Un mare di polemiche: Ostia è davvero la seconda città costiera più brutta d’Europa? La classifica completa del Telegraph

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Il The Telegraph ha stilato una classifica delle località balneari europee più deludenti (e più belle). Scopri le città menzionate

Un mare di polemiche e di reazioni social. È questo il risultato del recente articolo apparso sulle pagine del quotidiano britannico “The Telegraph”, che ha deciso di stilare non una, ma ben due classifiche sulle città di mare europee: una dedicata alle più belle e un’altra elencante le meno attraenti. Il testo, firmato da un gruppo di esperti di viaggio, ha scatenato un dibattito acceso in molti Paesi, Italia compresa.

Un lontano ricordo?

In Italia, la polemica si sta concentrando su Ostia, la località balneare del litorale romano, che nella classifica delle spiagge più brutte d’Europa si è aggiudicata il secondo posto. Le parole che hanno innescato la scintilla provengono da uno dei travel blogger del “Telegraph”, Tim Jepson, che ha spiegato di aver visitato Ostia da giovane, ricordando un mare “da evitare” e palazzi moderni incombenti in un contesto senza vegetazione. Jepson ammette di non essere più tornato negli anni successivi, lasciando intendere che l’idea di un miglioramento non lo ha spinto a cambiare opinione.

La reazione di Mario Falconi, presidente del X Municipio di Roma Capitale, non si è fatta attendere. Attraverso un post su Facebook, ha ribadito la straordinaria bellezza del litorale romano, ricordando le peculiarità storiche e ambientali del territorio.

Le classifiche sensazionalistiche e i titoli acchiappalike non raccontano la realtà: il mare di Ostia è un luogo da vivere, scoprire e amare. Il nostro mare è inoltre circondato da un patrimonio archeologico unico, con il Parco e il Borgo di Ostia Antica che richiamano visitatori da tutto il mondo. Non accettiamo e non accetteremo mai etichette false confezionate da chi stravolge artatamente la realtà!

Le destinazioni peggiori secondo il Telegraph

Oltre a Ostia, figurano in questa speciale “lista nera” altre località ritenute poco affascinanti. Al primo posto delle località “più brutte” figura Monaco, descritta come un concentrato di sfarzo, sovrappopolato da grattacieli a caccia di una vista esclusiva sul Mediterraneo. Non manca Ploče, in Croazia, un porto industriale che, secondo i recensori, non invoglia certo a prolungare il soggiorno. Kemer, in Turchia, è invece descritta come un agglomerato privo di personalità, frutto di uno sviluppo edilizio recente che ha cancellato quasi ogni traccia della tradizione locale.

La Línea de la Concepción, sul confine tra Spagna e Gibilterra, paga la presenza di grattacieli modesti e di una raffineria piuttosto visibile, mentre Laganas, a Zante, sconta la fama di località eccessivamente votata alla movida, sconsigliata a chi cerca relax e atmosfere più autentiche. In Portogallo, chi ne esce peggio è Albufeira, accusata di aver perso il suo originario spirito di villaggio di pescatori in favore di un turismo di massa che ha deturpato il paesaggio con edifici anonimi.

Le destinazioni migliori secondo il Telegraph

Nella classifica parallela dedicata alle perle del Vecchio Continente spiccano piccole e grandi meraviglie. Tra queste, Collioure, in Francia, famosa per le sue acciughe e per i colori accesi che hanno ispirato artisti come Matisse. Cefalù, in Sicilia, viene elogiata per la cattedrale normanna e per la pittoresca cornice medievale, senza dimenticare le spiagge vicine che offrono angoli di mare limpido a pochi passi dal centro storico.

In Portogallo emerge Comporta, borgo bianco e blu lambito dall’oceano e popolato da cicogne più numerose dei turisti. Pioggia di complimenti per Rovigno, in Croazia, amata per l’eleganza dei suoi hotel e il romanticismo del centro storico affacciato su una piccola penisola. E ancora Llafranc sulla Costa Brava, dove il Mediterraneo color smeraldo incontra una quieta baia a ferro di cavallo, e la greca Sitia, sulla remota costa orientale di Creta, con la sua fortezza veneziana e le taverne tradizionali.

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Meritano poi una menzione il litorale di Cap Ferret, in Francia, che unisce discrezione e mondanità lungo dune e pinete, e la storica Camogli, in Liguria, apprezzata per il fascino autentico di una città viva tutto l’anno. A unire Grecia e Turchia ci pensano due destinazioni dal sapore opposto: Nauplia, l’antica capitale greca ricca di storia e paesaggi mozzafiato sul Golfo Argolico, e Çıralı, rifugio pacifico protetto dal turismo di massa in un susseguirsi di uliveti e agrumeti.

La doppia classificazione firmata “The Telegraph” pone l’attenzione su un concetto di bellezza che non può prescindere da fattori ambientali, urbanistici e culturali. Le polemiche sollevate dal caso Ostia dimostrano quanto sia delicato giudicare una località solo dall’aspetto o da un fugace ricordo. Se da un lato tali graduatorie offrono spunti di riflessione – e persino provocazioni utili a migliorare l’offerta turistica – dall’altro suscitano inevitabili dibattiti e reazioni contrastanti.

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