Dalla “A” di Asia e Oceania, tappe del viaggio piĆ¹ lungo del pontificato, fino alla “Z” di zero deficit, obiettivo richiesto alla Curia romana con “sensibilitĆ ” e “sacrificio”. I momenti piĆ¹ significativi dell’anno in conclusione del Pontefice 88 enne, tra le trasferte all’estero e le visite in Italia e nelle parrocchie di Roma, il Sinodo e il Concistoro, l’enciclica “Dilexit Nos” e l’apertura dell’Anno Santo. In mezzo appelli, incontri, telefonate, lettere, udienze, riforme
Salvatore CernuzioĀ – CittĆ del Vaticano
Il viaggio piĆ¹ lungo nel Sud Est Asiatico e in Oceania (quasi due settimane) e quello piĆ¹ corto in Corsica (circa dieci ore). Quasi 200 appelli contro le guerre, le Ā«crudeltĆ Ā» nei confronti dei bambini, la produzione di armi e la pena di morte. Incontri con autoritĆ di Medio Oriente e Ucraina e con le vittime dei conflitti. Lettere-appelli ai nunzi a Kyiv e Mosca e ai cattolici della Terra Santa. Messaggi vigorosi al G7, al G20, al Forum di Davos, alla Cop29. Riforme e ristrutturazioni interne al Vaticano o nella Diocesi di Roma. Poi telefonate, telegrammi, videomessaggi, interviste, biografie, prefazioni di libri e pure una enciclica, la Dilexit Nos, sulla devozione al Sacro Cuore di GesĆ¹. E ancora: il Sinodo sulla SinodalitĆ , le visite nelle parrocchie di periferia di Roma e gli incontri coi sacerdoti. Infine, il Giubileo della Speranza con lāapertura della Porta Santa a San Pietro, il 24 dicembre, e poi a Rebibbia, carcere divenuto per un giorno Ā«basilicaĀ». Non cāĆØ stato un periodo di stallo, un momento di pausa, un mese di riposo per Papa Francesco in questo 2024 in conclusione. Un anno a dir poco intenso per il Pontefice, tra le contingenze mondiali, il governo della Chiesa universale e i preparativi dellāAnno Santo. Lo ripercorriamo attraverso le tappe fondamentali e le parole chiave.
A – Asia e Oceania
Dal 2 al 13 settembre Francesco ha compiuto lāimpresa piĆ¹ impegnativa: un viaggio di quasi due settimane nel Sud-Est asiatico con tappe in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste, Singapore. Un viaggio a cavallo tra due continenti, quattro diversi fusi orari, 32.814 chilometri percorsi in aereo. Un viaggio āsognoā accarezzato giĆ nel 2020 prima della pandemia di Covid e una sfida vinta per chi temeva eventuali problemi di salute. Scene indimenticabili hanno scandito la trasferta papale: i gesti di affetto con il grande imam di Giakarta; lāaccoglienza per strada con canti e balli tribali della popolazione di Port Moresby; lāoltre mezzo milione di persone a Dili, lungo le coste e i marciapiedi o arrampicati sugli alberi; la Messa composta e ordinata nello scenario futuristico di Singapore. Il Papa, entusiasta, mai stanco ma rinvigorito dallāincontro con questi popoli giovani e queste Chiese vive, ĆØ riuscito a incastonare nel programma anche una tappa a Vanimo, ai confini della Papua Nuova Guinea, raggiunta in aereo militare, per incontrare i missionari argentini che annunciano il Vangelo nelle foreste tra gli indigeni. Un viaggio che, dopo lāIraq, rimarrĆ tra i capitoli piĆ¹ significativi della storia del pontificato.
B – Belgio e Lussemburgo
Dopo una settimana e mezzo il Papa, il 26 settembre ĆØ tornato a imbarcarsi su un aereo per raggiungere il Lussemburgo, prima parte di un itinerario fino al 29 settembre che ha incluso anche il Belgio. Un viaggio nel cuore dellāEuropa con il focus sulle sfide del continente: la guerra (memorabile lāappello agli Ā«onorevoli compromessiĀ» per giungere a una soluzione di pace nei conflitti), le migrazioni, la secolarizzazione, i casi di abusi nella Chiesa. Un tema, questāultimo, ricorrente nel corso della visita con il Papa che non ha risparmiato vigorose denunce contro Ā«una vergognaĀ» per cui chiedere umilmente perdono e ha incontrato privatamente per due ore 17 vittime di abusi a Bruxelles. Francesco ha visitato poi le due sedi dellāantica UniversitĆ di Lovanio, in occasione dei 600 anni della fondazione, dove non sono mancate lievi contestazioni. Di Bruxelles rimangono impressi i tanti fuori programma: la visita in una casa di caritĆ per anziani e malati, la preghiera alla tomba del Re Baldovino, la colazione in parrocchia con poveri e rifugiati, lāapparizione a sorpresa sul palco di un evento giovanile con 6 mila ragazzi e ragazze accampati per la notte in attesa della Messa papale del giorno successivo.
C ā Corsica
A settembre il viaggio piĆ¹ lungo, a dicembre quello piĆ¹ breve: per meno di dieci ore Jorge Mario Bergoglio si ĆØ recato nella Ć®le de beautĆ©, la Corsica, patria di Napoleone e isola tra le piĆ¹ grandi del Mediterraneo. Il Papa ha visitato Ajaccio dalla mattina al pomeriggio di domenica 15 dicembre, partecipando alla sessione conclusiva di un Congresso sulla pietĆ popolare, incontrando il clero locale e celebrando la Messa nel Parc dāAusterlitz. A conclusione anche lāincontro riservato con il presidente francese Emmanuel Macron in aeroporto per un colloquio sullāattualitĆ dellāEuropa e del mondo. Nella giornata ad Ajaccio anche preghiere alla Madonnuccia (la Vergine patrona della Corsica), saluti alla gente e soprattutto ai bambini. Quelli che, come ha detto ai giornalisti sullāaereo di ritorno, sono la cosa che piĆ¹ lāha colpito dellāintero viaggio.
D – Dilexit Nos
Lāaveva annunciata a giugno, lāha pubblicata il 24 novembre. La quarta enciclica di Francesco ripercorre tradizione e attualitĆ del pensiero Ā«sullāamore umano e divino del cuore di GesĆ¹ CristoĀ», invitando a rinnovare la sua autentica devozione per non dimenticare la tenerezza della fede, la gioia di mettersi al servizio, il fervore della missione. Un messaggio soprattutto per un mondo che sembra aver perso il cuore. Ā«In mezzo a guerre e frammentazioni, Dilexit Nos ci sfida a guardare in alto e a fare scelte coraggiose, a volte perdenti, ma per il bene di tuttiĀ», ha detto lāarcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, nella presentazione del testo. Esso, ha chiarito, non ĆØ Ā«un cambio di passoĀ» per Papa Francesco, bensƬ Ā«un cambio di passo per chi ha appiattito il suo magistero sul sociale e sul politicoĀ».
E ā Ecumenismo
Nuovi passi in questāanno per il cammino ecumenico, prioritĆ da sempre e da subito per Papa Francesco. A giugno ĆØ stato presentato il documento del Dicastero per la Promozione dell’UnitĆ dei cristiani Il Vescovo di Roma che fa il punto sul dialogo ecumenico attorno al ruolo del Papa e sullāesercizio del primato petrino. Tante le udienze del Pontefice con luterani, metodisti, delegati di varie confessioni cristiane e anche con il patriarca assiro Mar Awa a trentāanni dalla firma della āDichiarazione cristologica comuneā di Giovanni Paolo II e Mar Dinkha IV che pose fine ad oltre un millennio di controversie dottrinali tra Chiesa cattolica e orientale. Nella Bolla di indizione del Giubileo, la Spes non Confundit, Francesco ha espresso il Ā«vivo desiderioĀ» che durante lāAnno Santo Ā«non manchi una celebrazione ecumenicaĀ». E ha ribaditoĀ il desiderio per il 2025 di viaggiare in Turchia per i 1500 anni del Concilio di Nicea.
