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Basi Usa in Italia: Musk estende i tagli anche ai dipendenti italiani. Ecco quali sono i siti colpiti
Negli ultimi giorni, le basi Usa in Italia sono state oggetto di una serie di misure restrittive promosse da Elon Musk, attuale capo del Dipartimento per l’Efficienza del Governo degli Stati Uniti (DOGE). L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre gli sprechi e ottimizzare l’efficienza delle operazioni, ma le ricadute sulle comunità locali e sul personale civile italiano stanno generando incertezza e preoccupazione.
BASI USA IN ITALIA : UN INDOTTO DA MEZZO MILIARDO
Almeno 4.000 impiegati italiani, 14.000 persone tra civili e militari che muovono un indotto di servizi e consumi che solo ad Aviano, tra le basi più grandi d’Europa, vale oltre mezzo miliardo di euro, considerando anche le famiglie.
Il rapporto coi dipendenti è regolato dal contratto collettivo, ma i tagli annunciati dall’ufficio per l’efficenza governativa statunitense che fa capo a Elon Musk rischiano di bypassare il tampone sindacale, con il rischio concreto di una ricaduta da assorbire tramite ammortizzatori sociali, e quindi con un danno diretto al bilancio dello Stato.
QUALI SONO I PROVVEDIMENTI DI MUSK SULLE BASI USA IN ITALIA
Il primo passo è stata la mail inviata ai dipendenti civili delle basi di Sigonella, Napoli, Camp Darby (Pisa), e Camp Ederle (Vicenza) e Aviano firmata direttamente Pete Hegseth, Segretario della difesa degli Stati Uniti, in cui si chiedeva un tempestivo report completo delle attività svolte per una valutazione di efficienza. La mancata risposta, la cui scadenza cade oggi, implica il licenziamento.
Quindi il congelamento per 30 giorni delle carte di credito in uso ai dipendenti civili degli uffici acquisti delle basi, con l’azzeramento dei conti a un dollaro simbolico.
Nelle ultime ore, una nuova doccia fredda, valida sia per i dipendenti civili americani che per quelli italiani. Tra le ultime misure imposte da Washington, c’è infatti il blocco delle assunzioni nei siti militari sul nostro territorio fino a data da destinarsi, da intendersi valido anche laddove sussistano per ragioni di ricambio o di sostituzione per congedo.
Non si parla ancora di demansionamenti e tagli al personale, ma è facile immaginare che le manovre siano soltanto un tassello di un mosaico più ampio, nel quadro di una situazione in rapidissima, e improvvisa, evoluzione, che ha già visto un colossale taglio al sostegno Usa nel mondo con lo smantellamento dell’Usaid.
QUALI SONO LE BASI USA IN ITALIA COINVOLTE
Sebbene il numero complessivo delle basi Usa in Italia non sia noto – è considerato un dato sensibile – secondo quanto emerso, le misure di razionalizzazione riguardano almeno cinque siti militari americani nella Penisola, tutti di grande rilevanza strategica per la presenza degli Stati Uniti nel Mediterraneo:
Tra questi, Aviano, in Friuli-Venezia Giulia, una delle principali basi aeree USA in Europa, fondamentale per le operazioni della NATO; Sigonella, in Sicilia, hub chiave per la sorveglianza nel Mediterraneo, con una forte presenza di droni e personale navale. A Napoli si trova il comando delle forze navali USA in Europa, un centro logistico essenziale per le operazioni militari americane nella regione. Camp Darby, in Toscana, è un’importante area di stoccaggio di armamenti, mentre Camp Ederle, vicino Vicenza, ospita la 173ª Brigata Aviotrasportata, uno dei reparti più attivi dell’esercito statunitense in Europa.
LE REAZIONI
I sindacati Fisascat Cisl e UilTucs sono in fermento e hanno già chiesto delucidazioni sia alla Jcpc, la commissione che si occupa delle basi Usa in territorio italiano, che al Ministro degli Interni, sottolineando che il sistema italiano vive di tutele ai lavoratori e che i soggetti interessati non rientrano nel sistema burocratico statunitense, quindi le nuove norme potrebbero non essere applicabili.
La senatrice del Pd Tatjana Rojc ha depositato una richiesta d’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri Crosetto e Tajani per chiarire quali siano i contorni del disimpegno Usa rispetto alle basi Nato in Italia e cosa si prevede per tamponare il contraccolpo economico e occupaziponale di un tale scenario sui territori.
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