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A Gualdo Tadino, le celebrazioni dedicate al patrono Beato Angelo sono entrate nel vivo, segnando un momento di profonda spiritualità e partecipazione comunitaria. Quest’anno, le festività assumono un significato particolare poiché coincidono con la chiusura dell’anno centenario, che ha visto la comunità gualdese impegnata in un percorso di fede e commemorazione ricco di eventi e incontri significativi.
In questi giorni di novena, numerosi alti prelati si sono avvicendati nella guida delle celebrazioni, offrendo omelie e riflessioni che hanno ispirato i fedeli. Tra i protagonisti, Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo Metropolita di Perugia – Città della Pieve, e il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente Emerito della Conferenza Episcopale Italiana, hanno arricchito la novena con la loro presenza e le loro parole. Prima di loro, anche l’Arcivescovo di Lucca, Monsignor Paolo Giulietti, e l’Arcivescovo Emerito di Fabriano, Monsignor Giancarlo Vecerrica, hanno contribuito a creare un clima di riflessione e devozione.
Oggi, la guida spirituale delle celebrazioni sarà affidata a Monsignor Domenico Cancian, Vescovo Emerito di Città di Castello, che celebrerà la messa delle ore 18, proseguendo così un percorso di preparazione che culminerà nella festa patronale del 15 gennaio.
Il 15 gennaio il clou delle celebrazioni, giorno della morte del Santo
Mercoledì 15 gennaio sarà il giorno clou delle celebrazioni, con una serie di eventi liturgici e comunitari che metteranno al centro la figura del Beato Angelo, venerato come protettore della città e simbolo di santità e carità cristiana.
Alle 11.15, nella chiesa a lui dedicata, si terrà la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal Cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano. La presenza di una figura di così alto rilievo testimonia l’importanza del Beato Angelo non solo per la comunità locale, ma anche per la Chiesa universale.
La celebrazione vedrà anche la partecipazione del Vescovo Domenico Sorrentino, pastore della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, e di numerosi sacerdoti del territorio. Questo momento sarà trasmesso in diretta da TRG, offrendo l’opportunità di partecipare spiritualmente anche a chi non potrà essere presente fisicamente.
La giornata si concluderà con una messa serale alle ore 18, celebrata da Monsignor Giovanni Mosciatti, Vescovo di Imola. Seguirà la chiusura della Porta Santa, presieduta dall’Arcivescovo Sorrentino, un gesto simbolico che suggella l’anno centenario e apre un nuovo capitolo di fede per la comunità.
Il Beato Angelo è figura del XIII secolo molto venerata a Gualdo Tadino
Il Beato Angelo, nato a Gualdo Tadino nel XIII secolo, è una figura profondamente radicata nella spiritualità locale. La sua vita, caratterizzata da una dedizione incondizionata alla preghiera, alla povertà e al servizio dei malati e dei bisognosi, lo ha reso un esempio di virtù cristiana.
Dopo aver abbracciato la vita religiosa nell’Ordine dei Frati Minori, trascorse gran parte della sua esistenza nella cura dei lebbrosi e nella predicazione del Vangelo. La sua fede incrollabile e il suo impegno verso gli ultimi lo resero amato e venerato già in vita. Dopo la sua morte, avvenuta il 15 gennaio 1324, la sua fama di santità si diffuse rapidamente, portando alla sua beatificazione.
Il santuario a lui dedicato è oggi un luogo di pellegrinaggio e preghiera, meta di fedeli provenienti da tutta Italia, attratti non solo dalla devozione al Beato Angelo, ma anche dalla bellezza del luogo, che riflette la spiritualità e la storia della città.
Le celebrazioni in onore del Beato Angelo non sono solo un momento di fede, ma rappresentano anche un’occasione per rinsaldare il legame della comunità con le proprie radici storiche e culturali. La figura del Beato Angelo incarna i valori di solidarietà, accoglienza e generosità che da sempre caratterizzano Gualdo Tadino.
Le celebrazioni di quest’anno hanno visto mostre, incontri di preghiera, conferenze e convivialità
Durante l’anno centenario, numerose iniziative hanno permesso di approfondire la conoscenza della sua figura e di riflettere sul suo messaggio, sempre attuale. Mostre, conferenze, incontri di preghiera e momenti di convivialità hanno arricchito il programma, coinvolgendo non solo i fedeli, ma anche le scuole, le associazioni e i giovani.
Le celebrazioni di quest’anno assumono un significato particolare, in un contesto sociale ed economico segnato da sfide e difficoltà. La figura del Beato Angelo, con la sua testimonianza di fede e speranza, offre un messaggio universale che trascende i confini del tempo e dello spazio.
“La vita del Beato Angelo ci insegna che la santità non è un privilegio per pochi, ma una chiamata per tutti”, ha sottolineato Monsignor Sorrentino in uno dei momenti di preghiera. “Il suo esempio ci invita a guardare oltre le difficoltà e a impegnarci per costruire una comunità più solidale e accogliente”.
Le celebrazioni di questi giorni non sono solo un’occasione per fare memoria, ma rappresentano anche un punto di partenza per rinnovare l’impegno verso i valori che il Beato Angelo ha incarnato.
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