F – Fondo contro la fame
Utilizzare una percentuale fissa del denaro impiegato negli armamenti per la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame e faciliti attivitĆ educative nei Paesi piĆ¹ poveri. Questa proposta il Papa lāha ribadita in tutti i suoi interventi piĆ¹ importanti del 2024: i messaggi alla Cop29 e al Forum economico di Davos, il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, gli incontri con capi di Stato e di governo, la Spes non Confundit. A piĆ¹ riprese Francesco ha puntato il dito contro il mercato delle armi, denunciando Ā«lāipocrisiaĀ» del parlare di pace e intanto Ā«armare le guerreĀ». Con il denaro impiegato in quelle spese, ha detto svariate volte citando il parere di esperti, si potrebbe debellare la fame in tanti Paesi.
G ā Giubileo
Il Giubileo della Speranza, il XXVII della Chiesa universale, il secondo di Jorge Mario Bergoglio dopo lāAnno Santo della Misericordia nel 2016. Dodici mesi di grazia, perdono, rinnovamento e anche di auspicati segni concreti di āsperanzaā quali lāabolizione della pena di morte, il condono del debito per i Paesi poveri, il cessate il fuoco. Un Anno per portare la speranza Ā«lĆ dove ĆØ stata perdutaĀ», in particolare Ā«nei luoghi profanati dalle guerre e dalla violenzaĀ», ha detto il Papa nellāomelia della Notte di Natale del 24 dicembre, dopo il suggestivo rito di apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. Una cerimonia sobria, partecipata, solenne, a cui ĆØ seguita, due giorni dopo lāapertura della Porta Santa nella chiesa del carcere di Rebibbia. Gesto senza precedenti attraverso il quale Francesco ha voluto iniettare speranza in un luogo di reclusione e ristrettezze. Nella preghiera allāImmacolata dellā8 dicembre, il Papa ha raccomandato di non Ā«soffocareĀ» la grazia giubilare con lāorganizzazione, le lamentele per i cantieri in giro per Roma, le Ā«cose da fareĀ». E a parroci, sacerdoti e religiosi della Diocesi di Roma ha inviato una lettera per invitarli a mettere a disposizione durante lāAnno Santo strutture ricettizie o appartamenti liberi di cui sono proprietarie cosƬ da Ā«arginare lāemergenza abitativaĀ» e attivare Ā«forme di tutelaĀ» per chi ĆØ senza casa o rischia di perderla. Tanti gli appuntamenti che attendono il Papa fino alla chiusura del 6 gennaio 2025 con i vari āgiubileiā dedicati a comunicatori, artisti, forze armate, volontariato, operatori sanitari, vita consacrata, imprenditori, governanti, giovani e adolescenti. A questi due ultimi eventi, in particolare, si prevede il maggior afflusso a motivo della canonizzazione dei due beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati.
H ā Helsinki
In mezzo allāesacerbarsi dei conflitti e delle tensioni internazionali, Papa Francesco ā e come lui anche il presidente italiano Sergio Mattarella e il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin ā ha piĆ¹ volte invocato lo āSpirito di Helsinkiā, la grande conferenza del 1975 che frenĆ² la Guerra Fredda e contribuƬ alla distensione in Europa, codificando dei punti fermi sul dovere di rispettare i confini degli Stati e risolvere le controversie con la diplomazia e il dialogo. Ā«Senza dialogo non ci sarĆ mai paceĀ», ĆØ stata una delle frasi ricorrenti del Papa nel corso di questāanno.
I ā Incontri
Da sempre promotore del principio della Ā«equivicinanzaĀ» verso chiunque soffra, Papa Francesco ha ricevuto in questi mesi i testimoni degli orrori in Medio Oriente e in Ucraina. Ad aprile ha accolto in Vaticano una delegazione di parenti di persone sequestrate da Hamas il 7 ottobre, poi a novembre un gruppo di ex ostaggi. A ottobre, invece, lāincontro con Ehud Olmert, 78 anni, ex primo ministro dello Stato di Israele insieme allāex ministro degli Esteri dello Stato palestinese, Nasser Al-Kidva. A dicembre anche lāudienza di circa mezzāora con il presidente palestinese Abu Mazen. Sul fronte ucraino il Papa ha dato udienza per la terza volta in Vaticano, lā11 ottobre, al presidente Volodymyr Zelensky, giĆ visto quattro mesi prima nel G7 in Puglia. Poi ha ricevuto la moglie Olena Zelenska e, nel corso dei mesi, ha incontrato profughi, vittime, bambini provenienti da zone devastate dai bombardamenti, le mogli dei soldati combattenti di Azov condannati allāergastolo in Russia.
