Nuova tessera Psi dedicata a Bettino Craxi, Maraio: “Riportarlo a sinistra’

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“Oggi, a venticinque anni dalla scomparsa di Craxi, è maturo il tempo per una nuova stagione. La sinistra socialista e riformista e quella che proviene dal vecchio Pci, quella che ha scelto la via delle libertà e che ha animato le esperienze più significative nell’ultimo trentennio, hanno il dovere di trovare una nuova sintesi, un rinnovato slancio, un percorso di futuro”. Il segretario del Psi, Enzo Maraio, ha scelto di ricordare il passato, la migliore stagione del socialismo riformista, ma soprattutto di proiettarlo nel futuro lanciando da Montecitorio un chiaro messaggio al Pd di Elly Schlein, “che non ha il retaggio ideologico del vecchio Pci”, perché oggi si apra una nuova fase a Sinistra. “Serve – ha chiarito in conferenza stampa – perché solo una sinistra di governo, plurale e garantista, capace di parlare al mondo cattolico e di alzare la bandiera dei diritti civili e sociali, può battere il peggiore Governo delle destre”. 

La figura di Craxi nella politica

La presentazione della nuova tessere del Psi, quest’anno dedicata a Bettino Craxi (1934-2000) nel 25esimo anniversario della sua scomparsa ha fornito un’altra occasione per una riflessione approfondita sulla lezione consegnata alla politica e alla storia dallo storico segretario del Psi, il leader da alcuni tuttora definito “l’ultimo vero politico” italiano. Presente in sala buona parte del ‘quartier generale’ di quella stagione politica – dall’ex ministro e braccio destro di Craxi, Claudio Martelli, all’esponente storico della sinistra lombardiana ed ex ministro Claudio Signorile – insieme a diversi simpatizzanti ed esponenti di quella che oggi ama definirsi la “comunita’ socialista” – e Bobo Craxi, figlio del leader, che ha voluto raggiungere i compagni in sala non solo per i saluti del caso ma anche per i ringraziamenti. Un folto parterre, insomma, che ha applaudito convinto al messaggio lanciato da Maraio: “E’ giunto il momento di avviare quella pacificazione a sinistra”, attesa da tempo. “Sara’ un percorso complicato – ha aggiunto – ma bisogna iniziare seriamente e la nostra generazione ha questo dovere”. Oggi “è il tempo della costruzione”, o meglio, della ricostruzione che – lascia intendere Maraio – è possibile e fattibile solo liberandosi da “partigianerie e letture strumentali” e avviando un dibattito serio “per chiudere la stagione dell’odio e delle contrapposizioni”. Sulla stessa lunghezza d’onda Claudio Signorile, uno dei protagonisti della ‘svolta’ che porto’ Bettino ai vertici del Psi e del governo, secondo cui senza recuperare la lezione di Craxi e il valore aggregante del socialismo, “la Sinistra resterà confusa, incerta e divisa”. 

Maraio: riportare Craxi a sinistra

“Credo oggi (Craxi) possa essere protagonista di una nuova fase e anche oggetto di una nuova riconsiderazione. Ripeto, come leader non soltanto socialista, ma della sinistra socialista e anche di tutti il panorama politico della sinistra italiana”, ha incalzato Signorile. E ancora, “ci auguriamo che da parte del Partito Democratico e anche da altri compagni del centro-sinistra ci sia la stessa disponibilità su temi, proposte e prospettive per rivedere insieme le fasi storiche e rileggere in particolare quella di Bettino Craxi”, ha aggiunto parlando in particolare a “quella sinistra” che “non ha un retaggio comunista non avendolo vissuto in prima persona”. “Penso davvero che insieme possiamo avviare un ragionamento che ricomponga storicamente quella frattura” senza preconcetti e paure perché, ha proseguito, “non chiediamo al partito democratico il regalo di una allocuzione: noi intendiamo riproporre alla politica italiana i valori e le costruzioni e la forza aggregante del socialismo come grande forza che ha attraversato la storia dell’Europa occidentale”. 

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Martelli: operazione truffaldina collocare Craxi a destra

Mentre nel suo intervento Maraio ha esplicitamente chiesto di “riportare” la figura di Craxi nel Pantheon della Sinistra, culla delle idee e della storia del leader, Martelli puntualizza: “non userei l’espressione ‘riportare Craxi a sinistra’ ma capisco e ne condivido il senso che è quello di non appoggiare l’operazione truffaldina che è quella di ricollocarlo nel centro-destra”. Ricordando la grande storia di Bettino e i valori socialisti – in primis la distanza rispetto al populismo e al giustizialismo – Martelli evidenzia come l’attualità politica (a partire dal dibattito sulla separazione delle carriere) offra numerosi “spunti” per capire se la Sinistra è veramente maturata. Le riforme insomma, dovrebbero essere a suo avviso un terreno di unione tra le forze della Sinistra. “Il giustizialismo è insopportabile”, ha tagliato corto l’ex ministro. E poi, pur senza voler giudicare il governo attuale “riconosco che (Meloni) ha fatto anche cose buone – ha affermato – e l’opposizione sbaglia quando si oppone a tutto perché così facendo perde credibilità e influenza: la capacità di distinguere, assieme allo spirito critico e costruttivo è frutto della nostra cultura e della nostra sensibilità (quella riformista)”. “Quando è venuto meno il socialismo, la sinistra tutta è venuta meno…”. E tornando sul tema dell’unità’ a Sinistra, “ci deve essere un terreno sul quale siamo e resteremo uniti: questo terreno deve essere futuro perché non c’é niente di più attuale del messaggio di libertà per tutti che il Socialismo ha storicamente veicolato”.



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