Approvato un emendamento della Lega che consente ai lavoratori «interamente contributivi» di anticipare la pensione cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare. Come cambia la manovra
Nuova flessibilità in uscita per le pensioni, bonus (elettrodomestici) in arrivo e altri che si esauriscono (caldaia). Sono le principali novità della manovra finanziaria 2025 così come emergono dall’esame della legge di Bilancio ripreso in Commissione bilancio alla Camera.
La tabella di marcia
La conferenza dei capigruppo di Montecitorio per definire il calendario dei lavori sulla Manovra si è tenuta martedì 17 dicembre. Dovrebbe essere annunciata sabato prossimo, 21 dicembre, o al più tardi il lunedì successivo, antivigilia di Natale, l’inizio della sessione di Bilancio al Senato. In Aula la Manovra dovrebbe approdare dopo Natale, il venerdì 27 a partire dalle 12 con l’esame e la votazione delle tabelle. I lavori dovrebbero quindi proseguire sabato 28 e il governo dovrebbe porre la fiducia sulla prima parte della legge. Dopo la fiducia sarà necessario procedere al voto finale sul tutto il testo.
Pensioni, cambia la flessibilità in uscita
La novità più importante emersa dagli emendamenti è relativa alle pensioni: si potranno cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per uscire prima dal lavoro. In pratica cambiano le regole per la pensione anticipata a 64 anni con 20 di contributi, possibilità ora prevista per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 (sistema contributivo), a patto che maturi un importo di pensione pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale, cioè più di 1.600 euro al mese. Un emendamento della Lega approvato prevede che, dal 2025, per superare questa soglia si possa utilizzare l’eventuale rendita maturata presso un fondo di previdenza integrativa. In questo caso, però, sempre dal 2025, saranno necessari 25 anni di contributi (e 30 dal 20230) per uscire a 64 anni. È stato approvato «l’emendamento della Lega a prima firma della deputata Nisini – ha commentato il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon – riformulato in commissione Bilancio alla Camera, che premia la flessibilità in uscita. Per la prima volta nella previdenza italiana si potranno cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Con il provvedimento si interviene in tema pensionistico affrontando concretamente il problema delle pensioni povere, destinate ad aumentare a fronte di un sistema contributivo che sarà più prevalente».
Salta equiparazione stipendi ministri
Intanto, dopo le proteste delle opposizioni, è saltato l’adeguamento dello stipendio dei ministri non eletti ai compensi percepiti dai colleghi di governo che sono anche parlamentari. Viene allora creato, in sostituzione, un Fondo di 500 mila euro per finanziare – così come da ultima formulazione dell’emendamento dei relatori alla legge di Bilancio – le spese di trasferta solo da e per il domicilio/residenza (le altre spese di viaggio dei membri del governo sono già a carico dei relativi ministeri) per i non residenti a Roma.
Salta l’aumento dei pedaggi autostradali
Salta anche l’incremento dell’1,8% per il 2025, delle tariffe autostradali corrispondente all’indice di inflazione programmato nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029 previsto in un emendamento dei relatori alla manovra.
Il governo ha dato, infatti, parere di invito al ritiro all’emendamento dei relatori in materia. Vediamo le principali misure.
Bonus elettrodomestici
Nella Manovra viene introdotto un bonus per l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica finalizzato alla sostituzione di apparecchi obsoleti; il contributo copre fino al 30% del costo di acquisto dell’elettrodomestico e comunque per un importo non superiore a 100 euro, elevato a 200 euro se l’indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare dell’acquirente è inferiore a 25 mila euro.
Addio al bonus caldaia
Cambiano anche i bonus edilizi. Un emendamento approvato dalla commissione Bilancio della Camera elimina la possibilità di ottenere agevolazioni fiscali per l’acquisto di caldaie a combustibili fossili. Il divieto di erogare bonus per l’acquisto di apparecchiature come le diffusissime caldaiette a condensazione per l’erogazione di acqua calda sanitaria e riscaldamento per le case indipendenti è previsto dalla direttiva Ue case green ma nella formulazione originaria della legge di Bilancio 2025 non era stato recepito. Ora, nonostante le forti richieste dei produttori, appare destinato a diventare legge dello Stato.
Salta la detassazione sui premi dei medagliati a Milano-Cortina
Salta l’esclusione dall’applicazione dalle ritenute alla fonte per i premi erogati agli atleti dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano e dal Comitato Italiano Paralimpico per le medaglie ottenute nelle gare delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. L’emendamento dei relatori alla manovra è stato ritirato dopo invito al ritiro da parte del governo. I premi per le medaglie olimpiche sono attualmente tassati con una ritenuta alla fonte del 20%. L’emendamento avrebbe avuto un costo di 1,5 milioni di euro per il 2026.
Potenziata la flat tax sulle mance ai camerieri
Birrifici e gelati artigianali, psicologi e camerieri: come ogni anno, in manovra entrano anche micro-misure. Tra queste, l’aliquota agevolata del 5% sulle mance fino al 75% dei redditi percepiti (finora era sul 50%). Inoltre, l’aliquota del 5% si applicherà ai redditi fino a 75mila euro invece che 50mila. In arrivo anche sconti dal 20 al 50% (sulla base della quantità di birra prodotta) sulle accise delle birre artigianali. Inoltre, la manovra assegna 100 mila euro per la promozione del gelato artigianale e prevede 10 milioni nel 2025 e 18,6 nel 2026 per il servizio di sostegno psicologico degli studenti.
Sale a 50 milioni il fondo a sostegno dell’editoria
Un aumento di 30 milioni di euro. Lo stanziamento destinato all’editoria nel 2025 passa da 20 a 50 milioni confermando l’intento di dare un sostegno al settore «in considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei costi di produzione e al fine di sostenere la domanda di informazione». A prevedere il ritocco verso l’alto delle risorse da destinare all’editoria è un subemendamento dei relatori. Tra gli emendamenti del governo figura anche la norma che applica la web tax soltanto ai giganti del settore, così come auspicato da Fieg.
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