L ā Lettere
Nella fitta corrispondenza pubblica e privata del Papa, spiccano tre lettere. La prima ĆØ la lettera del 7 ottobre, anniversario del massacro di Hamas in Israele, ai cattolici del Medio Oriente: un testo-denuncia di un conflitto Ā«fatto dai potentiĀ» sulla pelle degli innocenti e dellāĀ«incapacitĆ Ā» della comunitĆ internazionale di Ā«far tacere le armiĀ». Soprattutto un messaggio di vicinanza a quanti patiscono la guerra: madri, bambini, sfollati e la popolazione di Gaza sofferente. Lāaltra lettera ĆØ quella al nunzio a Kyiv, monsignor Visvaldas Kulbokas, del 19 novembre, per i mille giorni dallo scoppio del conflitto: una pagina e mezzo che si conclude con lāassicurazione che su questa tragedia Ā«lāultima parolaĀ» sarĆ di Dio: Lui Ā«chiederĆ conto di tutte le lacrime sparseĀ». Sulla stessa scia, Francesco ha scritto il 12 dicembre al nunzio apostolico nella Federazione Russa, monsignor Giovanni DāAniello, per stigmatizzare ancora una volta la guerra, Ā«grave feritaĀ» inflitta alla famiglia umana, e incoraggiare Ā«rinnovati sforzi diplomatici per fermare la progressione del confittoĀ».
M – Medio Oriente
Non cāĆØ stato Angelus, udienza generale del mercoledƬ, udienza nel Palazzo Apostolico in cui il Papa non abbia citato la tragedia da oltre un anno si consuma in Medio Oriente, con lāattacco di Hamas, la risposta militare di Israele a Gaza che ha provocato oltre 50 mila morti (cifre riferite dal Ministero della Salute gestito da Hamas), il crescendo di tensioni con lāIran, gli attacchi in Libano. Un peso sul cuore di Francesco che ha sempre invocato il cessate il fuoco immediato nella Striscia, la liberazione degli ostaggi israeliani ancora sotto prigionia, lāaccesso agli aiuti umanitari a Gaza dove la popolazione ĆØ allo stremo. E di Gaza il Papa ā soprattutto nellāultimo periodo ā ha denunciato le brutalitĆ quali i Ā«bambini mitragliatiĀ» o gli attacchi a scuole e ospedali. Nel libro La speranza non delude mai, edito da Piemme, il Papa ha chiesto pure diĀ Ā«indagare con attenzione per determinareĀ» se quanto accade nella Striscia Ā«s’inquadra nella definizione tecnicaĀ» di genocidio Ā«formulata da giuristi e organismi internazionaliĀ». Parole queste, come anche altre, che hanno suscitato rimostranze dal mondo ebraico e dal governo di Israele.
N – Nuovi cardinali
A sorpresa nellāAngelus del 6 ottobre, il Papa dalla finestra del Palazzo Apostolico ha annunciato il decimo Concistoro del suo pontificato per la creazione di 21 nuovi cardinali. Una lista che ancora una volta ha ricalcato la visione globale della Chiesa da parte del Papa gesuita, con porpore da Iran, Giappone, Cile, Filippine, Costa dāAvorio, Algeria ma anche Roma, Torino, Napoli (lāarcivescovo Domenico ādon Mimmoā Battaglia ĆØ stato aggiunto un mese dopo). Con i nuovi porporati il Collegio cardinalizio ĆØ salito al numero di 253 membri, di cui 140 elettori e 113 non elettori in caso di Conclave.
