Rigoni di Asiago, assistita da Livingstone, sottoscrive un finanziamento in pool da 37,5 milioni


Rigoni di Asiago, azienda italiana attiva nel mondo del biologico, delle confetture e delle creme spalmabili, ha sottoscritto un finanziamento da 37,5 milioni di euro, con un pool di istituti di credito composto da Banco BPM, UniCredit, illimity Bank e Sparkasse – Cassa di Risparmio di Bolzano.

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Livingstone Partners ha assistito la società, nella strutturazione dell’operazione di finanziamento e in tutte le fasi della negoziazione dei relativi contratti, con un team composto da Luca Maccagnani Castelli (managing partner, in foto a sinistra), Giulia Guzzo (partner, in foto a destra) e Marco De Vito (associate).

GLI OBIETTIVI

L’operazione ha l’obiettivo di supportare il piano di sviluppo del Gruppo, che punta a consolidare la propria presenza sui mercati esteri, ampliare la capacità produttiva e investire in innovazione e sostenibilità. Il finanziamento rappresenta una leva strategica per accelerare la crescita internazionale dell’azienda e rafforzarne ulteriormente la competitività, anche attraverso un utilizzo efficiente delle risorse produttive.

Controllata da Giochele, holding della famiglia Rigoni, con una partecipazione del 57,3% del capitale sociale, e, per il restante 42,7%, da Kharis Capital, operatore finanziario con una consolidata esperienza nel settore food & beverage e un forte orientamento agli investimenti a lungo termine, Rigoni prevede di consolidare, tramite il finanziamento, la propria presenza sui mercati internazionali, ampliando la capacità produttiva e investendo in innovazione e sostenibilità. Il finanziamento si configura come una leva strategica per accelerare la crescita all’estero e rafforzare la competitività dell’azienda, anche attraverso un utilizzo più efficiente delle risorse produttive.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Il nuovo piano di sviluppo prevede, oltre al rafforzamento della presenza nei mercati chiave europei, in particolare Germania, Francia, Benelux e Nord Europa, l’apertura a nuovi mercati, fra i quali il Middle East; sono anche previsti investimenti mirati per sostenere l’ampliamento degli impianti produttivi e per la ricerca e sviluppo di progetti innovativi.



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