Milano, con le sue vie dello shopping di lusso, continua a far parlare di sé. Via Monte Napoleone, famosa in tutto il mondo, si conferma come la strada con gli affitti commerciali più cari a livello globale. Ma attenzione: questo dato non racconta tutta la storia del commercio meneghino. Mentre i grandi brand di moda e lusso dominano le arterie principali, in altre zone della città cresce il numero di serrande che si abbassano per sempre.
Indice:
Affitti alle stelle e mix commerciale in trasformazione
Le vie del lusso, come via Monte Napoleone, possono permettersi canoni stratosferici grazie ai margini elevati di settori come abbigliamento, pelletteria e accessori. Tuttavia, in zone meno centrali o meno trafficate, anche affitti più modesti faticano ad attirare nuovi locatari. A complicare il quadro c’è la trasformazione del tessuto commerciale: mentre crescono ristoranti e piccoli supermercati, attività tradizionali come edicole, cartolerie e mercerie sono sempre più rare.
Dove si trovano gli affitti più alti
Partendo dal centro, via Torino si distingue per il suo target giovane e dinamico. Qui i canoni si aggirano sui 500 euro al metro quadro all’anno, con un picco nella zona pedonale di Cordusio e Dante, dove dominano i marchi del lusso. I Navigli, sempre più amati dai turisti, raggiungono i 700-800 euro, mentre Porta Ticinese si ferma poco sotto, con affitti intorno ai 600-700 euro.
Porta Romana si sta affermando come una valida alternativa ai Navigli. Tra ristoranti e locali frequentati da universitari, i prezzi oscillano tra 280 e 600 euro. Anche corso Vercelli e via Belfiore, grazie a un turnover limitato, registrano valori alti: tra 700 e 1.200 euro.
Food district e periferie in crescita
Tra via Marghera, via Ravizza e via Raffaello Sanzio, il dinamismo del settore food porta i canoni tra 500 e 1.000 euro, mentre aree vicine come piazza De Angeli e piazza Gambara rimangono più accessibili, rispettivamente a 350 e 200 euro.
In periferia, quartieri come Dergano e Bovisa stanno vivendo una piccola rinascita. A Dergano si affermano botteghe artigiane e nuovi ristoranti con affitti intorno ai 250 euro, mentre in Bovisa si scende a 150 euro, grazie a una clientela prevalentemente universitaria. La zona dello Scalo Farini, in vista di una grande riqualificazione urbana, registra canoni più alti, tra 300 e 400 euro.
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Quartieri emergenti e tendenze future
A sud-est, l’area dell’ex Macello, in attesa di riqualificazione, offre spazi a 70 euro al metro quadro. In corso Lodi e viale Umbria si sale a 200 euro, mentre viale Montenero arriva a 350 euro. Viale Padova, viale Monza e zone vicine attraggono minimarket con affitti intorno ai 240 euro, mentre il quartiere Nolo sta vivendo un assestamento dopo il boom di locali.
Il trend degli ultimi dieci anni
Secondo uno studio di Tecnocasa, gli affitti a Milano hanno subito un calo medio nell’ultimo decennio, con un -1,7% nelle vie centrali e un -8,5% in quelle meno trafficate. Se a ciò si aggiunge un’inflazione del 19,8%, il quadro evidenzia un mercato immobiliare sempre più polarizzato.
Milano, dunque, non è solo lusso e alta moda: la città riflette un mix di sfide e opportunità, dove ogni quartiere racconta una storia a sé.
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