O – Ottantotto anni
Il 17 dicembre Jorge Mario Bergoglio ha compiuto 88 anni. Con una salute che sembra essere andata migliorando rispetto al 2023, anno di operazioni e ricoveri, a parte qualche influenza stagionale che lo ha costretto ad annullare udienze o recitare lāAngelus a Santa Marta, con i soliti dolori al ginocchio che gli impediscono di compiere lunghi tragitti se non in sedia a rotelle, Francesco ĆØ diventato uno dei Pontefici piĆ¹ longevi della storia. Nessuna festa il 17 dicembre, ma una normale giornata di lavoro in mezzo, perĆ², ad auguri e regali da parte di tutto il mondo.
P ā Pace
Il dono piĆ¹ grande, il traguardo da raggiungere e lāantidoto alla guerra Ā«che ĆØ sempre una sconfittaĀ». Non si contano le occasioni in cui il Papa ha esortato a pregare per la pace. Il 7 ottobre ā sulla scia di altre iniziative simili dal 2013 in poi per Siria, RD Congo, Sud Sudan, Afghanistan, Libano – il Vescovo di Roma ha indetto una giornata mondiale di digiuno e preghiera per invocare la pace nei territori lacerati dalle violenze. Il giorno precedente, il 6 ottobre, si ĆØ recato a Santa Maria Maggiore per recitare il Rosario e pregare la Madonna perchĆ© Ā«ascolti il gridoĀ» di quanti soffrono. Da non dimenticare, poi, la cerimonia dellā8 giugno nei Giardini Vaticani, nello stesso luogo in cui esattamente dieci anni prima, nel 2014, pregĆ² e piantĆ² un ulivo con il presidente israeliano Peres e quello palestinese Abbas, come segno di pace per il Medio Oriente ferito. Ā«Lo Stato di Palestina e lo Stato dāIsraele possano vivere lāuno accanto allāaltroĀ», la preghiera del Papa durante la cerimonia dello scorso giugno.
Q ā Quadro
In un anno di parole – tante parole – scritte e pronunciate, nella memoria collettiva rimane impressa una immagine: il Papa in meditazione davanti alla Crocifissione bianca di Chagall. Unāopera a lui cara da sempre, una cui riproduzione ĆØ custodita nel suo studio privato. Francesco ha potuto ammirare il quadro a Palazzo Cipolla in Via del Corso, nellāambito della mostra Chagall a Roma: La crocifissione bianca. Vi si ĆØ recato, il Papa, a sorpresa dopo la preghiera in Piazza di Spagna, ribadendo cosƬ il suo legame con il capolavoro realizzato da Chagall nel ā38 dopo la Notte dei Cristalli, che in passato Bergoglio ha definito un messaggio di Ā«doloreĀ» ma Ā«pieno di serenitĆ Ā».Ā
R ā Roma
Ā«Vescovo e popolo, insiemeā¦Ā», aveva detto nella sua presentazione al mondo dalla Loggia delle Benedizioni dopo il Conclave. E mai quanto questāanno Francesco si ĆØ fatto presente come pastore nella sua Diocesi, Roma, recandosi in un lungo tour durato mesi in parrocchie di centro e periferie per incontrare i sacerdoti dei diversi settori o con diversi anni di ordinazione (giovani, medi, anziani). In vista del Giubileo ha avviato pure le Scuole di preghiera, una serie di appuntamenti di Ā«catechismoĀ» con differenti realtĆ romane: i bambini in una parrocchia in zona Borghesiana, gli adolescenti in un auditorium parrocchiale a Colli Aniene, le famiglie in un garage condominiale nel quartiere Palmarola. Da segnalare poi il Motu Proprio La vera bellezza con il quale il Papa ha riorganizzato la Diocesi facendo assorbire il settore centro dagli altri quattro settori cosƬ da favorire Ā«una maggiore comunione ecclesialeĀ».
