Genova. Il progetto del Tunnel della Fontanabuona è “uno scempio ambientale e urbanistico” e ha quindi superato la valutazione di impatto ambientale grazie ad una decisione che “non ha nulla di tecnico ma è chiaramente una decisione politica“, politica che continua quindi in questo modo “a fare danni” al territorio della regione e ai suoi abitanti.
Questa le parole d’ordine della Rete Comitati Liguria in risposta alla notizia, diffusa venerdì scorso da Regione Liguria, dell’avvenuto superamento della valutazione di impatto ambientale del progetto che prevedete la costruzione di una lunga bretella di quasi 6 chilometri che, praticamente tutta in galleria, collegherà la costa con la vallata genovese. Una approvazione “con prescrizioni” al momento non note ma che di fatto da il via ad un’opera molto discussa e contrastata anche da molti cittadini che in questi anni hanno dato il via al Comitato No Tunnel, entrato a far parte integrante della rete ligure.
La posizione dei comitati viene ribadita oggi con una lettera aperta, in cui si rilancia l’opposizione all’opera: “Apprendiamo con sgomento la notizia del superamento della Valutazione di Impatto Ambientale del Tunnel della Fontanabuona, opera autostradale che produrrebbe un grave scempio tra la costa e l’entroterra, a Rapallo e in tutto l’Appennino – si legge nella missiva – ricordiamo che tale opera fa parte delle “compensazioni” da parte di Aspi per il crollo del Ponte Morandi: come un nuovo tratto autostradale in mezzo alle montagne possa essere una compensazione per Genova è, e rimane, un mistero. Quello che è certo, è che sarà uno scempio ambientale e urbanistico e quindi non comprendiamo come possa aver superato la Via; cioè come Rete lo sappiamo benissimo: questa decisione non ha nulla di tecnico ma è chiaramente una decisione politica, come le tante che i cittadini liguri hanno subito in questi anni, in occasione delle molte opere che stanno “uccidendo” la nostra Regione. A tal fine, come Rete Liguria, ricordiamo come avessimo chiesto ai candidati alla presidenza della Regione il riesame di queste opere, indicando proprio questo tunnel come un esempio particolarmente negativo”, prosegue la nota.
“Apprendiamo, inoltre, dalle parole dell’assessore regionale, che la Via è stata superata anche grazie all’ennesima “leggina” regionale che consente di aggirare le norme urbanistiche quando un’opera è definita “strategica” (dalla stessa Regione). Abbiamo già visto qualcosa di simile con lo skymetro in Val Bisagno, che prevede una norma in deroga al divieto di costruire a 10 metri dal torrente proprio per la definizione di “strategico” aggiungono dalla rete dei comitati, alludendo al fatto che l’opera è stata inserita all’interno del Priimit (Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti), cosa che ha permesso di “forzare” il piano urbanistico di Rapallo, che di fatto non avrebbe consentito questa progettazione.
“Purtroppo, mal comune non fa mezzo gaudio ma completa disperazione. Ricordiamo che la presunta “strategicità” di dette opere deriva solo dall’essere inserite in questo Priimit e che tale Piano non abbia alla sua base alcuna giustificazione tecnica, essendo poco più un mero elenco di opere senza alcun legame con gli indicatori presenti nel Piano stesso. Insomma, la cattiva politica continua a fare danni e continua a far cadere in angoscia pezzi della cittadinanza ligure. Ci auguriamo che, oltre alle possibili tutele da parte della magistratura (è annunciato un ricorso al TAR) prima o poi si muova anche la politica, quella che si ritiene veramente alternativa e portatrice di buona politica”, concludono i comitati.
Nel pomeriggio, poi, la replica del comitato No Tunnel di Rapallo: “A nome dei cittadini di Rapallo e del Comitato No Tunnel, desideriamo esprimere un sentito ringraziamento alla Rete Liguria e a tutti i comitati e cittadini che si sono schierati al nostro fianco in questa battaglia. È confortante sapere che non siamo soli nel difendere il nostro territorio da un’opera che rischia di comprometterne l’ambiente, il paesaggio e la vivibilità. Questa non è solo una questione locale: l’intero tessuto regionale è contrario a decisioni prese senza il necessario confronto con le comunità. La solidarietà e l’unione tra comitati di tutta la Liguria dimostrano che si tratta di una battaglia comune per proteggere la nostra terra da scelte che sembrano favorire interessi estranei al bene della collettività. Facciamo appello al Comune di Rapallo affinché non rimanga spettatore passivo, ma si attivi con determinazione per difendere il territorio e i suoi cittadini, opponendosi con ogni mezzo a uno scempio che coinvolgerà tutti. La voce di Rapallo deve unirsi al coro di chi, in tutta la Liguria, chiede trasparenza, buon senso e rispetto per l’ambiente e le comunità”
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