Un normale controllo in un’azienda zootecnica nelle campagne di Bauladu si è trasformato in un’aggressione a un veterinario della Asl 5 di Oristano.
Il professionista, già durante il preavviso telefonico di 48 ore (previsto dalla norma), aveva notato atteggiamenti e toni minacciosi. Poi le minacce anche a casa. A quel punto, il giorno del controllo, il veterinario si è presentato nell’azienda accompagnato da due agenti tecnici. L’allevatore da subito ha rifiuto i controlli e ha cercato di ostacolare il lavoro del veterinario, gli ha strappato dalle mani il lettore microchip sbattendolo con forza sopra un sasso. Attrezzatura distrutta e tensione alle stelle.
Quando poi il veterinario ha cercato di telefonare ai carabinieri per chiedere aiuto, l’allevatore gli si è avventato contro strappandogli dalle mani il telefono e impedendogli di avvisare le forze dell’ordine. Aiutato dai tecnici, il professionista è riuscito a riprendere il telefono, poi hanno raggiunto l’auto e sono scappati.
Oggi al veterinario è arrivata la solidarietà della direzione generale Asl 5 e del Servizio di sanità animale, diretto da Enrico Vacca. «Un fatto grave anche perché il nostro dipendente stava solo svolgendo il suo lavoro. Condanniamo questo atto e siamo vicini al veterinario» ha detto il manager Angelo Serusi.
Solidarietà anche dal Sivemp (Sindacato italiano veterinari medicina pubblica) che in una nota sottolinea: «I fatti sono stati denunciati con un ritardo di qualche giorno a causa di un incomprensibile diniego da parte di una caserma di carabinieri a ricevere la denuncia. Da sottolineare che nella zona dove è accaduto il fatto, proprio quel giorno non c’era ricezione telefonica e neanche durante la fuga, l’equipe è riuscita ad allertare i carabinieri per un intervento immediato».
Il sindacato fa notare che l’episodio di Bauladu ripropone «le difficoltà in cui operano i medici veterinari durante i controlli ufficiali; spesso si recano soli in territori lontani, in zone di pianura o di montagna dove le reti telefoniche sono insufficienti e per questo rimangono isolati e alla mercè di malintenzionati», si legge. «È noto che i controlli ad esito sfavorevole nei casi più gravi possono comportare oltre che sanzioni economiche anche la perdita di sovvenzioni comunitarie e talvolta il riscontro di irregolarità di tipo fraudolento può scatenare reazioni aggressive verso professionisti inermi».
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