Sostenibilità: lo sport italiano è in prima linea

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Lo sport fa sul serio quando si parla di sostenibilità. Che si tratti di istituzioni internazionali e grandi eventi, federazioni e leghe nazionali, sino ad arrivare a singoli club, società e, in diversi casi anche singoli atleti, il comparto sportivo è in prima linea su tutte le direttrici della sostenibilità.

Che il connubio tra sport e sostenibilità fosse stretto e prossimo a rafforzarsi sempre più, era un qualcosa di risaputo da tempo e il lancio di una sezione dedicata su Sport e Finanza e ancor più la nascita dell’Osservatorio Sport e Sostenibilità, andava nella direzione precisa di dare risalto a una realtà che già c’era.

Ma quanto l’impegno in un’ottica di sviluppo sostenibile, fosse radicato e diffuso a tutti i livelli, abbiamo potuto scoprirlo proprio grazie alle puntate dello storytelling di Sport e Finanza che ci hanno accompagnato attraverso la seconda parte del 2024 e, dialogando con leghe e federazioni, in sede di preparazione dell’Osservatorio.

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Storytelling Sport e Sostenibilità 2024: l’ambiente in primo piano

Tra le tre principali direttrici dello sviluppo sostenibile, sia per una sorta di predisposizione connaturata all’indole propria dello sport che per una capacità di diffusione, la sostenibilità sociale è indubbiamente al primo posto.

Iniziative come “la maternità è di tutti”, promossa dalla Federvolley come supporto alle atlete neomamme, o il progetto “Rugby Oltre le Sbarre” che la Federazione Italiana Rugby porta avanti da oltre dieci anni adoperando la pratica sportiva come strumento di reinserimento nella società civile per gli ex detenuti, hanno un impatto sociale non solo per la riuscita del progetto di per sé ma anche per la capacità di fare scuola, di dare l’esempio.

Inclusione è un’altra parola cardine della sostenibilità sociale ma ha un significato tanto ampio quanto è alto il rischio di svuotamento di significato.

Obiettivo che invece è stato ampiamente centrato dal progetto corale, tra Lega Serie A e Sport e Salute, con l’apertura della Quiet Room nello Stadio Olimpico di Roma. Inaugurato in occasione della scorsa finale di Coppa Italia, lo spazio nello stadio della Capitale è stato pensato per garantire a persone affette da autismo e non solo, un ambiente protetto e al contempo entusiasmante dove vivere l’esperienza sportiva.

Stessa concetto replicato dalla FIGC che ha esortato tutti i club a introdurre il servizio di audio-descrizione ADC (Audio Descriptive Commentary) per non – e ipovedenti. L’esperienza di una partita immersi in uno stadio che segue ogni istante della gara può addirittura prescindere dall’aspetto visivo, grazie a una cronaca dedicata e un radiocronista specializzato.

Scherma, golf e ciclismo: ogni contributo ha un suo valore

In un contesto di grave inverno demografico, le fasce deboli della popolazione non sono rappresentate solo dalle persone con forme di disabilità ma anche da una componente sempre più ampia di terza età.

E lo sport, strumento per antonomasia per veicolare messaggi improntati al benessere, può rivelarsi determinante, non solo migliorare lo stato di salute ma anche per favorire la socialità.

Ed è quanto hanno fatto in Federscherma con il progetto “Scherma per tutti” e in particolare l’iniziativa “Over 65” portata in diversi circoli su tutto il territorio nazionale.

La sostenibilità ambientale è propria del dna di Federgolf, che da addirittura il 1989, ha istituito al suo interno la Sezione Tappeti Erbosi, dedicata alla tutela delle aree verdi ma anche alla preservazione di molte specie volatili.

Non è da meno quello che fa la Federciclismo, che in quanto membro della UCI ha adottato il Manifesto del Ciclismo Sostenibile: linee guida con cui misurare e rendicontare le emissioni prodotte dagli eventi sportivi e favorire pratiche volte all’economia circolare e al contrasto al cambiamento climatico.

Ridurre l’impatto ambientale è un obiettivo perseguibile anche dal motorsport, come dimostra il GP di Monza, attraverso il “Bosco della Velocità” un’iniziativa tramite cui mettere a dimora nuove piante autoctone per ognuno dei piloti presenti alla gara.

Storytelling Sport e Sostenibilità 2024: gli obiettivi dei grandi eventi

Riduzione delle emissioni, economia circolare ma anche turismo a basso ambientale sono gli obiettivi dei grandi eventi sportivi, come si sta caratterizzando l’approccio intrapreso dalle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026.

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L’esempio dei Giochi di Parigi 2024 ha fatto scuola in questa direzione e non solo.

Le ultime Olimpiadi infatti sono state in grado sia contenere l’impatto ambientale – con l’80% degli impianti utilizzati per le gare entro un raggio di 10km quadrati, l’ampio utilizzo di strutture pre – esistenti, nell’ordine del 95%, e importanti campagne di carbon offset per compensare le emissioni.

Ma sono state in grado anche di centrare una certa sostenibilità economica.

E, quest’ultimo, è un punto sul quale si sta spendendo anche la FIFA, scegliendo il nuovo format del Mondiale per Club, in scena negli Stati Uniti nell’estate 2025, come banco di prova globale.

Il sistema di sponsorizzazioni al quale sta lavorando la Federcalcio mondiale è una macchina complessa che ha un obiettivo ben preciso: autofinanziarsi attraverso gli accordi commerciali e non rifarsi alle risorse economiche interne.

Obiettivo meno utopico di quanto si possa pensare: tra l’accordo sui diritti televisivi siglato con DAZN, la sponsorizzazione del sistema VAR da parte del colosso dell’elettronica cinese Hisense e il title sponsor affidato al marchio di birra AB InBev, raggiungere il goal di 2 miliardi di dollari di ricavi sembra veramente a un passo.né t

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Lo sport, sia nel contesto nazionale che su scala globale, sta dando costantemente dimostrazione di come la sostenibilità non sia né un qualcosa di chimerico e come tale irraggiungibile, né tantomeno si debba limitare a operazioni di facciata, a un vestito di tendenza da indossare perché lo fanno tutti.

La sostenibilità, per il mondo dello sport, è fatta di azioni concrete, iniziative e progetti portati avanti con tenacia, giorno per giorno.

Image credit: Depositphotos



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