“Ignobile episodio dei soliti facinorosi” – La Discussione

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Dall’ira del Primo Ministro alle ferme condanne dei Presidenti di Camera e Senato, dalle denunce dei sindaci delle città colpite dai disordini all’appello dei sindacati di polizia. L’ondata di proteste e violenze che ha travolto Roma e Bologna nella serata di sabato in seguito al caso di Ramy Elgaml, il giovane di origine egiziana morto a Milano il 24 novembre scorso durante un inseguimento con le forze dell’ordine, ha scatenato polemiche a non finire.

Giorgia Meloni già ieri di buona mattina ha fatto trapelare la propria rabbia per gli scontri avvenuti durante il corteo nella Capitale, parlando di un episodio “ignobile” e imputandolo ai “soliti facinorosi”. Il Premier ha sottolineato che molti manifestanti sono scesi in piazza non per una causa giusta, ma per “puro spirito vendicativo”. Gli scontri di Roma hanno

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causato il ferimento di otto agenti di polizia, colpiti da bombe carta e oggetti contundenti lanciati contro le forze dell’ordine.

Bologna, sinagoga danneggiata

Episodi di violenza analoghi si sono verificati anche a Bologna, dove atti vandalici hanno colpito il centro storico, comprese minacce e danneggiamenti alla sinagoga locale. Il Sindaco Matteo Lepore ha espresso solidarietà alla comunità ebraica e ai commercianti danneggiati, condannando fermamente gli atti di devastazione. “Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla Comunità ebraica di Bologna, a seguito degli attacchi compiuti contro la locale Sinagoga. Un grave attacco antisemita, che deve essere condannato con assoluta fermezza” sono state le parole dell’Ambasciatore d’Israele in Italia Jonathan Peled.

Nel corso della notte, le autorità locali hanno lavorato per ripulire le strade e quantificare i danni. Il Primo cittadino ha annunciato che l’amministrazione procederà legalmente contro i responsabili, invitando al contempo la cittadinanza alla calma: “Non ci sono cause giuste per devastare Bologna”.

Il comunicato della famiglia

Pure la famiglia del giovane ha preso posizione, in cui ha presoposizione in merito agli eventi seguiti alla tragica morte del giovane: “La perdita di Ramy è per noi un dolore immenso e insopportabile. Il nostro unico desiderio è che la giustizia segua il suo corso senza strumentalizzazioni. Siamo profondamente turbati nell’apprendere che il nome di Ramy venga utilizzato come pretesto per atti di violenza”, è stato scritto in un comunicato. Secondo i familiari del giovane il ricordo di Ramy deve essere un simbolo di unità e non di divisione o distruzione: “Crediamo che il suo ricordo debba essere un simbolo di unità, non di divisione o distruzione. Il nostro appello è rivolto a tutti coloro che scelgono di onorare la sua memoria: fatelo in modo pacifico e costruttivo, attraverso il dialogo e il rispetto reciproco”. Nel proseguo del comunicato, la famiglia si dissocia da qualsiasi utilizzo politico del nome di Ramy: “Era un ragazzo pieno di vita, amato dalla sua famiglia e dai suoi amici, e non vogliamo che la sua figura venga strumentalizzata per fini che non hanno nulla a che fare con la nostra richiesta di verità e giustizia per cui abbiamo riposto massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine”.

Violenza inaccettabile

Anche l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ha diramato un comunicato per condannare con fermezza le violenze, evidenziando come il clima di tensione possa trasformarsi in gravi rischi per l’ordine pubblico. Enzo Letizia, Segretario dell’Associazione, ha parlato di un’escalation di violenze inaccettabile e ha espresso solidarietà ai poliziotti feriti e alle forze dell’ordine per la professionalità dimostrata nella gestione delle tensioni. Letizia ha inoltre ribadito l’importanza di mantenere il rispetto dello Stato di diritto, invitando a non strumentalizzare la vicenda di Ramy per fomentare ulteriori violenze.

Fontana a La Russa

Le reazioni istituzionali non si sono fatte attendere. Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso indignazione per gli atti violenti, ribadendo la solidarietà alla comunità ebraica di Bologna e alle forze dell’ordine. Anche il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condannato con fermezza gli episodi, definendoli “intollerabili” e richiamando la necessità di un confronto civile e rispettoso delle istituzioni.

Nel frattempo, la magistratura ha avviato un’indagine per identificare i responsabili degli atti vandalici e degli scontri. Le immagini delle telecamere di sorveglianza e i video circolati sui social media saranno utilizzati per risalire agli autori delle violenze e procedere con le relative sanzioni. La Procura di Roma ha dichiarato che non ci sarà tolleranza per chi usa la violenza come strumento di protesta.

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