Affitti brevi, stop agli abusi. Keybox nelle case popolari: “Speculazioni inaccettabili”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Impiego improprio di appartamenti in zone Peep dove sono spuntate delle keybox per gli affitti turistici brevi. Si tratta delle scatoline dove inserire le chiavi per evitare l’incontro fisico tra proprietario e affittuario. Una recente circolare del Viminale ne ha vietato l’utilizzo per motivi di sicurezza disponendo il check–in degli ospiti esclusivamente in presenza.

A segnalare l’anomalia è il Comune sulla base di indicazioni di cittadini che ne hanno notato la presenza in alcuni condomini della città – ad esempio a Modena Est – sorti in realtà con un’altra vocazione. “Utilizzare in forma turistica un appartamento di una zona Peep – spiegano dal Comune – snatura la vocazione dell’immobile ma, soprattutto, produce un indebito vantaggio patrimoniale per chi affitta e si configurerebbe come elemento di alterazione di questo tipo di mercato delle locazioni che il Comune intende invece mantenere in equilibrio”.

Il fenomeno è stato al centro del dibattito dell’ultimo Consiglio comunale dove il sindaco ha annunciato l’intenzione di intervenire per interrompere “pratiche speculative inaccettabili” in condomini nati con una natura abitativa spiccatamente sociale nelle zone Peep. Ma anche valutare il modello Firenze: la possibilità del rimborso dell’Imu cioè a chi rimette a disposizione della locazione residenziale un appartamento destinato agli affitti brevi.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il sindaco ha risposto a un’interrogazione dei consiglieri Martino Abrate e Laura Ferrari di Avs che hanno chiesto se il Comune stia monitorando e censendo questa tipologia di affitti così da valutarne l’impatto sul mercato immobiliare cittadino e se siano in corso misure di controllo e sono previste sanzioni per chi non rispetta le regole. Allo stesso tempo, Abrate e Ferrari hanno chiesto se sono allo studio incentivi per gli affitti a medio-lungo termine e azioni normative.

Va precisato un aspetto. A differenza di altre città più grandi e più turistiche, gli affitti brevi a Modena, ha specificato il primo cittadino, incidono solo marginalmente sul mercato immobiliare generale: in assenza di una banca dati “certa” – allo stato attuale impossibile da realizzare fino a quando il nuovo Cin (Codice identificativo nazionale) non sarà a regime – Mezzetti nella sua risposta ha stimato in circa settecento le camere presenti sul mercato, la metà delle quali gestite in forma imprenditoriale. Un’offerta che comunque corrisponde a una quota tra il 2 e il 3% del totale degli alloggi in affitto ordinario sul territorio comunale modenese. Per rispondere invece alla fame di alloggi a prezzi o a canone agevolato – l’esigenza che rende difficoltosa per diverse categorie di lavoratori come insegnanti, infermieri, poliziotti, autisti di bus la permanenza in città – l’amministrazione a Natale per le fasce medie ha annunciato attraverso la vicesindaca Francesca Maletti l’avvio di un Piano Casa che – con il contributo dei sindacati degli inquilini e delle associazioni della proprietà edilizia – prevede una serie di azioni tra cui la riconversione degli uffici vuoti in appartamenti, una maggiore dotazione del fondo per evitare gli sfratti e la possibilità di realizzare abitazioni davvero sociali in deroga al Pug. “Introdurremo incentivi per rendere più accessibili, in termini di quantità dell’offerta e di prezzi, alloggi per cittadini e lavoratori del nostro territorio”.

Tornando agli affitti brevi in città, trainati anche dall’aumento dei flussi turistici a Modena, “siamo in costante contatto con la rete dei principali comuni italiani – ha spiegato Mezzetti – nel richiedere un quadro normativo nazionale per gli affitti brevi che permetta alle città di applicare regole equilibrate e sostenibili, che consentano di bilanciare le esigenze del turismo con quelle dei residenti”. In particolare “stiamo verificando la possibilità di regolamentare in modo specifico l’affitto breve nelle zone Peep, per interrompere pratiche speculative inaccettabili in condomini nati con una natura abitativa spiccatamente sociale ed evitare di snaturare la tipologia residenziale di quel genere di comparti, che rischia di essere compromessa dall’elevato turnover degli inquilini degli affitti brevi e dal loro uso degli spazi privati e comuni legato all’esperienza della vacanza, in potenziale conflitto con le esigenze di cura, quiete, relazione e socialità dei residenti”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione