come funzionava il ‘sistema’ messo in piedi dall’imprenditore #finsubito prestito immediato

Un vero e proprio ‘sistema’ messo in piedi, secondo l’accusa, da un imprenditore della provincia di Parma – arrestato e messo agli arresti domiciliari nella mattinata di giovedì 26 settembre con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e di auto-riciclaggio. – in associazione con altre cinque persone, che risultano indagate per gli stessi reati.  In questa storia ci sono Praga, la Banca Centrale Europea e i falsi fondi per il Covid a fondo perduto da 300 mila euro.

Ma come funzionava il sistema messo in piedi dall’imprenditore? Secondo la ricostruzione della guardia di finanza di Parma, che ha indagato sui fatti avvenuti tra il 2020 e il 2023, il gruppo avrebbe promesso finanziamenti fino a 300 mila che sarebbe stato elargiti dalla Banca Centrale Europea. A sottoscrivere i contratti un Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) di Praga: in cambio della promessa dei soldi i sei indagati chiedevano 15 mila per associarsi ad un consorzio. 

L’imprenditore arrestato, secondo gli investigatori, avrebbe impartito direttive agli altri indagati su come raccogliere i soldi per l’associazione al consorzio e sui documenti da predisporre. Molti aziende e persone fisiche sono cadute nella rete predisposta dal gruppo ed hanno versato i 15 mila euro. Due dei cinque indagati sono residenti a Bari e a Venezia. Dopo le denunce presentate dalle aziende che avevano pagato la quota di associazione ma non avevano visto un soldo di finanziamenti per il Covid i finanzieri hanno verificato che il Gruppo Europeo di Interesse Economico non fosse in alcun modo inserito nel sistema di istituzioni finanziarie europeo e che, anzi, fosse stata utilizzata l’identità dell’Ente al solo fine di rendere credibile la documentazione amministrativa. 

Il riciclaggio di un milione e 700 mila euro in una società di autonoleggio di Parma 

L’imprenditore avrebbe accumulato, grazie ai versamenti delle aziende, proventi illeciti per oltre un milione e 700 mila euro, soldi che avrebbe reinvestito in una società attiva nel settore del noleggio di autovetture a Parma, nella sottoscrizione una polizza di assicurazione vita e nell’acquisto di cinque immobili in provincia Parma e un immobile a Milano, dati in affitto. Le abitazioni e altri due immobili e quote di una società ungherese di proprietà dell’indagato, sono stati conferiti nel 2022 in un trust intestato a un terzo soggetto, conoscente dell’indagato, al fine di “schermare” il patrimonio immobiliare