Il Trentino continua a distinguersi nel panorama italiano grazie a una crescita economica sostenuta e a un mercato del lavoro che mostra segni di miglioramento. Secondo i dati riportati dall’Inps provinciale per il 2003, nella regione si registrano livelli di occupazione in aumento, un dato che si accompagna a una maggiore regolarità nel versamento dei contributi previdenziali da parte delle imprese locali rispetto alla media nazionale.
Il direttore dell’Inps di Trento, Claudio Floriddia, ha sottolineato con ottimismo questi risultati, evidenziando come la crescita delle assunzioni con contratti di lavoro a tempo indeterminato sia particolarmente significativa. “Riscontriamo dai nostri dati amministrativi – spiega Floriddia – una riduzione delle forme contrattuali meno stabili a favore di assunzioni a tempo subordinato. Questo è un segnale molto positivo per l’economia locale”.
Tuttavia, non mancano le preoccupazioni legate al futuro del sistema pensionistico in Trentino, in particolare per quanto riguarda l’invecchiamento della popolazione e le evidenti disparità di genere negli importi delle pensioni. La differenza tra le pensioni maschili e femminili è ancora marcata: le donne percepiscono mediamente tra i 500 e i 600 euro in meno al mese rispetto agli uomini. Questo dato riflette una realtà complessa e pone interrogativi su come poter garantire un’equa distribuzione dei trattamenti previdenziali.
Luisa Gnecchi, consigliera d’amministrazione dell’Inps, ha lanciato un appello agli uomini delle province di Trento e Bolzano, auspicando una maggiore condivisione dei compiti familiari per permettere alle donne di avere opportunità di carriera equivalenti. “Le pensioni di vecchiaia degli uomini – ha dichiarato Gnecchi – sono mediamente il doppio rispetto a quelle delle donne. Ancora mancano servizi adeguati come asili nido e scuole a tempo pieno, e questo crea un divario di possibilità. Cari uomini, è tempo di scoprire il piacere di curare figli e genitori anziani, lasciando spazio alle donne per crescere professionalmente”.
Questa situazione di squilibrio pensionistico riflette anche un problema sociale e culturale che influisce direttamente sulle opportunità economiche delle donne. La scarsità di servizi di supporto alla famiglia in Trentino rappresenta un ostacolo concreto per molte donne che desiderano entrare o rimanere nel mercato del lavoro, limitandone spesso il percorso di carriera.
Nel complesso, il bilancio dell’Inps provinciale traccia un quadro positivo per l’occupazione e per l’economia del Trentino, sottolineando una tendenza favorevole alla stabilità contrattuale e una gestione dei contributi più virtuosa rispetto ad altre aree italiane. Al contempo, però, emerge la necessità di affrontare in modo deciso le disuguaglianze di genere nel sistema pensionistico, promuovendo politiche che sostengano la parità e l’inclusione economica.
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