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Che si tratti di miglioramenti generici o di interventi mirati all’efficientamento energetico, esistono diverse soluzioni finanziarie sul mercato alternative al mutuo, pensate per chi desideri ristrutturare la propria casa e non sappia come reperire i fondi necessari. Ma come funzionano questi prestiti e cosa bisogna tenere in considerazione? Cerchiamo di capirlo insieme.
Caratteristiche e possibili vantaggi
Premesso che, in caso fosse necessaria una somma considerevole, potrebbe essere il mutuo la scelta più indicata, se l’importo di cui si ha bisogno per realizzare i lavori non supera i 50.000 euro, un prestito personale potrebbe essere una valida opzione. Uno dei vantaggi rispetto al mutuo è la rapidità: l’istruttoria è più semplice e non richiede né l’intervento di un notaio, né la necessità di iscrivere un’ipoteca sull’immobile.
I prestiti finalizzati, come quelli per la ristrutturazione, si differenziano dai prestiti personali generici perché devono essere utilizzati per scopi specifici, che vanno dichiarati (e documentati). Non si tratta dunque di semplici prestiti per ottenere liquidità, ma di soluzioni mirate a coprire spese come lavori di ristrutturazione, acquisti green o altre finalità specifiche. Non vanno confusi con i crediti finalizzati, collegati all’acquisto di un bene presso un determinato venditore, come accade ad esempio per i finanziamenti offerti dalle concessionarie di auto o dai negozi di elettronica.
Come funzionano e cosa sapere
In caso si optasse per un prestito personale, è bene sapere che solitamente si può richiedere fino a 30.000 euro, arrivando in alcuni casi a 75.000. Anche se, come detto, una delle principali differenze rispetto al mutuo è l’assenza di spese notarili e di iscrizione ipotecaria, va comunque tenuto presente che i tassi di interesse per i prestiti personali sono mediamente più elevati rispetto a quelli di un mutuo, e cioè circa l’11,77% contro il 4,37% dei mutui a tasso fisso. Per importi più consistenti, quindi, resta il mutuo la scelta più conveniente.
La decisione dipende in particolare dal TAEG, o Tasso Annuo Effettivo Globale, che rappresenta il costo complessivo del finanziamento. È questo l’indicatore da valutare con attenzione, prima di scegliere tra un mutuo o un prestito personale.
Prestiti “standard”
I prestiti “standard” per la ristrutturazione sono pensati per un’ampia serie di interventi sulla casa, come il rifacimento del tetto o delle fondamenta, la risoluzione di problemi strutturali (infiltrazioni, cedimenti), l’ampliamento degli spazi abitativi con nuove stanze o verande, e ancora, la sostituzione di pavimenti o rivestimenti per ragioni estetiche, la modifica della disposizione degli spazi interni. Nonostante siano numerose le offerte di prestiti di questo tipo, molte soluzioni risultano simili ai tradizionali prestiti personali per liquidità, con condizioni economiche quasi identiche. L’unica vera differenza sta nel nome commerciale del prodotto.
Prestiti “green”
Destinati a chi desidera migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione, questi prestiti sono pensati per coprire interventi come l’installazione di materiali isolanti per ridurre la dispersione di calore, la sostituzione di infissi con modelli a basso consumo energetico, il rifacimento del tetto con materiali più efficienti dal punto di vista termico, l’installazione di pannelli fotovoltaici o l’ammodernamento degli impianti di riscaldamento e raffreddamento con soluzioni ad alta efficienza. A differenza dei prestiti standard, offrono spesso condizioni più vantaggiose, come tassi di interesse ridotti e assenza di spese accessorie.
Offerte per giovani e tasso zero
Per i giovani sotto i 35 anni esistono offerte dedicate, ma non sempre cumulabili con i prestiti “green”. È quindi necessario confrontare attentamente le proposte disponibili e scegliere quella con il TAEG più vantaggioso. Alcune società di ristrutturazione propongono anche prestiti a tasso zero, ma è bene fare attenzione, perché potrebbero presentare alcuni rischi, come l’obbligo di pagare un anticipo elevato o addirittura l’intero importo dei lavori prima che vengano completati. In genere, il pagamento dei lavori avviene a stati di avanzamento, per cui si versa un acconto iniziale e poi si salda a fine lavori. Con i prestiti a tasso zero, questa prassi può venire meno, esponendo il cliente a possibili problemi.
Contributi mirati
Tramontata pressoché del tutto la possibilità di usufruire dello sconto in fattura per i lavori di ristrutturazione, e non essendo al momento previsti prestiti a fondo perduto per ristrutturare la casa, potrebbero però esserci contributi pubblici stanziati per determinate categorie di cittadini. Tali contributi, spesso rivolti a chi si trova in condizioni economiche svantaggiate, possono essere messi a disposizione da enti pubblici come Unione Europea, Stato italiano o Regioni.
A questo proposito, si può provare a cercare informazioni sui “contributi a fondo perduto per interventi edilizi”, verificando l’eventuale esistenza di iniziative pubbliche che mettano a disposizione risorse economiche mirate a sostenere il recupero o la valorizzazione del patrimonio edilizio.
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