Come contestare la revoca della pensione legge 104?

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Visita della commissione medica ASL e contestazione verbale INPS per chi è disabile e con il diabete.

Un nostro lettore ci scrive il seguente quesito: «Sono affetto da diabete di tipo 1 da diversi anni. Mi è stata revocata la pensione (con la legge 104) perché secondo l’INPS sto bene. Cosa posso fare?». Scopo di questa guida è dunque verificare, alla luce della normativa e della giurisprudenza, come contestare la revoca della pensione legge 104.

Come vedremo a breve, il lettore può procedere con un ricorso di tipo amministrativo (volto a contestare l’esito della visita medica) o giudiziale (con ricorso al tribunale ordinario, sezione lavoro e previdenza). Il primo tuttavia, in caso di revoca di provvedimenti di natura economica (come nel caso di specie) non è obbligatorio e posto come condizione di procedibilità del secondo (Cass. sent. n. n. 14561 del 9 maggio 2022). In altri termini, l’interessato può rivolgersi direttamente al giudice per il tramite del proprio avvocato di fiducia. Ma procediamo con ordine.

È necessario presentare una nuova domanda di invalidità all’INPS?

Secondo la Cassazione, ai fini della proponibilità dell’azione giudiziaria con la quale, in caso di revoca di una prestazione assistenziale, si intenda accertare la persistenza dei requisiti costitutivi del diritto alla prestazione di invalidità non è necessario presentare una nuova domanda amministrativa.

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Cosa fare in caso di revoca della pensione concessa ai sensi della legge 104/1992

La revoca della pensione o delle prestazioni assistenziali da parte dell’INPS può essere contestata attraverso un ricorso. Ecco i passi da seguire.

Assicurati di aver ricevuto una comunicazione formale da parte dell’INPS che attesti la revoca della prestazione e le motivazioni alla base di tale decisione.

È importante agire tempestivamente. Secondo l’art. 42, comma 3, del D.L. n. 269/2003, convertito in L. n. 326/2003, la domanda giudiziale deve essere proposta entro sei mesi dalla data di comunicazione del provvedimento amministrativo.

Come anticipato, non è necessario presentare una nuova domanda amministrativa all’INPS. Puoi ricorrere direttamente al giudice per contestare la revoca della prestazione (Corte d’Appello Palermo, sez. LA, sentenza n. 231/2021; Tribunale Ordinario Trapani, sez. LA, sentenza n. 438/2022).

È consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto previdenziale per ottenere assistenza nella redazione e presentazione del ricorso.

Documentazione medica

Raccogli tutta la documentazione medica che attesti la tua condizione di salute attuale, le terapie in corso e le eventuali complicanze del diabete di tipo 1. Questo sarà fondamentale per dimostrare che le tue condizioni non sono migliorate al punto da giustificare la revoca della prestazione.

Consulenza tecnica d’ufficio (CTU)

Nel corso del giudizio, il tribunale potrebbe nominare un consulente tecnico d’ufficio per valutare le tue condizioni di salute. È importante collaborare con il CTU e fornire tutte le informazioni necessarie.

Possibili esiti del ricorso

Se il giudice ritiene che la revoca sia ingiustificata, l’INPS sarà condannato a ripristinare la prestazione e a corrispondere gli arretrati.

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Se il giudice conferma la decisione dell’INPS, la revoca sarà considerata legittima.

Giurisprudenza rilevante

Tribunale di Velletri, sentenza n. 694/2022: ha riconosciuto un’invalidità del 70% a una persona affetta da diabete di tipo 1, ribaltando la decisione dell’INPS che aveva ridotto la percentuale di invalidità.

Tribunale di Torino, sentenza n. 811/2018: ha confermato un grado di invalidità del 77% per un soggetto con diabete mellito, sottolineando l’importanza della corretta valutazione delle complicanze.

Tribunale di Tivoli, sentenza n. 576/2021: ha accolto il ricorso di un soggetto con diabete, riconoscendo l’invalidità e il diritto all’assegno mensile ai sensi dell’art. 13 della L. 118/1971.

Corte d’Appello di Palermo, sentenza n. 231/2021: ha affermato che, in caso di revoca della prestazione, non è necessario presentare una nuova domanda amministrativa, ma si può ricorrere direttamente al giudice.

Tribunale di Napoli, sentenza n. 2887/2016: ha sottolineato che, per giustificare la revoca di una prestazione, è necessario verificare se vi sia stato un miglioramento nello stato di salute dell’assicurato.



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