Giovedì 16 gennaio 2025 è stato licenziato, con la chiamata dell’aula da parte della competente commissione consiliare, il nuovo regolamento per l’installazione delle antenne 5G sul territorio comunale approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore all’Urbanistica e allo Sviluppo Economico Mario Mascia. Il regolamento ora passerà al vaglio del Consiglio comunale per la discussione e l’approvazione definitiva.
Antenne 5G: pronto il nuovo regolamento comunale per mitigare l’impatto
Il parere dell’assessore Mascia
L’assessore Mascia afferma: “Si tratta di uno strumento mai finora adottato dall’amministrazione comunale, che trae legittimazione da una finestra normativa ad hoc, invero piuttosto risalente nel tempo, che conferisce ai Comuni questo potere regolamentare onde garantire il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti nonché la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.
“Margini di intervento risicati”
L’assessore ha poi spiegato di aver raccolto in questo ultimo anno tutte le segnalazioni e le criticità relative agli impianti 5G e di essere entrato nel vivo di un tema complesso con gli uffici comunali: “Che concedeva – sottolinea – margini di intervento molto risicati e postumi”. L’assessore poi prosegue: “Con questo regolamento il Comune invece potrà avere a tutti gli effetti voce in capitolo in una fase preventiva anche per presidiare gli impatti potenziali ed effettivi delle installazioni sul territorio e sulla salute dei cittadini. Siamo ben consapevoli che il 5G, nell’ambito dell’evoluzione tecnologica, è necessario per l’abilitazione di nuovi servizi, relativi alla mobilità, alla logistica, e alla tele-medicina, solo per fare qualche esempio e come amministrazione abbiamo il dovere di garantire quella copertura a tutto il territorio genovese, perché se poi a Genova gli smartphone tutt’a un tratto non ‘prendessero’ più la linea in certe zone sarebbe un bel problema per gli studenti, i lavoratori, i pensionati e i turisti genovesi, senza distinzioni di età. Questo regolamento – conclude – una volta approvato dal Consiglio comunale, consentirà di coniugare l’interesse pubblico alle telecomunicazioni con la tutela del territorio e della salute dei cittadini, mediante l’indicazione del criterio preferenziale del co-siting, la tutela dei siti sensibili, i controlli e una informazione aggiornata sull’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici”.
Il punto di vista del Comitato Promontorio&Belvedere
Sul tema è intervenuto anche il Comitato Promontorio&Belvedere, nato in seguito alla nota vicenda della maxi antenna (il termine corretto sarebbe stazione radio base) sulle alture di Sampierdarena, in salita superiore Salvator Rosa, e che ha poi allargato il proprio raggio di azione con un lavoro volto alla regolamentazione contro quelle che vengono definite ‘installazioni selvagge’. Riflessioni che sono state anche acquisite e messe agli atti dal Comune: “Con grande rammarico quest’oggi il Comitato Promontorio&Belvedere non può portare direttamente le proprie considerazioni, ma ha piacere di farlo tramite la voce del presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi – si legge nel documento -. Per prima cosa vogliamo ringraziare le istituzioni nell’aver ascoltato quello che, a gran voce, hanno chiesto i cittadini, cioè dotare la nostra bella e storica città di un regolamento che eviti installazioni selvagge sul nostro territorio. Grazie. In seconda battuta ci sentiamo di sottolineare che dopo un’attenta lettura della proposta, pur riconoscendo che c’è la volontà di trattare e regolamentare l’argomento, non è chiara la strada che vuole intraprendere il nostro Comune. Si menzionano varie leggi, tra cui una Legge quadro, al fine di mettere basi solide al Regolamento proposto, ma poi non emerge una chiara strategia”.
“A Genova serve un regolamento forte e coraggioso”
“Desideriamo per Genova un regolamento forte – proseguono dal Comitato -, un regolamento che dica a chiare lettere che Genova è una città meritevole di attenzione, salvaguardia e tutela reale: ci piacerebbe leggere all’interno del documento che i siti sensibili e le aree soggette a vincoli paesaggistici/storici vengano tutelati dalle installazioni, magari con distanze dichiarate, senza frasi che possano risultare poco chiare come ‘Le richieste di nuove installazioni in ambiti diversi da quelli sopra indicati dovranno essere corredate da un’adeguata motivazione…’. Capiamo che fare un Regolamento forte, chiaro, snello, non aperto a libere interpretazioni richiede coraggio, sappiamo della necessità della tecnologia, ma allo stesso tempo sappiamo che senza il rispetto di siti sensibili e delle aree storiche di Genova si perderebbe la vera identità della nostra città. Ci piacerebbe che il Comune richiedesse ai gestori di inserire nei criteri di motivazione del progetto, non soltanto l’utilità tecnica e/o economica, ma anche l’esistenza di potenziali alternative al progetto presentato in modo da poterne valutare l’impatto alternativo, sempre sulla base di salvaguardare in primis siti sensibili e aree soggette a vincoli paesaggistici/storici. Forse è su questo che bisognerebbe anche ragionare insieme”. E ancora: “Altro tema a noi caro, ‘Insieme’. È importante che ci sia la continua volontà nell’informare i cittadini, coloro che insieme alle Istituzioni vivono la città, utilizzano i servizi, fanno parte dei siti sensibili e assaporano le aree soggette a vincoli paesaggistici e storici. Sarebbe bello avere una comunicazione continua, fruibile a tutti, chiara, esplicita fatta di tanti canali comunicativi differenti, su questo, Genova ne ha le capacità e potrebbe essere la prima a dare un esempio importante, fondamentale, un esempio di comunicazione inclusiva. Concludiamo dicendo che il Comitato Promontorio&Belvedere, in un’ottica di collaborazione, continua a essere pronto a contribuire alla salvaguardia del nostro territorio”.
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