Perché il Regno Unito ha nominato l’ex capo Amazon Uk presidente Antitrust

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La Competition and Markets Authority (Cma), l’autorità di regolamentazione della concorrenza del Regno Unito, ha annunciato che Doug Gurr, ex responsabile nazionale di Amazon UK, ricoprirà la carica di presidente ad interim in sostituzione di Marcus Bokkerink. Londra punta a un regolatore Antitrust più concentrato sulla crescita e pro-tecnologia

Londra nomina ex capo Amazon come presidente dell’Antitrust del Regno Unito e strizza l’occhio alle big tech (e a Trump).

Il 21 gennaio il governo Starmer ha nominato l’ex dirigente di Amazon, Doug Gurr, come presidente della Competition and Markets Authority (Cma), l’autorità di regolamentazione della concorrenza britannica. L’annuncio, contenuto in un comunicato, arriva mentre il presidente Usa Donald Trump ha promesso di difendere i giganti tecnologici statunitensi all’estero. Con l’elezione di Trump l’umore è cambiato infatti negli Stati Uniti contro i regolatori di altri paesi che applicano e multano le aziende tecnologiche americane, sottolinea Politico.

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Gurr ha ricevuto la nomina di “presidente ad interim” della Cma e succederà a Marcus Bokkerink, ex ceo di Boston Consulting Group, che aveva guidato l’autorità antitrust dal 2022. Dunque il presidente uscente ha ricoperto il ruolo per meno di tre anni, un mandato relativamente breve dal momento che l’incarico dura in genere fino a cinque anni.

L’annuncio arriva mentre il Regno Unito cerca di posizionarsi come nazione pro-crescita e pro-tecnologia, tagliando la burocrazia e la burocrazia, con l’intelligenza artificiale (IA) al centro della scena, osserva TechCrunch. “Il partito laburista nomina un uomo di Amazon alla Cma mentre Trump minaccia una guerra tecnologica” sintetizza il britannico Telegraph.

Il paese si sta anche avvicinando alla fine di una lunga indagine sul mercato dei servizi cloud nazionali, con al centro Amazon, finita sotto la lente della Cma.

Tutti i dettagli.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO DEL REGNO UNITO SULLA NOMINA DELL’EX CAPO AMAZON A PRESIDENTE ANTITRUST

A sostituire Bokkerink arriva quindi Doug Gurr, un ex top manager di Amazon e veterano di scontri con il regolatore che ora presiederà. L’ex capo di Amazon “apporterà alla Cma una grande esperienza nel settore tecnologico”, si legge nella nota del governo.

“Questo governo ha un chiaro piano per il cambiamento: stimolare la crescita per le aziende e le comunità in tutto il Regno Unito”, ha affermato Jonathan Reynolds, segretario di stato per le imprese e il commercio del Regno Unito, in una dichiarazione. “Come abbiamo stabilito, vogliamo vedere i regolatori, tra cui la Cma, dare una spinta all’economia con decisioni pro-business che guideranno prosperità e crescita, mettendo più soldi nelle tasche delle persone”.

CHI È DOUG GURR

Gurr è stato a capo del ramo cinese di Amazon tra il 2014 e il 2016 e poi direttore del gruppo nel Regno Unito fino al 2020. In seguito ha lasciato Amazon nel 2020 per diventare direttore del Natural History Museum.

Come ricorda il Financial Times, Gurr ha gestito l’attività di Amazon nel Regno Unito durante lo scontro dell’azienda proprio con la Cma sul suo investimento di minoranza in Deliveroo, che l’ente regolatore ha infine approvato nel 2020.

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DISTENDERE RAPPORTI CON BIG TECH

La nomina è vista anche come una mossa per appianare i dissidi con i giganti tecnologici americani, sui quali recentemente la Cma ha avviato diverse indagini. Per esempio, nel 2023 l’autorità aveva messo a rischio la mega-fusione tra Microsoft e Activision Blizzard, che nel frattempo si è realizzata, e nel 2022 ha costretto Meta a vendere Giphy.

LE PRIME REAZIONI

“Il governo del Regno Unito sta inviando un segnale chiaro, meno applicazione eccessiva per favore”, ha dichiarato Kay Jebelli, direttore senior per l’Europa presso la Camera del progresso, un gruppo commerciale statunitense i cui sostenitori includono Amazon, Meta, Apple e Google, riporta ancora Politico. “È positivo che ci sia qualcuno che subisce l’eccessiva applicazione della Cma come presidente”, ha aggiunto.

Alex Haffner, partner per la concorrenza presso lo studio legale Fladgate, osserva a TechCrunch che non è una coincidenza che la nomina di Gurr sia avvenuta in un momento in cui il Regno Unito sta “battendo il tamburo per il suo programma di crescita”. Ha anche sottolineato che il background di Gurr è “spudoratamente commerciale” rispetto al suo predecessore.

GLI INTERROGATIVI

Oltre a ciò, tuttavia, questa nomina solleva interrogativi su come la Cma potrebbe affrontare l’applicazione delle regole relative alle grandi tecnologie in tutti i settori verticali.

“Ciò che le parti interessate valuteranno ora è come la nuova nomina si traduce nell’approccio della Cma”, ha aggiunto Haffner in una dichiarazione a TechCrunch. “Segnali recenti indicano che ha preso in considerazione le critiche alle decisioni precedenti ed è forse più disposta a essere flessibile, come dimostra la recente decisione di autorizzazione Vodafone/Three. Tuttavia, il nuovo presidente assume anche il ruolo in un momento in cui la Cma ha assunto nuovi poteri significativi ai sensi del Digital Markets Competition and Consumer Act, in particolare in relazione alla sua supervisione delle grandi tecnologie, il che significa che la Cma diventerà probabilmente più proattiva, sebbene presti notevole attenzione a come applicare le regole in un modo che stimoli al meglio la concorrenza e quindi la crescita economica”.

…IN VISTA DELLA DECISIONE DELLA CMA SUL CLOUD E NON SOLO

L’inaspettata partenza del signor Bokkerink arriva mentre la Gran Bretagna rischia uno scontro con la Casa Bianca guidata Trump sulla sua posizione sulle regole della concorrenza globale, sostiene ancora il Telegraph.

La Cma ha già annunciato un’indagine su Google per il suo predominio nella ricerca quest’anno, mentre il Telegraph ha appreso che sta anche preparando una seconda indagine sul dominio di Apple e Google sugli app store per smartphone. Non finisce qui, a breve è attesa anche una decisione provvisoria dell’autorità Antitrust inglese su un’indagine sul mercato del cloud, che riguarda Microsoft e Amazon.

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