allo Stato un patrimonio di oltre 800 mila euro #finsubito prestito immediato

I beni di colui che veniva considerato il reggente della famiglia mafiosa di Bolognetta, Pietro Cireco, morto nel 2020, entrano definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato. I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale con il quale, a seguito di una sentenza della Cassazione dello scorso anno, è stata dichiarata irrevocabile la confisca di primo grado. 

L’ingente patrimonio intestato agli eredi ma riconducibile al defunto, che era stato arrestato nell’operazione “Jafar” con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Bolognetta, ha un valore complessivo di circa 800 mila euro. Tra i beni: una quota pari a 5.750 euro della società edile Medibeton srl di Bolognetta in liquidazione e l’80% della quota di diversi immobili. Tra questi due abitazioni, un fabbricato adibito a negozio, un magazzino, un’autorimessa, un fabbricato in corso di costruzione e un lastrico solare sito, tutti a Bolognetta. 

Cireco, all’epoca dei fatti ottantenne, era stato accusato di aver fornito informazioni utili per la realizzazione – sempre a Bolognetta – di attività criminali di altri associati, attivandosi per sostenere economicamente i detenuti e sollecitando la cosiddetta “messa a posto”. Per questo era stato condannato in primo grado a 9 anni e mesi 3 di reclusione. Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura, è stato in grado di dimostrare come i suoi beni fossero in realtà il frutto delle sue attività illecite.