De Luca babà, stringe nella morsa Schlein: vuole Costa (5s) al suo posto e l’assessore che gestisce la cassa

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Non accetta Fico, come suo successore, pretende Costa del M5s, un assessore, e fare il sindaco di Salerno. Il Pd vuole indicare subito il nome de candidato. La superatrattativa del governatore campano che ha già vinto


Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Salvini si para, Vincenzo De Luca s’appara.  Dice Gianpiero Zinzi, coordinatore della Lega in Campania: “A Napoli si usa un’espressione: t’appari, tratti. De Luca tratta la sua successione”. Il governatore del Pd sta negoziando un superpacchetto, un accordo babà. Il suo piano: un presidente della Campania, amico, Sergio Costa del M5s, un assessore regionale di provata fede De Luca, e lo sceriffo nuovamente sindaco di Salerno. La carta di Schlein, Raffaele Cantone, ha già detto no, Roberto Fico rischia di non vincere mentre Gaetano Manfredi è stato eletto presidente Anci, e fa il regista dell’alleanza Pd-M5s. Schlein s’appara o si sfila?

 

La questione veneta, la battaglia di Zaia per ottenere un altro mandato, la scelta di Meloni (che sarebbe ben contenta di lasciare il Veneto in cambio della Lombardia, suo vero obiettivo) sta oscurando il caso Campania, la  supertrattativa. Ci sono due modi di vincere: uno è far finta di perdere e De Luca è uno specialista di questa tecnica. I suoi fedelissimi come l’europarlamentare Lello Topo e Mario Casillo, capogruppo del Pd in Campania, si sono già consegnati alla segretaria Schlein, e accompagnano Antonio Misiani, il commissario del Pd in Campania, nelle trattative locali. Lo stesso Casillo sta giocando una partita personale: può essere il candidato governatore di centrosinistra e non dispiacerebbe a De Luca. Da quando il governo ha deciso di impugnare la legge regionale, il presidente campano ha lasciato che partisse una sotto trattativa a sinistra. Ci sono tre figure che la stanno gestendo: il figlio Piero De Luca, il vicepresidente del M5s, Michele Gubitosa, e Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente del governo gialloverde, oggi vicepresidente della Camera. Quella ufficiale riguarda Giuseppe Conte, Schlein, Fico  e il sindaco di Napoli, Manfredi, l’altra è la “napoletana”. Per uscire di scena, con gli onori che merita, De Luca chiede un riconoscimento della sua buona amministrazione, attestato che gli sta consegnando, per conto di Schlein, Pier Luigi Bersani. L’altra sua richiesta è che il successore non sia Fico, un arcinemico, ma l’ex ministro Costa, uno vicino a Pecoraro Scanio, ex comandante generale del Corpo Forestale in Campania. Il caso ha voluto che pochi giorni fa, nelle stesse ore, Fico incontrasse Conte alla Camera, e Vincenzo De Luca si intrattenesse con Costa, a Napoli. Con Costa candidato presidente, De Luca costituirebbe delle liste a suo favore, potrebbe anche correre da consigliere, per poi ripararsi a Salerno, nuovamente sindaco. Gli preme solo una casella. Pretende che l’assessore chiamato a gestire i fondi di coesione, fondi per cui ha ingaggiato una battaglia violentissima con Meloni, sia un uomo che risponde a lui. Tolto Manfredi, che ha già spiegato di voler continuare a fare il sindaco, e impegnarsi come presidente Anci, il Pd lascerebbe volentieri la Campania a Conte anche perché è l’unica regione che si può cedere all’alleato. Viene già dato per certo che in Puglia si candiderà Antonio Decaro ed è altrettanto certo che la Toscana avrà ancora un candidato del Pd, se non Eugenio Giani, che viene chiamato il Joe Biden di Firenze, Dario Nardella, un altro che vuole tornare in Italia. La Campania è per Schlein il pegno d’amore a Conte, ma con De Luca in campo, Fico rischia di perdere. Ecco perché il babà De Luca in realtà non dispiace alla sinistra, ai compagni di partito che dicono: “Dove si firma per l’accordo?”. Il Pd di Schlein vuole indicare a stretto giro il candidato campano, senza attendere la sentenza sul terzo mandato, e ha già fatto partire i “tavoli” con il M5s. Il centrodestra ha tre candidati: Martusciello di Forza Italia, Cirielli di FdI e Zinzi della Lega. E’ la prima volta che Schlein si trova di fronte a un politico abilissimo, il primo del Pd che la sfida a viso aperto ma che è pronto a trattare sotto banco. Se De Luca si fa da parte per Costa, vince De Luca, se Schlein candida Fico e Fico perde, vince sempre De Luca. Il vero esame di maturità della segretaria è questo mistero napoletano. Meloni ha già individuato nella Lombardia il bene più grande, ma Schlein? Rischia di perdere in ogni caso grazie alla strepitosa furbizia di De Luca. Il suo talento? Le lascia l’illusione di cacciarlo ma la costringe a scegliere con lui, il suo successore. Schlein s’appara o si sfila?





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link