inaugurazione ed evento rievocativo a Torre de’ Passeri

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito


Sabato 15 marzo 2025 alle ore 11 è prevista a Torre de’ Passeri l’inaugurazione di “Largo Sciopero alla Rovescia”, un pezzo di asfalto che congiunge via Mazzini con via della Repubblica, intersezione con via Orientale, nel luogo che fu anche teatro di quegli scontri fatali e durissimi tra cittadini e “celerini”, che si concluse con feriti, arresti e condanne di 24 torresi.  Fu una pagina dii storia dolorosissima per tante famiglie torresi. Saranno presenti gli studenti del comprensivo “Alberto Manzi” con preside e insegnanti, cittadini e istituzioni.  

L’importante evento rievocativo è promosso dell’amministrazione comunale, in collaborazione con Anpi Val Pescara. Per l’occasione ci sarà la scopertura della targa e il convegno “Pane e lavoro – Lo Sciopero alla Rovescia di Torre de’ Passeri 15 marzo 1950” alle ore 17 nella sala consiliare in piazza 9 aprile 2009. All’incontro parteciperanno i familiari dei protagonisti di quel giorno di 75 anni fa e rappresentanti istituzionali. 

Dopo i saluti  del sindaco Giovanni Mancini, del presidente del Consiglio comunale Marco Di Nicolantonio e dell’assessore alla Cultura Valeria Argentieri, prenderanno la parola Walter Rapattoni, presidente Anpi Val Pescara,  che modererà l’incontro con  lo studioso Luca Prosperi che hanno scandagliato i documenti del passato e indagato a lungo sulla protesta di Torre de’ Passeri; lo storico Enzo Fimiani, professore associato di Storia contemporanea UniCh D’Annunzio; Nicola Trifuoggi, ex capo della Procura della Repubblica di Pescara e Guido Campli, presidente del Tribunale di Chieti. 

La storia. Il 15 marzo 1950, 75 anni fa, era un mercoledì, fu un giorno che cambiò la storia di Torre de’ Passeri. Era il tempo delle lotte operaie, degli uomini e delle donne che lottavano contro la fame e la disoccupazione, un po’ in tutta la regione. 

A Torre dei Passeri (scritto “dei”, come riportavano i giornali dell’epoca) si svolse uno per l’ottenimento di importanti lavori che dessero occupazione alla larga massa di disoccupati, in numero molto rilevante in Torre dei Passeri, che fu teatro di un episodio di rilevanza nazionale. Uomini che scelsero di lavorare, quel giorno, anche ripulendo le strade, come forma di protesta per chiedere pane e lavoro. 

Lo Sciopero alla Rovescia di contadini, operai, lavoratori, si risolse con scontri durissimi con carabinieri e “celerini”, con feriti anche tra le forze dell’ordine, a cui seguirono numerosi arresti e un processo che produsse anche fino a sei anni di prigione per ciascun torrese arrestato. 

Ventiquattro lavoratori di Torre, (sempre secondo le stime riportate dalle cronache del tempo) accusati a vario titolo di violenze alla forza pubblica, andarono a processo nei tribunali di Chieti e L’Aquila. Fuori dalle aule di tribunale e nelle case, il dolore e le attese dei parenti, dei familiari, che rimasero soli ad affrontare l’onta. Venne costituito persino un Comitato di Solidarietà per assistere le famiglie degli arrestati colpiti dai durissimi provvedimenti giudiziari.  Tutta la popolazione seguì con apprensione la loro sorte.

Era il tempo delle rivendicazioni salariali, delle lotte sociali per ‘pane e lavoro’, all’interno di un Abruzzo che stentava a riprendersi dal disastro della guerra.  

I fatti di Torre ebbero una forte eco, finirono in Parlamento e sui tavoli della politica nazionale (se ne occupò anche la signora della Costituente, Filomena Delli Castelli). A 75 anni da quell’evento ecco una ricostruzione di quanto accadde con testimonianze dell’epoca, stampa, documenti esclusivi, relazioni e le sentenze della magistratura nei due processi che si svolsero a Chieti e L’Aquila.

Oggi, 75 anni dopo quei fatti, l’Amministrazione comunale di Torre de’ Passeri organizza una giornata rievocativa per non dimenticare, per ricordare quella pagina nera del passato e poter esprimere vicinanza e solidarietà alle famiglie dei protagonisti di quell’evento, che segnò uno spartiacque per la comunità orgogliosa ma ferita, e rendere testimonianza alle future generazioni. 

Nel secondo dopoguerra l’Abruzzo devastato e impoverito dagli eventi bellici fu percorso da lotte sociali di grande rilevo storico: dal Fucino al Vomano, da Pescara al chietino, la lunga strada della ricostruzione materiale e sociale interessò decine di migliaia di cittadini. Al culmine di queste rivendicazioni si collocano le vicende di “Torre dei Passeri”, coeve e non meno importanti di quelle portate avanti contro i Torlonia ad Avezzano o a Loreto Aprutino contro gli agrari guidati da Giacomo Acerbo. Dai primi di marzo del 1950 la massa dei disoccupati e dei braccianti di Torre manifestava con lo ‘Sciopero alla Rovescia’, ossia eseguire dei lavori – necessari – senza essere direttamente chiamati al lavoro dai padroni dei terreni: cortei improvvisati e pacifici di lavoratori percorrevano le strade del paese per chiedere ‘pane e lavoro’.

Nel tardo pomeriggio del 15 marzo 1950, era un mercoledì, circa 600 dimostranti percorrevano il corso di Torre: in testa e in coda donne e bambini, al centro i lavoratori che tornavano dai campi intonando cori e slogan. Ma contrariamente ai giorni precedenti, questa volta i dimostranti trovarono reparti Celere e carabinieri a sbarrare la strada. L’ordine fu di sciogliere il corteo, che non era stato autorizzato dagli organi costituiti. Al rifiuto dei lavoratori i reparti delle forze dell’ordine si insinuarono tra i familiari e i dimostranti in testa e in coda: fu la scintilla che scatenò la reazione popolare che diventò furia contro i poliziotti. Incidenti e feriti, lacrimogeni, colpi proibiti, guerriglia urbana, insomma.

I fatti dello Sciopero alla Rovescia di Torre dei Passeri assunsero rilievo nazionale: furono interessate e cronache dei giornali e l’episodio finì anche in Parlamento con le interrogazioni presentate dalle opposizioni che chiedevano contro dell’operato della Celere e dei carabinieri.

Da questi fatti seguì una inchiesta della magistratura. Nel luglio successivo ci furono oltre 20 arresti e nel dicembre il processo in Corte d’Assise a Chieti con severe condanne. Le condanne furono confermate successivamente anche dalla Corte d’Appello all’Aquila.

La memoria dei fatti del 15 marzo 1950 è rimasta molto viva a Torre e ha segnato in molti modi la memoria cittadina negli anni successivi.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link