La premessa è che le tasse vanno pagate. Certo non piacciono a nessuno ma vanno pagate perché servono a finanziare i servizi pubblici: dall’igiene urbana alla sanità passando per i trasporti. Vanno pagate nonostante le buste paghe di chi è dipendente sia pubblico che privato hanno un loro che ormai quasi supera il netto. Vanno pagate perché è questione di civiltà. Detto questo però chi è indicato come agente riscossore deve avere le carte in regola per fare il suo mestiere altrimenti si ingenera un meccanismo perverso. Invece al centro di una caso scoppiato ormai quasi un ano fa c’è Nov – acronimo che sta per Napoli obiettivo valore, l’agente riscossore privato scelto dal Comune, è una costola di Municipia – che è in attesa della cassazione per capire se ha i requisiti o meno per fare l’agente riscossore. E in attesa del giudizio arriva la denuncia degli avvocati tributaristi secondo i quali le cartelle esattoriali che stanno inondando le case deI napoletani in queste ore sarebbero irregolari.
A sollevare il problema è la Camera degli Avvocati Tributaristi di Napoli che «denuncia le plurime e gravi irregolarità nell’attività di riscossione da parte di Napoli Obiettivo Valore, la società di scopo costituita da Municipia, unico soggetto legittimato per la concessione della gestione e riscossione dei tributi del Comune di Napoli.
A parlare è il Presidente della Camera degli avvocati tributaristi Michele Di Fiore: «Grave motivo di preoccupazione – spiega l’avvocato – riguarda la recente notifica massiva di atti di pignoramento effettuata congiuntamente da Municipia e Napoli Obiettivo Valore, società che, nel dubbio della legittimazione ad agire di quest’ultima, stanno sottoscrivendo entrambe, “a quattro mani”, i pignoramenti. Le azioni esecutive così intraprese appaiono inopportune perché sono svolte in prossimità della pronuncia della Suprema Corte di Cassazione che il 22 gennaio deciderà sulla legittimità degli atti emessi da Napoli Obiettivo Valore. Le stesse azioni risultano, soprattutto, gravemente lesive dei principi di lealtà e collaborazione che devono regolamentare i rapporti con i contribuenti».
Per Di Fiore «Tale tempistica, non casuale, sfrutta l’incertezza giuridica per creare un vuoto di difesa a danno dei cittadini, esponendoli a esecuzioni che potranno rilevarsi illegittime all’esito della prossima decisione della Cassazione. La situazione si inserisce in un quadro più ampio e complesso che interessa la legalità della gestione dei tributi locali. Ricordiamo che il Comune di Napoli ha affidato regolarmente il servizio di riscossione a Municipia S.p.a., società iscritta all’Albo ministeriale come richiesto dalla normativa. Tuttavia, questa ha delegato di fatto l’attività a Napoli Obiettivo Valore, soggetto privo dei requisiti richiesti dalla legge per esercitare la delicatissima funzione di imporre tributi». Chiarita la posizione degli avvocati va ricordato che Di Fiore in sede di Suprema corte rappresenterà «il contribuente» e quindi la parte avversa a Nov e Municipia quindi tutela legittimamente gli interessi di una parte che si vede recapitare le cartelle esattoriali sotto l’albero di Natale. Ma se è vero che ci sono sentenze dei giudici tributari che hanno rinviato il quesito alla Cassazione sulla natura di Nov è altrettanto vero che ci sono orientamenti di giurisprudenza opposti a quelli sostenuti dall’avvocato Di Fiore e dai tributaristi.
Questione complessa dove il dato certo è che Nov – stando a quello che trapela dal Comune – nonostante le disavventure giuridiche avrebbe recuperato nel 2024 la bellezza di oltre 50 milioni di residui attivi alla voce Tari cioè alla tassa sui rifiuti. Vale a dire che ha recuperato 50 milioni e passa da chi la tassa non l’aveva mai pagata. Il report definitivo si avrà nell’ultimo giorno dell’anno. E a Palazzo San Giacomo sono molto ottimisti e fanno trapelare che la cifra potrebbe superare addirittura i 50 milioni. Insomma i napoletani pagano a prescindere ed è un segnale importante che arriva dalla città dove la somma dell’evasione per la Tari e per le multe arriva a un miliardo e mezzo. Con un indice medio della riscossione di poco superiore al 53% il che significa che la metà dei napoletani non paga.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link