La mobilità urbana a Milano è al centro del dibattito pubblico e amministrativo del 2025. Dall’estensione di Area C al weekend, passando per l’aumento delle tariffe di sosta dei Suv, fino alle nuove restrizioni sui mezzi pesanti: il Piano Generale del Traffico Urbano (Pgtu) promette di ridisegnare il volto della città. Tuttavia, il percorso verso una gestione sostenibile e inclusiva della viabilità si scontra con sfide complesse e decisioni ancora da prendere.
Le novità su Area C: l’estensione al weekend
Il Consiglio comunale di Milano sta valutando di estendere l’obbligo di pagamento di Area C anche al weekend. La proposta prevede una tariffa invariata rispetto ai giorni feriali: 7,50 euro. I residenti all’interno della zona continueranno a essere esentati durante il fine settimana. L’obiettivo è chiaro: aumentare le entrate comunali di circa 15 milioni di euro all’anno e ridurre il traffico nelle zone centrali della città anche nei giorni di maggiore afflusso turistico.
Sicurezza sulle strade: la stretta sui mezzi pesanti
Dal primo ottobre 2023, i mezzi pesanti con peso superiore ai 35 quintali devono essere dotati di sensori anti-angolo cieco per accedere ad Area B, attiva dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30. L’obbligo si è esteso anche ai mezzi più leggeri dal primo ottobre 2024, a seguito di incidenti mortali che hanno coinvolto ciclisti.
La prossima misura potrebbe introdurre restrizioni orarie ancora più severe per l’ingresso dei mezzi pesanti, garantendo una maggiore sicurezza agli utenti della strada. Tuttavia, la sfida resta implementare controlli rigorosi e sanzioni efficaci per evitare infrazioni e aumentare la sicurezza agli incroci cittadini.
Suv nel mirino: verso tariffe differenziate
La proposta di introdurre tariffe di sosta maggiorate per i Suv e le auto di grandi dimensioni è oggetto di accese discussioni. L’iniziativa, avanzata da Enrico Fedrighini del Gruppo Misto, ha trovato parziale consenso tra le assessore Elena Grandi (Ambiente) e Arianna Censi (Mobilità).
Il modello di riferimento potrebbe essere quello di città come Londra, Parigi e Lione, dove i veicoli a motore termico che superano le 1,6 tonnellate e le elettriche oltre le 2 tonnellate pagano tariffe più alte. Se adottata, la misura interesserà non solo i residenti, ma anche chi arriva da fuori città, con l’obiettivo di ridurre la presenza di mezzi ingombranti nei parcheggi cittadini.
Ridisegnare la mobilità urbana: incroci e strade scolastiche
La Task Force per la Mobilità Attiva ha proposto un ripensamento degli incroci per migliorare la visibilità degli automobilisti e creare spazi dedicati alla sosta di moto e monopattini. Parallelamente, si lavora sul progetto delle strade scolastiche, dove l’obiettivo è ridurre la velocità a 30 km/h e installare i cosiddetti cuscini berlinesi.
Il posizionamento di questi dispositivi è vincolato al punto di inizio delle Zone 30, che spesso non coincide con l’ingresso delle scuole. Questo dettaglio tecnico, sollevato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha complicato l’attuazione del progetto, ma il Comune è al lavoro per trovare una soluzione efficace.
La Ztl di Montenapoleone: il progetto sospeso
La Zona a Traffico Limitato (Ztl) di via Monte Napoleone, cuore del Quadrilatero della Moda, ha subito una battuta d’arresto. Il Ministero ha bocciato l’impianto previsto, in quanto non è possibile limitare l’ingresso degli automobilisti con criteri di tempo, come la permanenza di 15 minuti. La Giunta comunale dovrà rivedere il progetto per evitare che l’area rimanga priva di misure di regolamentazione del traffico.
Il futuro della mobilità urbana e sostenibile a Milano
Il 2025 sarà un anno decisivo per la mobilità urbana milanese. Le scelte dell’amministrazione comunale influenzeranno non solo il traffico cittadino, ma anche la qualità dell’aria e la vivibilità complessiva della città. Milano punta a un futuro più green e accessibile, ma il percorso è costellato di sfide politiche e operative.
Le proposte avanzate, dalle limitazioni ai Suv alla gestione degli spazi pubblici, testimoniano la volontà di rendere la città più vivibile, senza però ignorare le esigenze di chi si sposta quotidianamente per lavoro o studio. Solo attraverso un dialogo costruttivo tra istituzioni, cittadini e stakeholder sarà possibile trovare soluzioni equilibrate ed efficaci.
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