‘Il caos Tpc ha influito sull’operatività della giustizia?’

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


“La destituzione di due giudici del Tribunale penale cantonale e le dimissioni immediate del presidente Mauro Ermani non permettono più di far fronte al carico di lavoro ordinario del Tpc”. È da questo assunto che parte l’interpellanza inoltrata dai deputati del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi al Consiglio di Stato. Dopo la destituzione immediata da parte del Consiglio della magistratura dei due giudici del Tpc Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti – ai cui ricorsi contro la decisione del Cdm la Commissione di ricorso sulla magistratura non ha concesso l’effetto sospensivo – e le dimissioni dalla carica di giudice d’appello del Tpc di Mauro Ermani – nel frattempo accolte dall’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio –, al Tpc sono per ora rimasti solo due togati: il vicepresidente Marco Villa e il giudice Amos Pagnamenta. Due giudici ordinari su cinque. Urgono quindi rinforzi al Tribunale penale cantonale. Come anche evidenziato dalla commissione ‘Giustizia e diritti’ la scorsa settimana in una lettera all’indirizzo del governo, che in questi casi è l’autorità di nomina. Per la ‘Giustizia e diritti’, in modo che possa far fronte al carico di lavoro, al Tpc sono necessari non uno, bensì due magistrati straordinari. Sul tema, lo ricordiamo, la ‘Giustizia e diritti’ incontrerà domani il presidente del Tribunale d’appello (del quale il Tpc è una sezione) Giovan Maria Tattarletti, Villa, il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi e la direttrice della Divisione giustizia Frida Andreotti.

‘Le persone lasciano le cariche, ma…’

Tornando all’atto parlamentare dell’Mps, Sergi e Pronzini citano un servizio della Rsi, in cui l’ente radiotelevisivo di Comano ha chiesto lumi a Villa su che cosa comporti l’assenza di tre giudici su cinque al Tpc per la macchina della giustizia ticinese. La risposta di Villa, definita nell’interpellanza “delle più sconcertanti”, non è stata particolarmente apprezzata dai due deputati. Nel servizio della Rsi si legge che “le conseguenze del ‘clima’ che ha avvelenato il Tpc per buona parte del 2024 non sono ancora quantificabili in termini di incarti evasi e processi celebrati”. Non solo. “Gli aggiornamenti settimanali sui processi penali, una volta scaduti, vengono rimossi dal sito del Cantone e la richiesta della Rsi di ottenere questi documenti, per ricostruire la storia processuale dell’anno, ha ricevuto picche dallo stesso tribunale”. Tribunale che, nelle parole di Villa, quindi argomenta: “In merito alla ricezione di tutti gli aggiornamenti stampa del Tpc per l’anno 2024 non vi è obbligo legale per adempiervi né ritengo siano dati sufficienti motivi di interesse pubblico per il loro invio. Le informazioni statistiche saranno inviate, a tempo debito, solo alla competente autorità per l’allestimento del consueto rendiconto annuale”. In tal senso, l’Mps non usa mezzi termini e rimprovera: “Le persone lasciano le cariche, ma le metodologie di stampo narcisistico e assolutista mantengono però tutta la loro forza”.

Le domande al Consiglio di Stato

L’Mps chiede quindi al governo di fare chiarezza: “Nel 2024 come si presentano le statistiche? Suddivise tra Assise correzionali e Assise criminali, i pendenti 01.01, gli atti di accusa introdotti, opposizioni a decreti di accusa, diversi, totale da evadere, processi celebrati, atti di accusa aggiuntivi/incarti congiunti, altrimenti definiti e pendenti 31.12 (cfr. Rendiconto statistico del rapporto del Consiglio della magistratura e delle autorità giudiziarie 2023)?”. Ma anche: “Il cosiddetto ‘caos Tpc’ nel 2024 ha influito sull’operatività del Tribunale penale cantonale? Se sì, come può essere quantificato in termini numerici?”. Pronzini e Sergi chiedono inoltre al governo e al Cdm se ritengano “adeguata e professionale la gestione della comunicazione del Tpc verso l’esterno” e, sempre nell’ambito del ‘caos Tpc’, quante comunicazioni abbia effettuato “la Commissione amministrativa agli altri giudici del Tribunale d’appello”. In questa direzione, aggiungono, “il Consiglio della magistratura e il Consiglio di Stato ritengono corretto che gli stessi giudici del Tribunale d’appello debbano attingere alle informazioni dalla stampa?”.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

I granconsiglieri si domandano inoltre se corrisponda “al vero che sul ‘caos Tpc’ il plenum del Tribunale d’appello non si sia mai chinato? Per quale ragione il presidente e la Commissione amministrativa non hanno mai proposto di svolgere perlomeno una discussione generale nel plenum sulla tematica? Perché non è mai stata proposta al plenum con celerità e tempestività l’adozione di alcuna misura, segnatamente la designazione di un presidente ad hoc Tpc (scelto tra gli altri giudici del Tribunale d’appello) per dirigere amministrativamente il Tribunale penale?”. Di più. “Corrisponde al vero – prosegue l’atto parlamentare – che in seguito alla destituzione di due giudici del Tpc nessun giudice d’appello abbia optato per il Tpc? Perché gli altri giudici del Tribunale d’appello, segnatamente quelli più pratici nel settore penale, non hanno assunto perlomeno qualche processo per prestare man forte in una situazione di evidente emergenza?”. E insistono: “Corrisponde al vero che alla data odierna (19 gennaio 2025) vi siano ancora 35 sentenze da motivare per dei processi presieduti dai Giudici Quadri e Verda Chiocchetti e 19 sentenze del già presidente Ermani? Quante di queste 54 sentenze da motivare sono da processi di Assise criminali e quanti di Assise correzionali?”. Non da ultimo, Pronzini e Sergi ricordano che, “in base all’articolo 80, capoverso 2 del Codice di procedura penale, le motivazioni delle sentenze devono essere firmate (anche) dal presidente del processo”. E avvertono: “Vi è dunque il rischio oggettivo che buona parte di essi dovranno venire rifatti”. In merito, “il Consiglio della magistratura o la Commissione amministrativa hanno già le idee in chiaro su come procedere per la ripetizione di questi processi? Indicativamente quanto sarà il costo finanziario della ripetizione di questi processi? Vi sono processi che rischiano di incorrere nella prescrizione?”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link