Violenze sugli operatori sanitari: i dati della Lombardia.
Violenze sugli operatori sanitari: quasi 5mila aggressioni in Lombardia ogni anno
Nel 2024 la Lombardia รจ stata la regione italiana che ha segnato lโincremento percentuale maggiore di violenze e aggressioni contro medici e infermieri registrando un + 25% rispetto allโanno precedente. Unโemergenza che รจ stata al centro del convegno “Violenza sugli operatori sanitari. Un bollettino di guerra” promosso da Onsip (Organismo Nazionale Professionisti Sicurezza & privacy) e Ugl Salute in collaborazione con il Consiglio regionale della Lombardia, che si รจ svolto oggi pomeriggio al Belvedere Jannacci di Palazzo Pirelli. “Medici e infermieri sono il vero valore aggiunto della sanitร lombarda, sono il โmotoreโ dei nostri ospedali e delle nostre strutture assistenziali – ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani – La Lombardia vanta primati sul piano nazionale nella medicina, con centri allโavanguardia. Risultati ottenuti grazie a investimenti costanti in strutture, tecnologie e competenze. Ma tutto ciรฒ sarebbe impossibile senza il cuore, lโimpegno, la passione e il lavoro dei nostri operatori sanitari, capaci di mettere sempre al centro il rapporto umano con i pazienti. Per questo gli episodi di violenza non possono e non devono essere tollerati e le istituzioni devono mettere in campo misure sempre piรน efficaci per la tutela del personale sanitario”.
Le cronache
Le cronache hanno frequentemente riportato devastazioni nei Pronto Soccorso e atti di aggressione fisica e verbale, evidenziando una problematica ormai diffusa. Secondo i dati Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia), Umem (Unione medica euromediterranea) e del Movimento Internazionale uniti per unire le aggressioni al personale sanitario in Italia hanno raggiunto livelli critici nel 2024, con un aumento medio del 33% rispetto all’anno precedente. Si tratta di 25.940 episodi di aggressioni al personale sanitario nel 2024.
Lombardia, Campania, Puglia, Lazio e Sicilia hanno fatto registrare i maggiori incrementi nellโanno appena concluso. Il Nord Italia risulta essere l’area piรน colpita, con il 63% degli episodi di violenza, mentre il Sud registra il 26% e il Centro lโ11%.
Le vittime di queste aggressioni sono principalmente le donne (73%), con infermieri e fisioterapisti tra le categorie piuฬ colpite. Gli episodi non riguardano solo le grandi cittaฬ, ma anche le aree periferiche, dove la carenza di risorse si fa sentire con maggiore intensitaฬ. Gli aggressori, nella maggior parte dei casi, sono pazienti o familiari esasperati dalla lentezza o dalla mancanza di risposte adeguate da parte del sistema sanitario.
Nello specifico in Lombardia nel 2023 sono state segnalate 4.836 aggressioni agli operatori sanitari, dagli insulti alla violenza. Di queste il 30,9% si sono verificate in Pronto Soccorso, in aumento rispetto al 2022 quando la percentuale arrivรฒ a 25,4%. Dopo il calo nel biennio 2020-2021 โ dovuto ad un accesso fortemente limitato alle strutture ospedaliere a causa dell’emergenza Covid-19 โ le violenze e le aggressioni contro medici e infermieri sono tornate a salire. A fronte di questi dati in crescita, lโanno scorso solo il 6% delle aggressioni sono state denunciate in Procura. Un segnale di profondo disagio da parte degli operatori sanitari.
Il convegno
Il convegno รจ stato aperto dagli interventi del Presidente Romani, dellโAssessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa, dellโassessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, del Segretario Ur Ugl Lombardia Maurizio Buonfino e del Segretario Utl Ugl Milano Riccardo Uberti, mentre le conclusioni sono state affidate al Segretario Generale Ugl Francesco Paolo Capone. “Occorre interrogarsi sul perchรฉ sempre piรน spesso vengono colpite categorie che svolgono attivitร a beneficio della comunitร – ha sottolineato Paolo Capone – Gli ospedali, e soprattutto i Pronto Soccorso, ma in generale tutte le strutture dove lavorano medici, infermieri e operatori sociosanitari sono, purtroppo, diventati teatro di violenze da parte degli stessi pazienti e dei loro familiari. Un bollettino di guerra drammatico, che deve essere assolutamente arginato. Le misure messe in campo dal Governo stanno dando risultati importanti, occorre continuare su questa strada, attuando interventi mirati alle singole realtร territoriali. Bisogna poi coinvolgere attivamente anche i dirigenti delle strutture, in una battaglia che deve garantire ai lavoratori la massima sicurezza personale. Oltre agli operatori sanitari, entrati nel mirino di una intolleranza che spesso diventa violenza, anche le forze dell’ordine sono bersaglio, negli ultimi mesi, di attacchi spesso violenti. Temo che questi episodi siano le avanguardie di uno scollamento all’interno della societร ma direi, piรน propriamente, della comunitร . Infine, sul fronte sanitario va resa piรน efficiente la medicina di prossimitร che potrebbe alleggerire nei Pronti Soccorsi il flusso di persone”.
Gli interventi
Dopo i saluti istituzionali i lavori si sono sviluppati in due panel. Nel primo panel sono intervenuti Claudio Durigon (Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Carlo Fidanza (Capodelegazione Fdl al Parlamento Europeo), Pierfrancesco Majorino (Capogruppo Pd in Consiglio regionale), Gianluca Giuliano (Segretario Nazionale Ugl Salute), Vincenzo Abbrescia (Responsabile delle Politiche di sviluppo ai Servizi dell’Ugl) e Paolo Provino (Presidente Enbital e Presidente del Comitato di Garanzia e Controllo Onsip).
Secondo Paolo Provino “le aggressioni al personale sanitario, sia fisiche che verbali, siano un problema crescente, che impone interventi sistematici. Gli Enti Bilaterali hanno un ruolo strategico in diversi ambiti: Formazione del personale sanitario per prevenire situazioni di rischio, incluse le aggressioni; Monitoraggio e analisi dei rischi legati alla sicurezza sul lavoro. E supporto alle aziende sanitarie nellโelaborazione di protocolli specifici contro le aggressioni. Ed รจ proprio per questa funzione che gli enti bilaterali sono una risorsa strategica per i Safety Manager”. Nel secondo panel hanno portato il loro contributo Mario Mantovani (Eurodeputato), Christian Garavaglia (Capogruppo Fratelli dโItalia in Consiglio regionale), Giulio Gallera (Presidente Commissione Speciale Pnrr), Samuele Astuti (Presidente Commissione d’inchiesta Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro), Emanuele Monti (Presidente Commissione Sostenibilitร sociale), Nicolas Gallizzi (Capogruppo Noi Moderati in Consiglio regionale), Paolo Colitti (Presidente TNV) e Marco Bianchi (Dirigente Sindacale).
Sono seguite le testimonianze di Elisa Colzani, Coordinatrice Gruppo Lavoro Aggressioni; Anna Gandino, Direttrice Medicina interna di Pronto Soccorso; Ilaria Favata, Coordinatrice Infermiera Pronto Soccorso Ospedale Bassini; Barbara Pinna, Direttrice Dapss.
I dati
Incrementi percentuali delle aggressioni per regione nel 2024 (classifica delle prime 10 regioni):
Lombardia: +25%
Campania: +22%
Puglia: +20%
Lazio: +19%
Sicilia: +18%
Veneto: +17%
Piemonte e Liguria: +16%
Emilia-Romagna: +15%
Toscana: +14%
Calabria: +13%
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