S ā Sinodo
Quasi tutto il mese di ottobre ĆØ stato occupato dalla seconda sessione del Sinodo sulla SinodalitĆ . Stessa configurazione e organizzazione dellāottobre 2023, ma lāassise ha visto due novitĆ : lāistituzione di dieci Gruppi di Studio per approfondire dopo i lavori sinodali alcuni temi dottrinali, teologici e pastorali (tra cui quello delle donne e del loro ruolo nella Chiesa, sulle quali ĆØ stata forte la pressione mediatica e non solo) e il fatto che il Papa non abbia pubblicato unāesortazione post-sinodale ma abbia accolto come magistero pontificio il Documento finale, votato a maggioranza dallāassemblea. Una scelta perfettamente in linea con il tema della sinodalitĆ , al centro del Sinodo.
T ā Telefonate
Canale utilizzato sin dalla sera stessa dellāelezione, Francesco anche in questāanno ha usato spesso il telefono per avere una comunicazione diretta coi suoi interlocutori. Da Gino Cecchettin, il papĆ di Giulia giovane vittima di femminicidio, alla parrocchia di Gaza e il suo parroco, padre Gabriel Romanelli, a cui chiama ogni giorno, fino al presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, al quale ha ribadito lāappello a concedere la grazia ai prigionieri nel braccio della morte nelle carceri federali. Istanza, questa del Papa, accolta dal leader democratico che pochi giorni fa ha fatto sapere di aver commutato la pena capitale in ergastolo per 38 detenuti.
U ā Ucraina
Come per il Medio Oriente, lāespressione Ā«martoriata UcrainaĀ» ĆØ stata sulla bocca del Pontefice in ogni pronunciamento pubblico. Oltre ai giĆ citati incontri, appelli e alle iniziative di caritĆ con le spedizioni di indumenti, medicinali, ambulanze, beni alimentari attraverso il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, in missione per lāottava volta a Natale nel Paese est-europeo, il Papa ha nuovamente inviato a Mosca il cardinale Matteo Maria Zuppi a ottobre. Una seconda missione del presidente CEI per cercare vie di dialogo e portare avanti le iniziative umanitarie per cui la diplomazia vaticana ha mostrato massimo coinvolgimento. In primis il rimpatrio dei minori ucraini deportati con la forza in Russia e lo scambio dei prigionieri.
V – Visite in Italia
Nel 2024 Papa Francesco ĆØ tornato a viaggiare in Italia. Venezia, Verona, Trieste le tappe, tutte in Veneto e tutte scandite da fotogrammi o incontri dal forte impatto: il Pontefice in motoscafo sul Gran Canale accolto dai canti dei giovani del Triveneto; Bergoglio sul palco dellāArena stretto tra le braccia di Maoz e Aziz, imprenditori di Israele e Palestina a cui la guerra ha strappato i familiari, che hanno condiviso la comune volontĆ di costruire un futuro migliore; il Papa alla Settimana dei Cattolici italiani che puntella la democrazia Ā«che non gode di buona saluteĀ» e poi si immerge in un incontro fatto di abbracci e testimonianze con immigrati di Medio ed Estremo Oriente e gruppi di malati e disabili.
Z – Zero Deficit
Oggetto di studio e lavoro del C9, cristallizzata nella Praedicate Evangelium, la riforma delle finanze vaticane avviata da Papa Francesco ancora non ha avuto piena applicazione, ha affermato lui stesso. Oltre a iniziative concrete, una su tutte la modifica sulle norme relative ad appalti e spese straordinarie dei Dicasteri, rimane centrale la lettera al Collegio cardinalizio in cui il Papa chiede Ā«uno sforzoĀ» per lāobiettivo Ā«deficit zeroĀ». Ancora ai cardinali, ma anche a prefetti e responsabili di istituzioni di Curia ed enti legati alla Santa Sede, Francesco ha scritto qualche mese dopo domandando Ā«provvedimenti urgentiĀ» per il Fondo Pensioni, la cui gestione attuale non sembra poter garantire Ā«lāassolvimento dellāobbligo pensionistico per le generazioni futureĀ». Quella economica sembra essere una sfida per la Santa Sede e il Papa domanda per lāanno a venire Ā«sensibilitĆ Ā» e Ā«sacrificiĀ» da parte di tutti.
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