Tangenziale Nord abbandonata, chiesto un tavolo tecnico permanente

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«Abbiamo trasmesso istanza sia alla Provincia di Taranto che alla Regione Puglia chiedendo l’apertura di un tavolo tecnico permanente al fine di chiarire l’attuale situazione della tangenziale Nord di Taranto, anche in ordine alle immagini andate in onda all’interno del programma televisivo “Striscia la Notizia”, e come si intenderà procedere».

Vanni Caragnano del Comitato strade sicure va dritto al nòcciolo della questione perché, dice, l’ultima volta che di questa arteria stradale se ne è parlato in termini di pianificazione «è stato nel Piano Attuativo Regionale 2015-2019».
Del resto si sta parlando di un’opera concepita più di vent’anni fa e dell’intero tragitto,  lungo poco più di 13 km, fa presente Caragnano, «circa 6,3 km sono già stati assoggettati a procedure espropriative e in parte addirittura completati a doppia corsia per senso di marcia. Il tratto ultimato che comprende strade, ponti e complanari, giace in stato di abbandono e del resto del tracciato non si sa nulla».
Vicenda sulla quale si sono accesi i riflettori anche del tg satirico di Canale 5, “Striscia la notizia”, in un servizio dell’inviato Pinuccio il quale ha ripercorso la storia dell’opera e al quale il sindaco e presidente della Provincia, Melucci, ha risposto che, al  momento, la Tangenziale Nord non è in agenda. Aggiungendo che ci si trova di fronte ad un tracciato complesso che scavalca territori critici che comprendono insediamenti industriali e discariche. Un progetto da 110 milioni di euro per il quale, ha aggiunto Melucci, sicuramente «occorrerà riformulare il conto economico».
In aggiunta a tutto questo, «l’intervento – sottolinea ancora Caragnano – è stato stralciato nella redazione dell’ultimo Piano Regionale dei Trasporti, cioè sulla carta non esiste più». Secondo il presidente del Comitato strade sicure, quella che è venuta a mancare «è la comunicazione tra Provincia di Taranto e Regione Puglia e le parziali realizzazioni compiute finora sono diventate purtroppo punti di degrado oltre che rappresentare l’ennesimo spreco di denaro pubblico. In effetti la Regione non può continuare a programmare un intervento se non viene sostenuto dal territorio. Durante le fasi programmatiche del Piano Regionale dei Trasporti – ribadisce Caragnano – avrebbe dovuto essere il territorio difatti a spingere affinché l’opera continuasse ad essere perlomeno pianificata ma evidentemente questa necessità o non è stata trasmessa o non è stata recepita o entrambe le cose».
L’opera era stata praticamente realizzata proprio nella zona più complessa, quella a ridosso della città di Statte, con i rilevati stradali già presenti in zone urbanizzate e industriali e avrebbe dovuto concludersi con il prolungamento della SS7ter che collega il Ponte Punta Penna e la Tangenziale Sud ma il tratto è interdetto da barriere.
«Il punto è proprio questo – si chiede e chiede Caragnano -: chi dovrebbe portare da decenni a compimento l’opera e chi invece se n’è dimenticato rendendo vani gli investimenti fatti finora?». Eppure il valore di questa opera incompiuta va ben oltre i costi di realizzazione che, seppure faraonici, servirebbero e con urgenza a completare una infrastruttura che devìa il traffico a lunga percorrenza allontanandolo dalla zona industriale di Taranto, snellendo il collegamento verso la Tangenziale Sud, interessata di recente da lavori di prolungamento verso la zona a est di Taranto, verso la stazione Nasisi, anche questa interessata di recente da ingenti investimenti provenienti da vari fondi per oltre 34milioni di euro e verso l’aeroporto “Marcello Arlotta” di Taranto.
«Non ultimo – conclude Caragnano – prenderebbe finalmente forma il collegamento dello svincolo autostradale dell’A14 verso Taranto attraverso la SS106/SS106dir Jonica con strade extraurbane a scorrimento veloce intersecando le principali arterie stradali a ridosso della città, la SS7 Appia e la SS172. Con questo intervento si chiuderebbe il collegamento veloce tra le due sponde del mar Ionio in modo sostenibile, rapido e diretto. Ad oggi è una sconfitta non raggiungere l’obiettivo di avere una mobilità più efficiente proprio a ridosso di importanti eventi per Taranto come i Giochi del Mediterraneo ma, anche, in considerazione della necessità di dire basta alle carenze infrastrutturali del nostro territorio».

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