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L’Asia regge l’urto della guerra dei dazi, complice l’intervento del presidente Donald Trump ad una tavola rotonda in cui cerca di rassicurare i presenti che gli Usa non andranno in recessione. Alle ore 7:00 di mercoledì 12 marzo, il Nikkei sale dello 0,3%, Hong Kong è sotto la parità e Shanghai guadagna lo 0,25%. I futures sul Nasdaq, nel frattempo, sono tornati positivi (+0,35%).
Che cosa ha detto Trump ai top manager Usa
Durante un meeting della Business Roundtable, Trump ha spiegato ai top manager presenti di voler accelerare le procedure di approvazione, in particolare per le normative ambientali, e ha anticipato l’imminente annuncio di un importante progetto nel settore elettrico. Ha poi ribadito il progetto di una riduzione delle imposte societarie per le aziende che producono i beni negli Stati Uniti.
Intanto, gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto al ribasso il target sull’S&P 500 per preoccupazioni sulla crescita economica e il calo dei titoli tecnologici del cosiddetto gruppo dei Magnifici 7.
Entrano in vigore i dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Stop al 50%
I dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sono entrati in vigore mercoledì, nonostante i timori che possano spingere gli Usa verso la recessione. La Casa Bianca ha confermato l’entrata in vigore delle tariffe martedì sera specificando tuttavia che Trump ha rinunciato all’ipotesi di un raddoppio al 50% dei dazi sui metalli provenienti dal Canada.
Si tratta dell’ultimo sviluppo in una guerra commerciale caratterizzata da annunci di imposte, seguiti da ripensamenti e rinvii da parte dell’amministrazione Usa. Mercoledì, l’Unione Europea ha dichiarato che, a partire da aprile, introdurrà dazi di ritorsione su beni statunitensi per un valore di 26 miliardi di euro in risposta alle misure protezionistiche su acciaio e alluminio.
Anche il premier australiano, Anthony Albanese, ha definito la decisione di Trump «del tutto ingiustificata. È contraria allo spirito di amicizia che lega le nostre due nazioni ed è in netto contrasto con i benefici che la nostra partnership economica ha garantito per oltre 70 anni». Lo scorso mese, Trump aveva valutato l’ipotesi di esentare le esportazioni australiane di acciaio e alluminio dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti. Albanese ha inoltre confermato che l’Australia non risponderà con misure tariffarie sui prodotti statunitensi, ritenendo che tali provvedimenti finirebbero solo per aumentare i costi a carico dei consumatori locali.
L’Unione Europea introduce contro dazi per 26 miliardi
Mercoledì, l’Unione Europea ha annunciato l’introduzione di contromisure in risposta ai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio, prevedendo l’applicazione di tariffe su beni americani per un valore di 26 miliardi di euro a partire da aprile. La Commissione Europea ha dichiarato in un comunicato che procederà con misure «rapide e proporzionate» per contrastare le restrizioni commerciali statunitensi. L’annuncio è arrivato poche ore dopo l’entrata in vigore dei dazi del 25% imposti dall’amministrazione Usa sulle importazioni di acciaio e alluminio, segnando una significativa escalation della guerra commerciale tra due ormai ex storici alleati.
Per l’Europa, le nuove tariffe rappresentano un impatto quasi quattro volte superiore rispetto ai dazi introdotti durante il primo mandato di Trump, quando gli Stati Uniti avevano colpito le esportazioni di metalli dell’Ue per circa 7 miliardi di dollari, giustificandoli con motivi di sicurezza nazionale.
Trump ha poi annunciato l’introduzione di ulteriori dazi reciproci a partire da aprile in risposta a politiche dei partner commerciali considerate ostacoli per il commercio statunitense, tra cui l’imposta sul valore aggiunto (Iva) europea. Le nuove misure colpiranno settori specifici, tra cui l’industria automobilistica.
Il responsabile del commercio dell’Ue, Maros Sefcovic, si è recato a Washington il mese scorso per cercare una soluzione negoziata con i vertici dell’amministrazione Trump, tra cui il Segretario al Commercio Howard Lutnick. L’Ue aveva offerto concessioni, tra cui la riduzione dei dazi sui beni industriali – incluse le automobili, una delle richieste di Trump – e l’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto e prodotti per la difesa dagli Stati Uniti.
«Tuttavia, l’amministrazione statunitense non sembra intenzionata a raggiungere un accordo», ha dichiarato Sefcovic lunedì. «Così come gli Stati Uniti difendono i propri interessi, lo stesso fa l’Ue», ha aggiunto, sottolineando che l’Unione «proteggerà sempre le imprese, i lavoratori e i consumatori europei da tariffe ingiustificate, perché sappiamo che da noi si aspettano esattamente questo». (riproduzione riservata)
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