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Scontri a Roma tra la Polizia e i partecipanti al corteo “Giustizia per Ramy”, il 19enne egiziano morto il 24 novembre alla periferia di Milano dopo un lungo inseguimento da parte dei carabinieri allo scooter a bordo del quale viaggiava. I manifestanti hanno rovesciato alcuni cassonetti e lanciato bombe carte e fumogeni contro il supermercato In’s del quartiere, poi contro le camionette della polizia. Lo scoppio di una bomba carta ha mandato in frantumi il vetro di un mezzo. A quel punto le forze dell’ordine hanno reagito con una carica, decisa dal questore di Roberto Massucci per tutelare l’incolumità degli agenti. Otto quelli rimasti feriti.
Erano circa trecento i manifestanti scesi in Piazza dell’Immacolata nel quartiere San Lorenzo per il corteo organizzato da collettivi studenteschi autonomi: tra loro anche il fumettista Zerocalcare. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in una nota ha espresso solidarietà agli agenti: “I disordini e gli attacchi alle Forze di Polizia che negli ultimi due giorni si sono verificati in varie città italiane dimostrano, ancora una volta, l’esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza. Queste aggressioni devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo”.
A Milano si è invece concluso con un applauso ”dedicato alle vittime del razzismo” il corteo per chiedere verità e giustizia per Ramy e Fares, partito poco dopo le 18 da piazza San Babila. La manifestazione si è svolta in modo pacifico – come fin dall’inizio ha chiesto la famiglia di Ramy – per le vie del centro, fino ad arrivare in piazza Duca d’Aosta, lo spazio antistante la Stazione Centrale. Solo un paio gli episodi da segnalare, il primo all’incrocio con corso Monforte, la via lungo la quale sorge la sede della Prefettura di Milano, dove è stata lanciata vernice rossa mentre veniva srotolato uno striscione con su scritto ‘Ramy ucciso, razzismo di Stato’; il secondo lungo viale Tunisia, al quartiere di Porta Venezia, dove sono stati accesi fumogeni mentre alcuni giovani hanno ricoperto un muro di contenimento di un cantiere con la scritta ‘Ramy vive’ a caratteri cubitali.
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