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“La risposta del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica all’interrogazione parlamentare in merito alla discarica Hera-Feronia conferma la gravità della situazione ambientale e sanitaria a Finale Emilia. Anni di irregolarità gestionali, mancate bonifiche e accuse di inquinamento doloso delineano un quadro allarmante che non può più essere ignorato”, a parlare è Michele Barcaiuolo, senatore e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e cofirmatario dell’interrogazione insieme al senatore bolognese Marco Lisei. Il tema dell’impianto di Finale resta di stretta attualità e sta vedendo una mobilitazione ormai continua anche da parte dell’amministrazione locale, oltre che del comitato che da anni si batte contro la sua realizzazione.
“Dalla risposta all’interrogazione da me presentata – ricostruisce il senatore – emerge una vicenda giudiziaria inquietante. Dal 2017 il sito di Finale Emilia è oggetto di un’indagine condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Modena e dal NIPAAF, che coinvolge l’ex sindaco di Finale Emilia, alcuni assessori, funzionari di ARPAE e rappresentanti della società Feronia. Già nel 2019 il Giudice per le Indagini Preliminari di Modena aveva disposto il sequestro preventivo della discarica, accogliendo integralmente quanto sostenuto dalla Procura. Questa vicenda non solo evidenzia i gravi rischi ambientali, ma solleva interrogativi profondi sulla gestione amministrativa e sul controllo del territorio”.
“Parliamo di fatti gravissimi – aggiunge Barcaiuolo – La misura cautelare reale, confermata in più sedi giudiziarie, inclusi riesame e Cassazione, fino al dissequestro disposto dal Tribunale del Riesame di Modena nel settembre 2022, non ha risolto le preoccupazioni legate alla gestione del sito. L’Osservatorio civico “Ora tocca a noi” ha evidenziato, nel dicembre 2022, il rischio cancerogeno e tossico a cui i cittadini di Finale Emilia sono esposti da anni, denunciando anche l’illegittimità dell’autorizzazione per la nuova discarica. La situazione si è ulteriormente aggravata nel 2023, quando il GIP di Modena ha disposto il rinvio a giudizio per sei dirigenti, contestando loro diversi reati legati alla gestione della discarica. Tutto ciò conferma non solo la gravità delle irregolarità, ma anche l’urgenza di intervenire per tutelare la salute pubblica e il territorio”.
“È essenziale – sottolinea il senatore – che il Ministero dell’Ambiente e gli enti competenti intervengano immediatamente. La Procura ha già aggravato le accuse contro Feronia S.r.l. e ARPAE SAC di Modena, passando da inquinamento ambientale colposo a doloso, un reato gravissimo che evidenzia una condotta intenzionale e irresponsabile. Inoltre, l’esposto del Sindaco di Finale Emilia del 4 agosto 2023 mette in luce ulteriori criticità legate all’ampliamento della discarica, come la mancata sigillatura dei collettori laterali, che rischia di contaminare le falde acquifere. Serve un controllo rigoroso delle operazioni di ripristino e bonifica, e Fratelli d’Italia vigilerà affinché la salute pubblica sia tutelata e la trasparenza garantita. Non possiamo accettare che situazioni così gravi vengano sottovalutate o insabbiate”.
“Il Ministero – commenta Barcaiuolo – attende il pronunciamento del Tribunale di Modena e del TAR Emilia-Romagna sull’effettiva legittimità delle autorizzazioni e sui gravi profili di danno ambientale emersi. Restano forti dubbi sulla reale attendibilità degli accertamenti condotti da ARPAE e ASL e sulle conclusioni della Conferenza dei Servizi del 2 maggio 2023, che hanno escluso rischi per la salute nonostante i superamenti dei parametri di legge per antimonio e triclorometano nelle acque e nel suolo. È fondamentale che venga garantita trasparenza nelle procedure e avviata immediatamente una messa in sicurezza e bonifica per tutelare la salute pubblica e l’ambiente. Il ripristino della sicurezza ambientale non può più essere rinviato”.
“Fratelli d’Italia – conclude Barcaiuolo – continuerà a vigilare con determinazione su questa vicenda, affinché vengano adottate tutte le misure necessarie per garantire la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Non è accettabile che i cittadini di Finale Emilia siano esposti a rischi così gravi a causa di una gestione irresponsabile e di anni di omissioni. Chiediamo interventi immediati e concreti, monitoraggi rigorosi e, soprattutto, trasparenza assoluta nelle procedure. Questa battaglia per il territorio e per la sicurezza delle persone non può più essere rimandata né sottovalutata”.
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