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Tempio Pausania. Mintuà 2024 ospiterà domenica 29 settembre (ore 18, Caffè Museum, piazza Gallura) l’opera prima di Battista Baltolu pubblicata da Maxottantotto Edizioni. S’intitola “Una tranquilla cittadina” e la sua prima presentazione ufficiale non poteva non essere fatta che a Tempio. Il romanzo del settantenne scrittore tempiese racconta, infatti, episodi di vita riferibili a una Tempio Pausania che, sotto mentite spoglie, prende il nome di Colleventoso. Domenica, oltre all’autore, a guidare il pubblico e i lettori nella scoperta del romanzo ci saranno l’editor Laura Fadda e il musicista e cantautore Roberto Acciaro. Attraverso un reading con tanto di colonna sonora e interventi critici, si potrà entrare nel merito di una trama decisamente accattivante, i cui protagonisti sono l’espressione di un mondo che pare più lontano di quanto possa dire la dimensione temporale – la metà del secolo scorso – in cui è ambientata la storia. Un sindaco dal carattere bonario che sogna di prendere la carriera di petroliere, l’amico parroco che dispensa consigli buoni raramente messi in pratica, donne ancora avvenenti a dispetto della loro età, una strozzina con pochi scrupoli e una casa di tolleranza sulla quale sta per abbattersi la legge Merlin del 1958. Gli ingredienti giusti per una storia che contiene anche il racconto di un delitto che spezzerà il tempo ordinario e sempre uguale di una tranquilla cittadina, specchio di quella parte del Belpaese che nel secondo dopoguerra avrebbe seguito altre strade e altre storie.
L’autore
Settantenne, tempiese, Battista Baltolu ha studiato al liceo classico della sua città natale per poi trasferirsi a Bologna per studiare Medicina e Chirurgia. Ha interrotto gli studi universitari per dedicarsi per quasi una quarantina di anni al lavoro di impiegato presso l’Ente Foreste della Sardegna. Infaticabile lettore e grande appassionato di scrittura, ha partecipato a più concorsi letterari, ottenendo anche risultati molto lusinghieri. Un suo racconto fa parte dell’antologia deandreiana della nona edizione del premio letterario “Una storia sbagliata”.
La rassegna
“Mintuà – Parole in circolo” è giunta al suo quinto anno di attività. Sono, quindi, ormai tanti i nomi di scrittori sardi e nazionali, affermati o esordienti che sono stati ospitati nelle edizioni precedenti. Il verbo è gallurese, ma il suono e ciò che la sua pronuncia può liberamente evocare sono patrimonio di tutti. “Mintuà”, parola che deriva da un verbo gallurese, significa “menzionare”, “citare”, ma anche “commemorare”, “ricordare”, “tenere a mente”. Da quattro anni a questa parte, “Mintuà” è anche il nome della rassegna letteraria che, pur non disdegnando le altre stagioni, anima l’estate culturale di Tempio Pausania. Ha anche un sottotitolo, questa volta tutto in italiano, “Parole in circolo”, che sottolinea come la lettura più coinvolgente sia sempre quella che procede da una vera condivisione.
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