Si spenderanno circa 218 euro a famiglia, con una media piĆ¹ alta nel Centro Italia, quasi 263 euro, e tra gli over 34 quasi 239 euro. I saldi rimangono lāevento promozionale piĆ¹ apprezzato dagli italiani, contro il 20% che indica di preferire il Black Friday
Al via i saldi invernali che inizieranno venerdƬ 3 gennaio in Valle DāAosta, per poi proseguire sabato 4 gennaio in tutto il resto d’Italia. Alto interesse dei consumatori: quasi uno su due, il 46%, ha giĆ deciso di acquistare almeno un prodotto, ed un ulteriore 50% valuterĆ le offerte prima di comprare. Ć quanto emerge dal consueto sondaggio sui saldi invernali di fine stagione, condotto da IPSOS per Confesercenti.Ā Per il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni,Ā āi saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere lāinteresse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dellāaffare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping made in Italy”.Ā Si spenderanno circa 218 euro a famiglia, con una media piĆ¹ alta nel Centro Italia, quasi 263 euro, e tra gli over 34 quasi 239 euro. I saldi rimangono lāevento promozionale piĆ¹ apprezzato dagli italiani, contro il 20% che indica di preferire il Black Friday. āI saldi si confermano lāevento promozionale piĆ¹ atteso dagli italiani. Un segnale positivo dopo un autunno caratterizzato da vendite molto fiaccheā, dichiara Benny Campobasso, presidente di Fismo Confesercenti āRimane, tuttavia, il problema della data troppo anticipata: lāinverno climatico ĆØ appena iniziato e si rischia di svendere la collezione invernale prima ancora di riuscire a venderla pienamenteā.
I trend dei saldi 2025
I prodotti moda piĆ¹ desiderati per questi saldi sono maglioni e felpe, indicati dal 51% di chi ha previsto di acquistare. Un effetto dellāarrivo del freddo dopo un autunno caldo, a causa del quale il 30% circa dei consumatori segnala di aver ridotto gli acquisti di abbigliamento invernale. Particolarmente ricercati i maglioni di qualitĆ con decorazioni. Seguono, a brevissima distanza, le calzature, 49% delle segnalazioni, e poi gonne e pantaloni al 31%, con un interesse forte per jeans, maglie e top. Nella lista dei desideri ci sono anche intimo, il 28%, camicie e camicette, 22%, borse 21% e capispalla come giubbotti, cappotti e piumini sempre al 21%. Gli accessori sono al 18% e abiti e completi al 17%.
Approfondimento
Saldi invernali 2025, consigli per fare acquisti senza brutte sorprese
Codacons
Meno ottimista il Codacons: i saldi invernali 2025 non vedranno unāimpennata delle vendite e si manterranno all’insegna dell’incertezza. Lo afferma il Codacons, che diffonde oggi le stime sull’andamento degli sconti stagionali e i consigli ai consumatori per evitare truffe e imbrogli. Le speranze dei commercianti rischiano di infrangersi di fronte ad una realtĆ amara āNon ci sarĆ alcun picco negli acquisti. Il periodo dei saldi arriva a ridosso del Natale, con i budget delle famiglie giĆ erosi dai rincari delle scorse settimane, come confermano anche i dati delle partenzeā spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi āGran parte degli acquisti sono giĆ stati anticipati dalla settimana del Black Friday. Rimane poco, e spesso niente, da destinare ai saldiā prosegue. Anche quest’anno si registra da parte dei cittadini una grande prudenza sul fronte della spesa da destinare ai saldi, con una larga fascia di consumatori che deciderĆ all’ultimo minuto se approfittare o meno degli sconti. āIn base alle nostre stime, il giro d’affari dei saldi invernali non supererĆ i 4 miliardi di euro, in netta diminuzione rispetto ai livelli di spesa pre Covid, quando il giro d’affari dei saldi superava abbondantemente i 5 miliardi di euroā, conclude Carlo Rienzi.
Le raccomandazioni
Come ogni anno, infine, il Codacons mette in guardia i consumatori da possibili truffe e diffonde i consigli utili per fare acquisti in sicurezza durante i saldi. Conservare sempre lo scontrino: non ĆØ vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante ĆØ obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non ĆØ possibile, ad esempio perchĆ© il prodotto ĆØ finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi, non ad un buono. Inolte, si ha due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto. Le vendite devono essere realmente di fine stagione, la merce posta in vendita deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandosi il prezzo. Si potrĆ cosƬ verificare l’effettivitĆ dello sconto praticato. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova.Ā
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