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Italgas ha ottenuto il via libera dall’Antitrust per l’acquisizione di 2i Rete Gas, sua principale concorrente a livello nazionale. Un’operazione dal valore di 5 miliardi di euro. L’accordo riguarda i due maggiori distributori di gas naturale in Italia e, come sottolinea l’Agcm, poteva comportare criticità concorrenziali in merito alle future gare d’ambito per l’individuazione dei concessionari del servizio di distribuzione del gas, in ben 65 ambiti territoriali italiani (Atem).
Le direttive che deve seguire Italgas
L’operazione era stata bloccata dall’Antitrust a fine dicembre. Si riteneva “suscettibile di ostacolare in modo significativo la concorrenza effettiva”, spiegava l’Agcm.
L’approvazione è però subordinata ad alcuni paletti da seguire. In particolare, Italgas dovrà:
- cedere almeno il 20% dei punti di prelievo (Pdr) gestiti in 31 Atem (in base alle concessioni in essere);
- dismettere l’intera quota acquisita in altri 4 Atem.
Il processo di cessione seguirà le modalità e le tempistiche stabilite dall’Autorità. Sarà inoltre monitorato da un trustee indipendente approvato dall’Antitrust.
Inoltre, il documento stabilisce che Italgas sarà chiamata ad adottare misure di carattere comportamentale in tutti i 65 ambiti territoriali (Atem) oggetto dell’istruttoria. Queste misure, che includono facilitazioni finanziarie, contrattuali, tecniche e informative, sono finalizzate a favorire la partecipazione di altri operatori alle relative gare, garantendo una concorrenza effettiva nella gestione del servizio.
Entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento, Italgas nominerà un fiduciario incaricato di monitorare l’operazione (il cosiddetto monitoring trustee). La proposta di nomina dovrà essere sottoposta all’Antitrust e includere informazioni adeguate per consentire all’Autorità di verificare che il fiduciario proposto soddisfi tutti i requisiti necessari.
Gli Atem interessati
Nelle pagine di provvedimento, l’Agcm chiarisce quali sono gli Atem interessati nel complesso dalle cessioni e che quindi subiranno delle dismissioni di quote di Italgas.
Quelle dove i due operatori coinvolti nell’operazione controllano almeno il 20% del mercato sono:
- Agrigento;
- Bari 2;
- Benevento;
- Brescia 5;
- Caltanissetta;
- Campobasso;
- Caserta 2;
- Catania 1;
- Frosinone 2;
- L’Aquila 2;
- Mantova 2;
- Massa Carrara;
- Matera;
- Messina 2;
- Milano 2;
- Napoli 2;
- Novara 2;
- Padova 2;
- Padova 3;
- Potenza 1;
- Potenza 2;
- Ragusa;
- Reggio di Calabria-Vibo Valentia;
- Roma 4;
- Roma 5;
- Salerno 1;
- Salerno 3;
- Teramo;
- Torino 6;
- Trapani;
- Varese 1;
- Viterbo.
In un altro gruppo di concessioni 2i Rete Gas gestisce una quota di contatori nell’Atem compresa tra il 15% e il 20%. Sono i seguenti: Barletta-Andria-Trani, Caserta 1, Cosenza 2 e Pisa.
Ora entra in gioco Ascopiave?
Con la dismissioni di diversi Atem, ora un altro player potrebbe imporsi in maniera decisa nella partita degli Atem. È Ascopiave che, dopo aver comprato da A2a attività per 430 milioni, aveva manifestato l’interesse a rilevare una parte delle utenze che Italgas dovrà probabilmente cedere. Secondo i calcoli, Italgas dovrebbe essere costretta a cedere “circa 650 mila utenze (i cosiddetti punti di riconsegna, i Pdr) che potrebbero valere, nel complesso, circa 650 milioni di euro. In collaborazione con Ascopiave, ci sarebbero i consulenti di Intesa Sanpaolo – Imi Cib, incaricati di esaminare i dettagli finanziari e industriali dell’operazione. Oltre ad Ascopiave, anche Acea, la multiutility con sede a Roma e operante su tutto il territorio italiano, sarebbe interessata all’operazione.
Il ricavato dalla cessione delle utenze di Italgas contribuirà a ridurre l’esborso complessivo per l’acquisizione di 2i Rete Gas, un’operazione dal valore di 5,3 miliardi di euro. Gli azionisti di 2i Rete Gas, il gestore infrastrutturale F2i, con il 64%, e i fondi Ardian e Apg, con il 36%, dovrebbero ricevere circa 2,1 miliardi. Italgas, invece, si accollerà i 3,2 miliardi di debito della concorrente.
I numeri delle due aziende
Tra Italia e Grecia, Italgas gestisce la distribuzione del gas in 1.983 Comuni e ha una capitalizzazione di mercato di 5 miliardi di euro (+21% nell’ultimo anno), con un fatturato di 1,8 miliardi. 2i Rete Gas, invece, è passata da 1,9 milioni di utenti a 4,9 milioni, gestendo una rete di 72mila chilometri. Nel 2023, ha registrato ricavi di 815 milioni di euro e un risultato operativo di 318 milioni.
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