietro Ganna, l’anno scorso arrivò secondo anche alla fine dietro a Vingegaard. Poi c’è MVP, ovvero Mathieu Van der Poel, che è sempre tra i favoriti. Come Adam Yates. E a seguire Hindley, Carapaz, Paret-Peintre, Ciccone, Healy, Landa, Pello Bilbao, Simon Yates, Hirschi, Pidcock, Tiberi. Tra i velocisti, che correranno soprattutto per le vittorie di tappa, Milan, Magnier e Groenewegen. Il passaggio di una corsa ciclistica, soprattutto a questi livelli, è sempre una festa e un bel vedere.


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