TRENTO. “Gli sport invernali in Trentino sono in buona salute: i riscontri ricevuti dai tecnici e dai coordinatori delle discipline alpine e nordiche in questa prima parte della stagione sono molto incoraggianti. Contiamo sulla spinta dei tanti atleti, dai giovani ai professionisti, che stanno mettendo giorno dopo giorno grande impegno, ottenendo anche buoni risultati a tutti i livelli che fanno ben sperare per il futuro. Siamo ancora nel cuore della stagione ma mi sento di fare un ringraziamento agli sci club, alle società sportive e alle ragazze e i ragazzi, il cuore pulsante del nostro movimento in Trentino”.
Parte così la riflessione del presidente della Fisi Trentino, Tiziano Mellarini. Che parlando a Il Dolomiti allarga lo sguardo all’intero contesto, rivolto al futuro, senza farsi trascinare dal “qui e oggi“.
Con quali prospettive? La risposta è articolata. “Il nostro obiettivo – riprende Mellarini – è continuare a far appassionare i giovani a questi sport, e poi crescere talenti che possano arrivare a vestire, un giorno la divisa azzurra della Nazionale. Durante i miei due mandati da presidente, sono stati tanti gli atleti che anno dopo anno sono riusciti a entrare nelle varie squadre nazionali, sia nelle discipline dello sci alpino che in quelle dello sci nordico. Certo, sappiamo che non tutti potranno raggiungere quel livello di perfomance sportiva, ecco perché da anni cerchiamo di investire per offrire ai nostri tesserati dei percorsi, professionali, che non siano solo quelli legati alla competizione internazionale. Il mondo degli sport invernali è molto ampio e offre tante opportunità, penso a figure come allenatori, ski-men, tecnici, responsabili dei materiali, solo per citarne alcuni”.
“Negli sport invernali così come in altre attività dobbiamo fare i conti con un preoccupante tasso di abbandono dei ragazzi durante gli anni dell’adolescenza, per tanti motivi: una situazione che fronteggiamo mettendo in campo – anche grazie al sostegno della Provincia – risorse, pianificazioni e ‘strade alternative‘ per sostenere e accompagnare famiglie e giovani, anche per non pesare troppo economicamente a chi si appassiona di queste discipline. Per noi è fondamentale garantire un futuro al settore giovanile e mantenere vivo l’interesse per gli sport invernali”.
Siamo nel 2025: il conto alla rovescia dell’appuntamento olimpico si avvicina allo zero, ma il Trentino si dice pronto a partire. Anche perché questo territorio ha la “fortuna” di aver ospitato, praticamente da sempre, grandi eventi internazionali tutto sommato paragonabili a quelli olimpici.
“Non è questione di fortuna, ma di aver lavorato bene in questi lunghi anni: oggi il Trentino è una terra di grandi eventi e la stagione 2024-25 non fa eccezione, visto che abbiamo contato che ben 995 gare saranno ospitate sul nostro territorio tra appuntamenti nazionali e internazionali. Siamo reduci dalle grandi emozioni delle giornate di Tour de Ski in val di Fiemme, veniamo da una serata di festa per la 3Tre di Madonna di Campiglio. E poi ancora le gare di Coppa Europa in Val di Fassa e i campionati giovanili al Lago di Tesero, senza dimenticare la Marcialonga, che è sempre un momento iconico, e i Campionati Italiani Assoluti a Passo San Pellegrino, che saranno la classica ‘ciliegina sulla torta’ per chiudere la stagione invernale”.
“Competere ai Giochi Olimpici – riprende Mellarini – rappresenta un sogno per ogni atleta, e farlo in casa è un ulteriore motivo di orgoglio e soddisfazione. Speriamo che alcuni dei nostri atleti possano conquistare medaglie: il potenziale c’è, come stanno dimostrando in questi mesi. Ma non corriamo troppo in là con le previsioni”.
La Fisi presieduta da Mellarini non è direttamente responsabile dell’avanzamento lavori delle Opere olimpiche, ma di sicuro a rendere “vive” le infrastrutture che saranno lasciate in eredità al territorio da Milano-Cortina 2026 saranno proprio sci club, atleti e appassionati.
“Va sottolineata l’importanza di aver creato i presupposti per la nascita del centro federale nazionale delle discipline nordiche in val di Fiemme, il modo migliore una concretizzare la ‘legacy’ a cinque cerchi per il Trentino”.
Predazzo sarà il punto di riferimento per il salto, mentre il fondo e la combinata nordica avranno come base lo Stadio del Fondo di Lago di Tesero, e lo skiroll sarà protagonista a Ville di Fiemme.
“Questo significa – riprende Mellarini – non solo visibilità per il nostro territorio, ma anche avere strutture di alto livello per i tecnici e gli atleti, creare un indotto economico significativo per il territorio. Il Trentino sarà sempre di più un punto di riferimento nello sviluppo degli sport invernali a livello nazionale: qui abbiamo l’esperienza e le competenze per cogliere questa opportunità e trasformarla in un futuro di crescita e soddisfazione. Insomma, in Trentino non vedremo cattedrali nel deserto abbandonate al termine delle Olimpiadi, ma luoghi di sport vivi e vissuti 12 mesi all’anno”.
“Prendiamo ad esempio il salto: è uno sport che può essere praticato anche d’estate, così come è stato lungimirante l’investimento sulla pista per lo skiroll, che aiuta a completare un’offerta sportiva che copre tutti i 12 mesi dell’anno e diventare un polo di interesse per atleti e nazionali di alto livello così come dei semplici appassionati a queste discipline”.
I lavori sulle sedi di gara però qualche disagio a società sportive e sci club lo stanno creando: “È vero, ma tutto come da programma: abbiamo condiviso con ogni realtà locale i passaggi che portano al rifacimento e all’ammodernamento degli impianti. Siamo tutti consapevoli che questi disagi momentanei sono un passaggio necessario: anche grazie al supporto della Provincia e degli enti preposti stiamo aiutando le società che per la chiusura degli impianti sono costrette ad allenarsi altrove affrontando lunghe trasferte, è il caso per esempio di salto e combinata, ma le attività stanno proseguendo con impegno. Siamo fiduciosi che queste nuove strutture al termine dell’appuntamento olimpico diventeranno un punto di riferimento e un patrimonio importante di tutto il territorio”.
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