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Cos’è la rateazione delle cartelle esattoriali?

La rateazione delle cartelle rappresenta un metodo di pagamento dilazionato efficiente e accessibile per i contribuenti, consentendo di suddividere il debito verso l’Agenzia delle Entrate in rate mensili. Questa opzione è disponibile per diverse tipologie di debito, comprese le imposte dirette come l’IRPEF e le imposte indirette come l’IVA, rendendola adatta sia per i singoli cittadini che per le imprese.





Quando un contribuente non riesce a saldare immediatamente il proprio debito, può richiedere la rateazione per cartelle di pagamento o avvisi di accertamento esecutivo richiamati dall’ADER. Ad esempio, nel caso in cui un cittadino non abbia provveduto al pagamento dell’IMU e il Comune affidi il recupero al’ADER, il contribuente è legittimato a chiedere la rateizzazione.

È fondamentale sottolineare che la richiesta di rateazione può avvenire in qualsiasi momento si riceva una cartella di pagamento che risulta difficile da saldare in un’unica soluzione. Questo vale anche nel caso di un avviso di addebito INPS o un accertamento esecutivo dell’Agenzia delle Entrate, a condizione che tali avvisi siano stati affidati all’AGER per il recupero. Nonostante ciò, è necessario osservare un termine di 90 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento prima di poter procedere con la richiesta di rateazione, poiché solamente a partire da tale scadenza il carico di debito viene inviato all’Agente della riscossione per il recupero.

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Chiunque, siano essi persone fisiche o aziende, può richiedere la rateazione delle cartelle esattoriali, purché soddisfi alcuni requisiti specifici. È prevista la possibilità di inoltrare la richiesta per via telematica tramite l’area riservata del portale ADER, utilizzando credenziali SPID o CIE, oppure recandosi di persona all’ufficio territoriale competente per l’agenzia delle entrate-riscossione. In alternativa, è possibile avvalersi di un delegato per effettuare la procedura presso l’ufficio.

Per chi cerca una rateizzazione per importi che non superano i 120.000 euro, la legge consente un massimo di 72 rate mensili. Il contribuente può dunque evitare l’aggiornamento della sua posizione debitoria senza subire nuove iscrizioni di fermi o ipoteche, finché continua ad adempiere agli obblighi di pagamento delle rate. Questa opzione rende la rateazione uno strumento prezioso per la gestione del debito e la normalizzazione della propria situazione fiscale.

Come richiedere la rateazione delle cartelle?

Per avviare il processo di rateazione delle cartelle esattoriali, il contribuente ha a disposizione diverse modalità, che garantiscono un accesso semplificato e diretto a questo importante strumento. La prima opzione consiste nell’accedere all’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) utilizzando le credenziali SPID o CIE. Questo passaggio rappresenta una delle soluzioni più rapide e pratiche, poiché consente di presentare la richiesta in modo completamente online, evitando la necessità di recarsi fisicamente presso un ufficio.

Alternativamente, è possibile procedere di persona. In questo caso, il contribuente può recarsi presso un ufficio territoriale dell’ADER, dove potrà presentare la domanda di rateazione direttamente agli operatori competenti. È importante notare che in questa seconda opzione è altresì consentito delegare un’altra persona a effettuare la richiesta, ma è necessario che la delega sia formalizzata in modo corretto.

Per quanto riguarda la tipologia di richiesta, il contribuente ha l’opzione di scegliere tra diversi moduli a seconda dell’importo del debito. Ad esempio, per le rateazioni riguardanti importi fino a 120.000 euro, il modulo da utilizzare è il R1, che non richiede documentazione aggiuntiva relativa alla situazione economica. Tuttavia, per i debiti superiori a tale soglia, è necessario utilizzare il R2, che richiede la presentazione di un documento attestante la difficoltà economica, come l’ISEE.

Un aspetto cruciale è che le richieste di rateazione per gli importi non superiori a 120.000 euro possono essere approvate fino a un massimo di 72 rate, permettendo così una dilazione adeguata nel tempo. È importante che il contribuente segua attentamente tutte le indicazioni fornite dall’agenzia al momento della richiesta, inclusi i termini di presentazione e i documenti necessari. Il rispetto di queste linee guida è fondamentale per garantire una gestione corretta e tempestiva del debito.

È bene evidenziare che, una volta presentata la richiesta di rateazione, se il contribuente si mantiene in regola con i pagamenti, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non procederà con l’iscrizione di nuovi fermi amministrativi o ipoteche, né attiverà nuove procedure esecutive, creandosi così un contesto di maggiore tranquillità finanziaria per il contribuente stesso.

