Promuovere la crescita delle imprese, rafforzare la ricerca, incentivare l’internazionalizzazione e migliorare la qualità del lavoro: sono queste le principali direttrici individuate dal secondo Rapporto sulla Produttività Territoriale del Trentino, presentato oggi in Sala Belli durante il Tavolo sulla produttività.
Tra le priorità evidenziate, vi è la necessità di sostenere lo sviluppo dimensionale delle imprese, incrementando la presenza di scaler, ovvero aziende che superano la fase di start-up. Fondamentale, in questo senso, è l’ottimizzazione degli incentivi e delle misure di supporto alla crescita e al consolidamento imprenditoriale.
Nel campo della ricerca, si propone di rafforzare le collaborazioni e di individuare con maggiore precisione le aree strategiche di interesse per il sistema produttivo trentino.
Sul fronte dell’internazionalizzazione, il rapporto evidenzia l’importanza della diversificazione dei mercati di riferimento, della riduzione della dipendenza da contesti geopoliticamente instabili e della valorizzazione del commercio internazionale di servizi.
Nel 2024 l’economia della provincia di Trento mostra segnali contrastanti: da un lato una timida crescita complessiva del fatturato (+0,8%) e una sostanziale tenuta dell’occupazione (+0,9% nel quarto trimestre), dall’altro rallentamenti settoriali e tensioni evidenti in comparti chiave come le costruzioni (-0,6% fatturato) e l’artigianato (-5,6%).
Il manifatturiero, motore dell’economia locale, mantiene un profilo stabile (+1,3% fatturato), mentre il commercio all’ingrosso e al dettaglio mostra lievi segnali di ripresa. L’export sfiora i 5,3 miliardi di euro (+0,1%), ma cala la produzione agricola, in particolare quella di uva (-11%).
In controtendenza il turismo, che segna un’altra stagione da record. Cresce inoltre il peso del commercio internazionale di servizi, soprattutto tra le imprese di maggiori dimensioni. Un contesto dunque variegato, in cui la resilienza di alcuni comparti si contrappone alle difficoltà di altri.
Altro tema cruciale è quello del lavoro: si auspica un’azione decisa per abbattere le barriere, fisiche e immateriali, alla mobilità lavorativa, migliorare la stabilità occupazionale per i giovani, e potenziare i servizi per l’infanzia. Obiettivi che puntano anche ad aumentare la partecipazione femminile e il tasso di natalità, favorendo nel breve periodo l’attrattività del territorio per le famiglie.
«Il rapporto offre una base concreta e utile per orientare le politiche economiche a favore della produttività territoriale», ha dichiarato l’assessore allo sviluppo economico, università, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, sottolineando la necessità di un impegno corale degli attori locali.
Spinelli ha inoltre ribadito l’importanza di monitorare l’efficacia delle politiche pubbliche, per migliorarle costantemente e orientarle verso la qualità del lavoro e lo sviluppo sostenibile.
I temi posti dal rapporto sono centrali, pensiamo all’affinamento degli incentivi, al potenziamento della ricerca privata, alla casa oppure al tema degli affitti brevi, che per tanti rappresenta un’opportunità di guadagno sul territorio, ma che se guardiamo in un quadro generale rappresenta una scorciatoia, che contribuisce a togliere la ‘fame’, la voglia di intraprendere, di creare impresa e sviluppo, che è un fattore presente in regioni vicine come il Veneto e che invece è meno forte nel nostro territorio.
Durante l’incontro, organizzato con il contributo di Ocse, Provincia autonoma di Trento, Camera di commercio, Università di Trento, Agenzia del Lavoro e FBK-IRVAPP, è stato presentato il nuovo rapporto curato da Alessandra Proto e Carlo Menon del Centro Ocse di Trento.
Il documento, più tematico rispetto al primo, si concentra su aspetti chiave come il ruolo delle microimprese (che in Trentino occupano oltre il 40% della forza lavoro), i rapporti tra ricerca e impresa, l’internazionalizzazione e il mercato del lavoro.
Particolare attenzione è stata dedicata allo skills mismatch, ovvero alla discrepanza tra le competenze offerte dai lavoratori e quelle richieste dalle imprese, un tema sempre più urgente in un contesto demografico in trasformazione.
Infine, è stato presentato un approfondimento sul commercio dei servizi, in crescita anche in Trentino, con un focus sui settori ad alto valore aggiunto come progettazione, assistenza e post-vendita. Un ambito strategico, come evidenziato da Matteo Degasperi della Camera di commercio, che rappresenta un’opportunità concreta per la competitività territoriale, anche alla luce dei processi di digitalizzazione e terziarizzazione.
Il prossimo appuntamento sarà la conferenza internazionale del 5-6 giugno dedicata a “Come le politiche locali possono rilanciare la produttività”. Il Tavolo sulla produttività proseguirà nel suo percorso di confronto e proposta per supportare lo sviluppo economico della provincia.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link