Incidente stradale ad Albaredo, non ce l’ha fatta l’ottantenne ferito

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Le sue condizioni subito non parevano allarmanti, ma è morto qualche ora dopo in ospedale. Cordoglio in paese, dove era molto conosciuto

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L’incidente ad Albaredo, nel riquadro la vittima Romeo Fattori




L'incidente ad Albaredo, nel riquadro la vittima Romeo Fattori



L’incidente ad Albaredo, nel riquadro la vittima Romeo Fattori

È morto Romeo Fattori, il conducente di uno dei due veicoli che si sono scontrati in località Motta, sulla provinciale 18 di Albaredo, sabato mattina, 28 dicembre. Anche se nei minuti successivi allo scontro sembrava che le condizioni dell’anziano rimasto incastrato nella sua Fiat Punto non fossero allarmanti, le ferite riportate nell’incidente hanno provocato qualche ora dopo il decesso dell’ottantenne agricoltore e allevatore di vacche da latte, residente a Presina di Albaredo.

Romeo Fattori lascia la moglie Anna e i figli Silvano e Nadia, oltre a due nipoti e ad un pronipote.

 

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Pochi metri

Erano le 10 del mattino quando Fattori, alla guida della sua utilitaria, stava risalendo via Rivalta in direzione della provinciale. Doveva percorrere solo pochi metri prima di giungere a destinazione. Stava infatti raggiungendo l’officina Mori, dove avrebbe dovuto acquistare dell’olio motore per il trattore. Le indagini sulla dinamica dell’incidente sono ancora in corso da parte dei carabinieri di Legnago ma pare che durante l’immissione della Punto in provinciale sia sopraggiunto da Coriano un pick up diretto verso il centro di Albaredo che ha centrato la parte anteriore sinistra e il lato guida dell’utilitaria, schiacciando all’interno dell’abitacolo il povero Fattori.

 

L’iniziale fiducia

Dopo lo shock iniziale, l’anziano ha ripreso conoscenza e ha risposto alle domande del figlio Silvano e dei soccorritori del 118 giunti sul posto. Gli operatori del Suem, aiutati anche dal figlio, hanno fatto scivolare la barella sul sedile dell’allevatore e sono riusciti ad estrarlo dal lato passeggero per caricarlo in ambulanza e controllare i parametri vitali. Sono arrivati nel frattempo anche i vigili del fuoco di Caldiero che hanno messo in sicurezza i due veicoli. Fattori è stato trasportato all’ospedale di Borgo Trento. Purtroppo, a causa della rottura dell’aorta, l’uomo è morto poche ore dopo l’incidente. «Eravamo fiduciosi perché i primi dati clinici sembravano dare speranza, invece la situazione è precipitata in modo inaspettato», rivela il figlio. Sul fronte delle indagini, gli inquirenti stanno ancora vagliando le responsabilità.

A seguito del decesso di Fattori è possibile che si aggravi la situazione del conducente del pick up, anch’egli residente ad Albaredo. Proprio per chiarire meglio la dinamica, si sta prolungando il periodo di indagine e il magistrato non ha ancora concesso il nulla osta per il funerale. «Mio padre era molto prudente in auto, tanto che mi rimproverava se pigiavo un po’ il piede sull’acceleratore quand’era in auto con me; l’incrocio in località Motta è pericoloso e non ha grande visibilità, specie per i mezzi che sopraggiungono da Coriano», riflette Silvano Fattori.

 

Il cordoglio in paese

La notizia della morte di Fattori ha fatto subito il giro della frazione di Presina e di tutta Albaredo, dove l’ottantenne era molto conosciuto. Il cordoglio e il dolore ha colpito molti compaesani, che conoscevano l’allevatore per la grande passione che metteva nel suo lavoro, per la cordialità e la sua bontà. Adriano Fattori (un parente alla lontana), titolare del negozio di alimentari di Giavone, ricorda la mattina di sabato come un giorno normale. «Ho consegnato il pane alla famiglia verso le 8, Romeo e la moglie Anna stavano facendo colazione; abbiamo chiacchierato un po’ del tempo e tutto sembrava tranquillo. Chi si sarebbe mai immaginato quello che è accaduto poi?».

Tra l’altro, Romeo Fattori era stato miracolato nel 2019 quando stava per morire proprio per la rottura dell’aorta. «Una cardiologa a Legnago si accorse che l’aorta era ingrossata, inviò d’urgenza a Borgo Trento mio padre che fu salvato in extremis, grazie all’inserimento di una protesi», rammenta il figlio. «Questa volta, invece, la medesima arteria lo ha tradito».

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