Vantaggi e svantaggi della rateazione

Vantaggi e svantaggi della rateazione delle cartelle esattoriali

La rateazione delle cartelle esattoriali offre diversi vantaggi, rendendo questo strumento altamente interessante per molti contribuenti. In primo luogo, consente di sospendere eventuali azioni esecutive, come pignoramenti o fermi amministrativi, garantendo un sollievo immediato per chi si trova in difficoltà nel gestire le proprie finanze. Questa opportunità permette di concentrarsi sulla sanità economica del proprio patrimonio, evitando spiacevoli sorprese e problemi legati all’esecuzione forzata del debito.

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Un altro aspetto positivo riguarda la flessibilità del pagamento. La rateazione consente di suddividere il debito in rate più piccole, cui è possibile far fronte senza dover affrontare un esborso notevole in un’unica soluzione. Questa forma di dilazione del pagamento contribuisce a riorganizzare le proprie finanze, permettendo di evitare il rischio di indebitamento crescente. Inoltre, mantenere i pagamenti regolari all’interno del piano di rateazione permette di preservare una buona reputazione creditizia, aspetto cruciale per l’accesso futuro a eventuali forme di credito.

Tuttavia, esistono anche svantaggi da considerare. Uno dei principali è l’assenza di agevolazioni fiscali: a differenza della rottamazione, che consente il pagamento di importi ridotti, la rateazione implica il versamento dell’intero ammontare dovuto, compresi eventuali sanzioni e interessi. I contribuenti che optano per questo piano devono quindi prepararsi a sostenere il carico totale del debito, il che potrebbe rivelarsi oneroso nel lungo periodo.

Inoltre, esiste il rischio di incorrere in sanzioni se, per qualsiasi motivo, non si riesce a rispettare i termini di pagamento stabiliti. La decadenza dalla rateazione è rapida: il saldo di rate non pagate può portare alla revoca del piano, e, in tal caso, il contribuente potrebbe trovarsi di fronte a una necessità di pagare l’importo totale immediatamente, oltre a dover affrontare nuove conseguenze legali e finanziarie.

È essenziale, pertanto, che i contribuenti valutino attentamente la loro situazione economica prima di decidere di richiedere la rateazione, per garantire che la scelta rappresenti davvero una soluzione sostenibile e vantaggiosa. Considerare la propria capacità di pagamento e i potenziali impegni futuri è cruciale per massimizzare i benefici di questo strumento di gestione del debito.

Novità della riforma fiscale sulla rateazione delle cartelle

La recente riforma fiscale, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, ha apportato significative modifiche alle modalità di rateazione, specialmente per i debiti inferiori o pari a 120.000 euro. Questa trasformazione, disciplinata dal D.Lgs n°110/2024, offre nuovi orizzonti per i contribuenti, introducendo un sistema di dilazione più vantaggioso per coloro che si trovano in situazioni di obiettiva difficoltà economica. Gli indici di quali siano le condizioni da rispettare saranno stabiliti in un futuro decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Per i debiti che non superano la soglia di 120.000 euro, i contribuenti che dichiarano di trovarsi in una condizione di temporanea difficoltà possono richiedere una dilazione maggiorata. Nello specifico, sarà possibile ottenere fino a 84 rate mensili per le richieste presentate nel biennio 2025-2026, 96 rate per quelle del 2027-2028 e, infine, 108 rate per quelle richieste a decorrere dal 1° gennaio 2029. Queste nuove opportunità evidenziano un approccio più flessibile e comprensivo da parte del legislatore, mirato ad alleggerire il carico di debito su una parte della popolazione in difficoltà.

Per i contribuenti con debiti superiori ai 120.000 euro che possono documentare la propria difficoltà economica tramite l’attestazione ISEE, la richiesta di rateazione può raggiungere un massimo di 120 rate mensili. Questo allargamento della possibilità di dilazione è un segnale positivo per i soggetti che si trovano a fronteggiare debiti di maggiore entità e che necessitano di un piano di pagamento adeguato alle loro reali possibilità finanziarie.

È importante sottolineare che la rifondazione e la modifica delle procedure di rateazione non alterano le regole di decadenza già stabilite. Le condizioni di decadenza rimangono invariate e, pertanto, il contribuente deve essere sempre attento al rispetto delle scadenze di pagamento, anche in considerazione delle nuove disposizioni. Qualsiasi mancato pagamento delle rate potrebbe portare alla revoca della dilazione, costringendo il contribuente a rimborsare immediatamente l’intero ammontare dovuto.

Le novità della riforma fiscale sulle modalità di rateazione offrono maggiore flessibilità per far fronte a debiti di varia entità, con l’intento di supportare i contribuenti in difficoltà. Questi cambiamenti rappresentano quindi un’importante opportunità per chi sta cercando di normalizzare la propria situazione fiscale, ma è fondamentale approcciare con responsabilità e cautela tutte le scadenze e i requisiti previsti dalla legge.



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